MotoGP | 6 piloti e un solo titolo. Valencia decisiva?
4 Novembre 2020Sei piloti racchiusi in 32 punti a tre gare del termine, con un doppio round sul Ricardo Tormo di Valencia che potrebbe essere decisivo. Andiamo ad analizzare i precedenti sul circuito spagnolo pilota per pilota.
Joan Mir (137 punti)
Gioie e dolori per il pilota maiorchino del team Suzuki, attuale leader del mondiale. Nel suo anno da debuttante in Moto3 con Leopard nel 2016, arriva il podio sul circuito valenciano, con un arrivo in volata che premia – udite, udite – Brad Binder, di certo non un volto sconosciuto. L’anno successivo, con il mondiale già in tasca, si conferma al secondo posto, questa volta alle spalle di un Jorge Martin imprendibile. Nella sua unica stagione in Moto2 nel 2018 non termina la gara, mentre lo scorso anno conclude con un buon settimo posto, ovvero uno dei migliori risultati del suo 2019.

Fabio Quartararo (123 punti)
Un feeling altalenante con il circuito Ricardo Tormo di Valencia. In una carriera pressoché simile al suo principale concorrente al titolo, il pilota francese è salito sul podio lo scorso anno per la prima volta. Nel 2015 e nel 2016, proprio da compagno di squadra di Joan Mir, un ritiro e un quattordicesimo posto. Di certo non il massimo. Le cose vanno meglio in Moto2, dove nonostante non guidasse team di primissima fascia, ha conquistato un 8° posto nel 2017, migliorato nel 2018 con un 6° posto all’arrivo. L’anno scorso invece, da rookie in MotoGP, con grande probabilità avrebbe vinto se Marquez non avesse corso. Il suo obiettivo è sicuramente quello di replicare il weekend dello scorso anno.

Maverick Vinales (118 punti)
E dire che tra 125cc e Moto3, a Valencia sono arrivate due vittorie su tre apparizioni, tra cui il titolo di campione del mondo nel 2013. Dal 2014 in poi, il pilota spagnolo della Yamaha non è mai più riuscito a salire sul podio. In MotoGP il suo miglior risultato risale addirittura ai tempi della Suzuki, con il quinto posto nella gara conclusiva della sua esperienza con il team di Hamamatsu. Serve un’impresa da “Top Gun”. Anche se nei test si è spesso mostrato competitivo su questo circuito. Mai dire mai.

Franco Morbidelli (112 punti)
Il pilota vincitore ad Aragon non ha un grande rapporto con il circuito di Valencia. Nei cinque Gran Premi disputati in Moto2, due podi, un ritiro e due piazzamenti fuori dalla zona punti. In MotoGP va anche peggio. Due ritiri per lui, sotto il diluvio del 2018 con Honda Marc VDS – non il più competitivo dei team – e lo scorso anno. Riuscirà ad invertire il trend negativo?

Andrea Dovizioso (109 punti)
Miracolo cercasi per il pilota forlivese. Nella sua lunga carriera iniziata nel lontano 2002 sono tre i podi. Nel suo 2004 mondiale, a giochi già chiusi arrivò un buon secondo posto, in quella che allora era la 125cc. Nel 2006 si decise il mondiale nella gara finale, con Dovizioso che non riuscì a recuperare i 13 punti che lo separavano da Jorge Lorenzo. Al traguardo fu settimo. Nell’ultima gara del 2011 porta a casa il terzo posto, alle spalle di Casey Stoner e Ben Spies. La caduta del 2017 fa ancora male, ma la ferità si è chiusa parzialmente sotto la pioggia dell’anno successivo, dove il pilota della Ducati ha conquistato la sua unica vittoria sul circuito spagnolo. Una pista ostica per il Dovi e per la sua Desmosedici.

Alex Rins (105 punti)
Il caso curioso di Alex Rins, che escluso l’anno del debutto nel 2012, si è classificato sempre nei primi 5 senza però mai riuscire a vincere. Nel 2013 la sconfitta mondiale ai danni di Maverick Vinales, al quale il pilota catalano doveva recuperare 3 punti per laurearsi campione. La Suzuki potrebbe dargli una mano sul circuito stretto e tortuoso di Valencia. Mal che vada potrà aiutare il suo compagno di squadra.
