F2 | Chi può agguantare il titolo costruttori nel 2021?

F2 | Chi può agguantare il titolo costruttori nel 2021?

8 Gennaio 2021 1 Di Redazione

La Formula 2, a differenza della Formula 3, non ha padroni se si parla di titolo costruttori. Da quando la denominazione è passata da GP2 a Formula 2, il titolo costruttori è passato nelle mani rispettivamente di Russian Time, Carlin, DAMS e Prema.

L’anno scorso è stata la Prema a spuntarla grazie all’ottimo lavoro di Mick Schumacher e Robert Shwartzman. Il 2020 è stato il primo anno, dal cambio di denominazione, in cui la squadra vincitrice del titolo piloti è stata la stessa del costruttori.

Statistica che ci insegna come sia importante avere due piloti che portino a casa risultati, basta semplicemente guardare i numeri del 2017: Charles Leclerc vince il titolo con 72 punti di vantaggio su Artem Markelov esponente della vincitrice Russian Time, ma la sfida è tutta tra i compagni di squadra, i nostri Antonio Fuoco e Luca Ghiotto, che in una stagione da numero due raccoglie i punti necessari per piazzarsi al 4° posto e permettere alla squadra russa di vincere il titolo costruttori.

Stesso discorso nel 2018 e nel 2019, quando i punti raccolti da George Russell e Nyck De Vries non bastano per permettere alla ART di aggiudicarsi il titolo a squadre in quanto prima Jack Aitken e poi Nikita Mazepin non portano i risultati sperati.

Ciò ci insegna anche che niente è scontato in Formula 2 e che la battaglia al vertice è aperta ai diversi team.

Come sappiamo anche per il 2021 le specifiche della vettura rimarranno le stesse: si correrà su una Dallara F2 2018 con un motore Mecachrome V6 da 3,4 litri, freni Brembo e pneumatici Pirelli da 18 pollici.

Come è dunque possibile stabilire un vincitore se i parametri delle auto sono pressoché gli stessi?

Innanzitutto dipende dai piloti. Se entrambi sono in grado di ottenere punti preziosi o se solo uno di loro eccelle particolarmente. Bisogna poi tenere conto del lavoro che la scuderia svolge nel far funzionare le specifiche al meglio.

Basti pensare che uno sviluppo non corretto della vettura può portare a conseguenti ritiri e penalizzazioni: un esempio è Prema che nel 2017 con Charles Leclerc sfiora il titolo costruttori, mentre l’anno successivo con Nyck De Vries si ritrova relegata nella parte centrale della griglia.

Pensando al 2021, non avendo ancora tutti i piloti confermati, si può solo provare a pronosticare su chi potrà spuntarla alla fine dell’anno.

La scuderia da battere sarà la Prema che prenderà il via con Robert Shwartzman, primo contendente al titolo, e il rookie fresco vincitore della Formula 3 Oscar Piastri. Una line up forte che con una vettura adeguata parte sicuramente avvantaggiata.

Dopo la deludente stagione 2019, la Carlin è tornata a competere ai vertici e per il 2021 si vocifera che possa confermare Jehan Daruvala e il talentino Dan Ticktum: l’obiettivo è ovviamente il titolo, sperando in una stagione ai livelli del 2018.

Non dimentichiamo UNI Virtuosi che ha messo a segno un’altra stagione più che ottima arrivando, però, ancora seconda; manca lo spunto giusto per portare a casa il trofeo. Occhio anche alle strategie dal muretto, che in più di una gara hanno condizionato Callum Ilott.

Anche la ART Grand Prix è pronta puntare al titolo 2021, anche se i piloti ancora non sono stati confermati ci si aspetta che riesca a tornare ai vertici evitando, come successo, di fare una stagione pressoché altalenante. Ci si aspetta la conferma di Christian Lundgaard e la promozione dalla Formula 3 del promettente Theo Pourchaire.

Archiviata la pessima stagione, DAMS si ritrova a dover inseguire, almeno sulla carta. C’è però da fare attenzione alla scelta dei piloti, nel 2020 l’esuberanza di Ticktum e i problemi di Gelael non hanno di certo giovato.

Tra le scuderie che non hanno brillato troviamo la Campos, che nel 2021 dovrà impegnarsi per tornare a competere, così come la deludente HWA che con il cambio di denominazione non ha trovato la competitività che cercava.

Chi faticherà nel 2021 purtroppo sarà ancora la Trident che con il cambio di mescola non ha trovato il giusto feeling e stento a credere che ciò cambierà.

Le incognite rimangono invece su Charouz, Hitech GP ed MP Motorsport. La prima ha svolto una stagione a livello del 2019, spinta soprattutto dalle prestazioni di un solido Louis Deletraz, ma ciò non è bastato a superare la seconda metà della classifica, raccogliendo una manciata di punti a gara; la seconda invece è riuscita a fare una bella stagione nonostante qualche errore di troppo e quel contatto tra Mazepin e Ghiotto al Mugello che ha fatto buttare via diversi punti e soprattutto soldi. Sono proprio i soldi che rendono questa squadra un’incognita, infatti lo sponsor UralKali dovrebbe seguire il russo in Formula 1 lasciando la scuderia senza le giuste risorse.

MP Motorsport invece ha un bilancio di ben 100 punti in più rispetto alla stagione precedente, il che ci fa sperare che la crescita continui pur perdendo chi di punti ne ha fatti segnare più della metà: Felipe Drugovich, infatti, passerà in UNI Virtuosi. Riuscirà quindi la squadra a ripetere l’ottima stagione? Non ci resta che aspettare!

L’unica incognita che riguarda tutte le squadre è il motore Mecachrome che non spicca per affidabilità, ricordiamo che nel 2018 è risultato necessario procedere alla partenza lanciata perché le vetture stallavano in griglia provocando incidenti a dir poco pericolosi.

I pronostici sono tutti a vantaggio del team italiano ma come sappiamo la Formula 2 è sempre un meraviglioso punto di domanda, speriamo quindi in accese battaglie al vertice con un campionato aperto come negli ultimi anni.

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