10 anni di Moto3, la classe leggera fa il suo dovere?

10 anni di Moto3, la classe leggera fa il suo dovere?

7 Gennaio 2021 1 Di Redazione

Il 2021 sarà il decimo anno di esistenza della categoria cadetta che ha sostituito la 125cc, cerchiamo di capire se in questi anni è stata all’altezza della gloriosa “ottavo di litro”

Nel 2021 si svolgerà la decima stagione dalla creazione della Moto3: era infatti il 2012 quando debuttò la nuova categoria con motori 250cc a quattro tempi, eliminando definitivamente i motori a 2 tempi dalla scena mondiale.

All’epoca questa scelta degli organizzatori fece storcere il naso ai puristi, in quanto secondo molti le vere moto da corsa sono a due tempi. Fin da subito però, la nuova categoria è stata in grado di regalare molto spettacolo con gare avvincenti e tanti piloti in grado di lottare per posizioni importanti. Proprio questa incertezza – per molti la vera forza della categoria – è stata all’origine di dubbi sulla veridicità dei risultati ottenuti dai piloti, dato che in molte occasioni si sono viste gare vinte da piloti che per una scia presa al momento giusto si sono trovati in testa, o piloti che fino alla gara precedente navigavano nelle retrovie essere velocissimi in quella successiva.

Le cause di queste situazioni posso essere ritrovate nella vicinanza tecnica delle moto, infatti tra la KTM e la Honda – le case maggiormente impegnate, oggi le uniche presenti dato che Husqvarna e GasGas sono delle KTM rimarchiate – non ci sono mai state differenze di prestazione enormi (forse solo nel 2017 c’è stato un vero dominio Honda), pur avendo ognuna le proprie peculiarità. Questo, unito al fatto che le moto con potenze ridotte risentono sempre moltissimo delle scie, potrebbe spiegare quei “grupponi” che caratterizzano le gare di Moto3. Altre cause potrebbero essere la giovane età e l’inesperienza della maggior parte dei piloti e quindi la difficoltà nel gestire una eventuale “fuga”, anche se all’interno della categoria non mancano piloti con ormai diversi anni di esperienza.

Il “gruppone” di piloti tipico della Moto3

Parlando per un attimo di statistiche, la Moto3 ha lanciato diversi piloti che oggi si trovano in MotoGP o che si stanno dimostrando molto consistenti anche in altre categorie. Questo è il caso di Maverick Vinales, di Alex Marquez e di Joan Mir, iridati Moto3 rispettivamente nel 2013, nel 2014 e nel 2017 e oggi protagonisti in MotoGP, senza dimenticare il campione 2016 Brad Binder, oggi in MotoGP con la KTM e Jorge Martin, che dopo il titolo Moto3 del 2018 ha ben figurato in Moto2 tanto da essere scelto dalla Ducati Pramac per la MotoGP nel 2021. In questi casi si può dire che la categoria ha fatto un ottimo lavoro formando piloti che oggi sono in grado di competere nella classe regina.

Ci sono poi piloti come Fabio Quartararo, che nonostante due stagioni difficili in Moto3 – altrettante in Moto2 – ha trovato la sua dimensione solamente in MotoGP e piloti che dopo essere stati protagonisti nella classe leggera si sono persi: è il caso di Danny Kent, che dopo il titolo nel 2015 ha faticato in Moto2 fino ad abbandonare il motomondiale, di Sandro Cortese che è stato il primo iridato della storia della Moto3 e che dopo alcune stagioni deludenti in Moto2 è stato costretto ad emigrare nel mondo della Superbike. Come lui hanno fatto il turco Can Oncu (il più giovane vincitore di un Gran Premio della storia, 15 anni e 115 giorni), il tedesco Philipp Oettl e Andrea Locatelli che ha appena vinto il titolo Supersport 600 e il prossimo anno salirà in Superbike. Quelli appena citati sono piloti dalle indubbie capacità, ai quali forse è mancata l’occasione giusta, la situazione ottimale per dimostrare il proprio potenziale e affermarsi nel motomondiale.

In conclusione, è chiaro che la Moto3 attuale non sia la categoria più semplice in cui emergere e non sempre i risultati rispecchiano il reale valore e il reale potenziale di un pilota, ma è altrettanto chiaro che ci sono stati piloti capaci di fare davvero la differenza anche in questa classe: Joan Mir per esempio vinse 10 gare nel 2017 dominando la stagione e dimostrando che anche in Moto3 un pilota può esprimere la sua forza.

Ora non resta che aspettare la stagione numero dieci della Moto3, e chissà che gli organizzatori non abbiano in mente qualche modifica per il futuro per rendere la “entry class” più selettiva per permettere ai piloti di mostrare maggiormente e più costantemente il proprio potenziale.

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