La Proton di Kenny Roberts/1
6 Gennaio 2021La storia della moto interamente realizzata dal team di “King Kenny”
Kenny Roberts, conclusa la carriera da pilota inizia una carriera da manager mettendo in piedi una sua squadra e restando per molti anni legato alla Yamaha. Al termine del 1996 il rapporto con la Yamaha si conclude e Kenny decide di approntare una propria moto, supportato dalla casa malese Modenas, main sponsor del team di Roberts.
La moto viene chiamata KR-V3, con il numero che rappresenta i cilindri del motore – diversamente dalla maggior parte dei competitor che adottavano dei motori V4 – capace di una potenza di circa 160 cavalli, che grazie a degli aggiornamenti diventeranno circa 180 negli anni successivi.
Anche il motore viene realizzato in proprio nelle strutture inglesi della squadra, con Roberts che si affida a ingegneri abili ed esperti anche del settore Formula 1 per cercare di carpire conoscenze utili anche alle moto.
I piloti scelti da Roberts per il ’97 sono suo figlio Kenny Roberts Jr. e Jean-Michel Bayle che però non riescono a portare la tricilindrica due tempi oltre all’ottavo posto, chiudendo la stagione rispettivamente sedicesimo e diciannovesimo con 14 ritiri complessivi.

Nel 1998 Bayle viene sostituito da Ralf Waldmann e i risultati migliorano lievemente infatti il miglior piazzamento è un sesto posto, ma nel complesso la stagione è deludente, il gap con le quadricilindriche è molto grande e i piloti devono soffrire a ogni rettilineo.
Alla vigilia del 1999 Roberts Jr. lascia il team per passare alla Suzuki e lo sostituisce Mike Hale che si alterna ad altri tre piloti, inoltre il team ha perso la sponsorizzazione della Marlboro, rinominandosi Proton dopo che questo marchio decide di sponsorizzare la squadra. Data l’inesperienza dei piloti il team raccoglie solo 17 punti e porta a termine la sua peggiore stagione.

Per il 2000 Mike Hale viene rimpiazzato con uno dei piloti con cui si era alternato alla guida della KR-V3 l’anno precedente: David de Gea, che però a sua volta durante la stagione si alterna con altri tre piloti tra cui Luca Cadalora e Anthony Gobert. I risultati sono modesti e simili al 1999 e i punti a fine stagione sono soltanto 30 con un ottavo posto come miglior risultato.
Nel 2001 la moto cambia nome e diventa KR3, il pilota è Jurgen van den Goorbergh ma la squadra schiera anche un pilota “jolly” che è il secondo figlio di Kenny, Kurtis Roberts. Il lavoro svolto dal team è molto proficuo rispetto agli anni precedenti e infatti la Proton ottiene 65 punti riuscendo occasionalmente a stare davanti ad alcune Yamaha e Honda “clienti”.
Nel 2002 avviene una rivoluzione regolamentare e si passa dai motori 500cc a due tempi ai motori 990cc a quattro tempi, ma il regolamento permette la convivenza delle due motorizzazioni: infatti parecchi team privati si affidano alle “vecchie” due tempi, come il team di Roberts.
I risultati sono al di sopra delle aspettative e infatti i due nuovi piloti Nobuatsu Aoki e Jeremy McWilliams permettono alla Proton di raccogliere 122 punti, con anche una pole position firmata proprio dal pilota inglese. La Proton si posiziona al sesto posto tra i costruttori mettendosi alle spalle Aprilia e Kawasaki.
CURIOSITÀ: la Proton è tra i pochissimi team ad utilizzare pneumatici Bridgestone – che sono ancora in fase di sviluppo – nel 2002.

Il 2003 è segnato fin dall’inizio: il team KR Proton è l’unica struttura ad utilizzare ancora una moto a due tempi, a causa del ritardo nella costruzione della nuova KR5 a quattro tempi. La coppia di piloti è la stessa del 2002 ma i risultati peggiorano notevolmente infatti fino al Gran Premio di Francia – ultima gara per la KR3 – il miglior risultato è un sesto posto, proprio in Francia, ma preceduto da molti ritiri. Questa gara segna la fine definitiva delle meravigliose 500cc a due tempi, infatti dal Gran Premio d’Italia in poi il team utilizza la nuova KR5 a quattro tempi.

Continua…