F1 | Lo scambio di dipendenti tra Haas e Ferrari fa polemica.
23 Dicembre 2020Un numero significativo di persone, che si dice sia di 150, cambierà team tra Ferrari e Haas il prossimo anno. Il fatto che lavorino all’interno delle mura di Maranello suscita sospetti.
Il 2021 non è ancora iniziato e abbiamo già una nuova controversia che incombe sul trasferimento bidirezionale di informazioni. Ancora con Haas e Ferrari protagoniste, come accaduto nel 2016. Come avrete intuito si tratta solo del trasferimento dei tecnici dal Cavallino alla Haas, una mossa che sembra molto intrigante. I motivi sono il rispetto del tetto di bilancio, che costringe la Ferrari a dispensare il personale, trasferendolo fuori dalla F1 o con licenziamenti, ma quest’ultima opzione è temporaneamente vietata in Italia a causa della pandemia.
L’idea di Mattia Binotto era quella di lanciare un programma alternativo in IndyCar – che è stato scartato – o Le Mans, dove sarebbe necessario decidere tra Hypercar o LMDh, anche se in questo caso dovrebbero utilizzare un telaio di uno dei quattro produttori esistenti e ci troveremmo in una situazione simile alla IndyCar. Quindi, da questo ambiente, la consegna del personale ad Haas ha senso. Si alleggeriscono i salari e non si perde personale di valore in un momento in cui Maranello è in una fase di ‘regolare ristrutturazione interna’.
Secondo Bussines Book, non si tratta di una mezza dozzina di tecnici, ma di circa 150! E inoltre, per trasferirsi, lavoreranno tra le mura di Maranello, in un nuovo edificio. E questo ha lanciato i primi allarmi, soprattutto in vista del cambio di regolamento che avverrà nel 2022. Si teme che alcuni di quei tecnici saranno stipendiati da Haas ma lavoreranno per la Ferrari. Binotto assicura che non sarà così, che lavoreranno in una struttura separata, che non avranno accesso al ‘Reparto Corse’, dichiarando che “per noi è molto meglio che rafforzino un team cliente come Haas”, piuttosto che perderli.
Bisogna ricordare che nel 2015, quando Haas annunciò il suo ingresso in F1 per la stagione successiva ci furono molte riluttanze dovute al continuo viavai di personale Ferrari con le accuse che il Cavallino avesse sfruttato l’occasione per effettuare ‘test aerodinamici’ all’esterno delle limitazioni stabilite dalle norme. Almeno questo era ciò che temevano i rivali.
Alcuni dei piccoli team, inoltre, non guardavano favorevolmente al modello di business della scuderia americana, più vicina a quello del team cliente che a quello del costruttore. Anche se i telai Haas erano costruiti dalla Dallara.