Zarco: “La Ducati ha potenziale, dobbiamo capire come sfruttarlo”

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“Quando salgo sulla Ducati sento sempre un potenziale enorme, ma questo non è sempre facile da controllare. Da pilota, devo capire cosa fare nei momenti cruciali per sfruttare al massimo quello che la moto offre”

In una recente intervista rilasciata a “Motorsport Total”, il pilota francese ha dichiarato di essere convinto che la Ducati abbia il potenziale per lottare sempre per le prime posizioni: “Per quanto mi riguarda, sento ogni volta un grande potenziale sulla Ducati. Ma forse questo grande potenziale non è sempre così facile da controllare. Sappiamo che la moto può essere molto veloce. Ora si tratta di capire, come pilota, cosa è necessario fare nei momenti cruciali per utilizzare questo potenziale.  Penso che la moto abbia il potenziale per salire sul podio in quasi tutte le gare, ma non siamo ancora in grado di sfruttare tutto al meglio. Dovizioso crede che abbia a che fare con la gomma posteriore e che per questo non siamo costanti”. Ricordiamo che Zarco ha ottenuto come miglior risultato del 2020 un terzo posto in Repubblica Ceca e due quinti posti.

Per tutto il 2020 si è ipotizzato che la causa dei risultati altalenanti dei piloti Ducati sia stata la nuova gomma posteriore portata dalla Michelin, infatti questa gomma sembra abbia portato vantaggi soprattutto alle moto equipaggiate con motori 4 cilindri in linea. Nonostante questo, moto con motore a V come la KTM e – nel finale di stagione – la Honda, hanno mostrato più costanza rispetto alla Rossa. Si può pensare quindi che forse oltre alla gomma posteriore, la causa sia stata anche una difficoltà del team a trovare una soluzione come invece hanno fatto altre case e il fatto che la Ducati sia stata più competitiva con Jack Miller rispetto ai piloti ufficiali potrebbe esserne la conferma: il pilota australiano e suo team hanno trovato qualcosa in grado di far funzionare meglio la moto bolognese, anche con questa gomma nuova.

Jack Miller festeggia il podio in Styria

Dando un occhio ai risultati, Jack Miller ha totalizzato 4 zeri durante la stagione ma solo uno è stato frutto di un suo errore, dato che alla seconda gara di Misano un tear-off è finito nell’air-box della sua Ducati causando un calo di potenza del V4, a Le Mans è stato nuovamente tradito dal motore e a Teruel è stato centrato da Brad Binder. Con i se e i ma non si va da nessuna parte ma forse con un pizzico di sfortuna in meno avrebbe potuto chiudere il campionato – anziché settimo – come primo delle Ducati, anche visti i risultati di Andrea Dovizioso – quarto in classifica finale – che oltre al podio nella prima gara di Jerez e la vittoria in Austria, ha sempre navigato nelle retrovie.

Gli altri piloti Ducati hanno faticato veramente tanto: Francesco Bagnaia dopo essere stato velocissimo Jerez e Misano (dove si è giocato la vittoria) si è completamente perso e nelle gare seguenti ha faticato ad arrivare in Top-10, Danilo Petrucci è stato in grado di vincere a Le Mans ma nel resto delle gare ha arrancato ai margini della zona punti e Tito Rabat è praticamente sempre stato l’ultimo della classifica. Il titolo costruttori vinto nel 2020 ha sicuramente il suo valore, ma una volta analizzati i risultati sembra che la forza della Ducati sia stata schierare cinque moto (tutti tranne Rabat che purtroppo ha fatto da comparsa) in grado di ottenere podi, più che la prestazione della moto.

Qui Bagnaia che a Misano ha buttato la vento la possibilità di vincere
con una caduta, fortunatamente innocua

Nel 2021 la Ducati avrà tutte le sue squadre con una nuova line-up e si spera che questo rinnovamento porti anche maggiore costanza nella competitività e nei risultati per competere anche nella classifica piloti e non solo in quella dei costruttori.

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