F2/GP2 tricolore: gli italiani nella storia della categoria

F2/GP2 tricolore: gli italiani nella storia della categoria

28 Gennaio 2021 0 Di Redazione

Ecco alcuni degli italiani che hanno gareggiato in questa categoria, inseguendo il sogno chiamato Formula Uno

Molte volte si è parlato della penuria di piloti italiani e di come all’orizzonte, nell’immediato futuro, non vi sarà una semplice risoluzione. Tra gli appassionati è crescente la sensazione (e non solo quella) che alla base del problema ci sia la concorrenza di altri piloti che, foraggiati da discreti sponsor, passino avanti senza chissà quale dote.

Il tricolore, però, sventola sulla F2!

Ben 2 italiani quest’anno gareggeranno in F2 col sogno di poter debuttare, un giorno, nella categoria regina a sfidare i campioni: Matteo Nannini, Alessio Deledda.

Questa è una categoria che ha visto la presenza di tanti italiani, Antonio Giovinazzi e Davide Valsecchi (giusto per fare qualche esempio), alcuni dei quali sono anche diventati campioni. Ognuno poi ha preso la sua strada: c’è chi ha visto realizzarsi il suo sogno, e chi invece per vari motivi ha intrapreso un’altra strada.

Vediamo insieme chi sono gli italiani che, nel corso della storia della F2/GP2, hanno rappresentato il nostro Paese.

Luca Filippi: “GP2, una categoria in cui mi sono adattato particolarmente bene”

Mondiale GP2: Luca Filippi trionfa in una spettacolare Gara 2 a  Spa-Francorchamps - Targatocn.it

Nato in una famiglia piemontese di amanti delle corse, da bambino inizia a gareggiare nei kart intraprendendo una carriera sempre più seria e importante. Nel 2005 arriva il titolo in Formula 3000 Italiana che gli ha spalancato le porte alla GP2, segnando così una svolta nella sua vita: finalmente comprende che le gare e il motorsport possono essere la sua professione.

Dal 2006 al 2012, poi, è stato uno dei pilastri della GP2 tanto che questo periodo può essere considerato una fase molto importante della sua vita. Arrivato che era un ragazzino veloce, ma ancora acerbo, ha poi avuto la sua maturazione. Il 2007 è stato l’anno della sua prima vittoria, dei duelli contro piloti forti, come Di Grassi, Glock. Anche nel 2009 ha battuto rivali come Hulkenberg e in più ha gareggiato in Gp2 Asian, dove – ad anni alterni – trovavi avversari competitivi. Nel 2011, grazie alla vittoria di tante gare e molti punti guadagnati nella seconda parte della stagione, si è aggiudicato il secondo posto.

Si è tolto tante soddisfazioni nel corso della sua carriera, la più speciale rimane la vittoria a Monza: davanti ai riflettori della Formula Uno, ai tifosi… un’emozione unica.

Sono tanti i ricordi che mi rimarranno sempre nel cuore, è una categoria in cui mi sono adattato particolarmente bene.

Non sono mancati però neanche i momenti difficili, tutti ne hanno vissuto almeno uno. Quello che l’ha segnato maggiormente è stato il 2008, quando la Honda si è ritirata dalla Formula 1. Era il loro tester ufficiale, aveva un contratto in mano che a quel punto è diventato carta straccia. Momento che l’ha penalizzato molto, perché è stato difficile riuscire a ripartire con altri team. L’importante è rialzarsi, e lui l’ha fatto.

Il sogno Formula Uno non si è concretizzato, ma il suo futuro sarà sempre legato al motorsport… Il suo cuore batte per questo.

Kevin Ceccon: poche gare per mettere in mostra il proprio talento

L’avventura nella GP2 del pilota italiano Kevin Ceccon non dura molto.

E’ l’anno 2011, al debutto nella categoria Auto GP, mostra grandi doti ed una visione di gara molto matura. Questo gli permette di essere osservato con particolare attenzione dal mondo dei motori, e gli basta per essere scelto dalla Scuderia Coloni come sostituto di Davide Rigon (infortunatosi ad Istanbul) nella GP2.

Il secondo debutto in un anno, questo con un record: a soli 17 anni è il pilota più giovane a debuttare nella categoria.

Saranno gare senza pressione con l’unico obiettivo di conoscere la vettura. Comunque ricche di emozioni: debuttare in circuiti importanti come Monaco e Barcellona davanti al circus della Formula Uno è un’esperienza unica.

E come detto dal pilota stesso,

Darò il 110% per cercare di ben figurare, ma mantenendo sempre ben collegato il piede destro alla testa

L’ha fatto.

Gara dopo gara, senza programmazione, ha dimostrato subito un senso di adattamento e reattività. Sia nella stagione di debutto che nel 2013, anno in cui entra nel team Trident disputando 11 gare.

A Monaco fa l’impresa: si aggiudica il secondo posto in una gara rocambolesca. Agli occhi di tutti rimarrà impresso Kevin, il talento italiano che ha fatto una cosa non da tutti.

Il suo motto? Dare il tutto per tutto.

GP2 | Davide Rigon

Davide Rigon e il suo sogno spezzato

Il giovane italiano ha sempre avuto un obiettivo: gareggiare in Formula Uno. Per questo in ogni categoria ha ottenuto risultati incredibili. La differenza di budget rispetto ad altri piloti gli ha sì creato problemi, ma col suo talento è riuscito comunque a portare migliorie e sviluppi alla vettura.

Disputare la GP2 era una tappa obbligatoria verso il sogno.

La stagione di debutto nel 2009 col team Trident è una stagione di crescita. Il suo miglior risultato è stato il quinto posto a Spa, un successo considerando l’andamento.

Dopo una stagione conclusa da vincitore in Superleague Formula, nel 2011 torna in GP2 nella scuderia Coloni. Ecco, però, che il sogno si spezza: coinvolto in un incidente durante la gara di Istanbul, è costretto all’operazione di tibia e perone.

Davide è un pilota sfortunato: di grande talento, vicino a realizzare il suo sogno.

Giorgio Pantano, il primo italiano a vincere il titolo GP2

Nella categoria di riferimento per i piloti che ambiscono alla Formula Uno, la vittoria del titolo è ricca di speranza. Come quella che caratterizzava Giorgio Pantano, giovane padovano che nel 2008 si consacra come primo italiano a vincere il titolo di GP2.

Speranza in quanto dopo la stagione fallimentare in Formula Uno nel 2004, il pilota italiano si è messo in discussione riscendendo di categoria e dando il massimo per ottenere un posto fisso tra i grandi.

Nel 2005 ha corso nell’inaugurale GP2 Series per il team SuperNova. Nel 2006 invece, è rimasto fuori per gran parte della prima parte di stagione prima di attraccare nel team FMS. Pantano ha impressionato in macchina, guadagnando punti solidi nella seconda metà della stagione, comprese tre vittorie. Anche nel 2007 cambia scuderia, correndo per la squadra dell’ex pilota di Formula Uno Adrián Campos e riuscendo anche ad ottenere la prima vittoria della scuderia nella serie.

La stagione 2008 nel team Racing Engineering inizia bene per il giovane italiano, ma a causa di gare non finite nel migliore dei modi ha rischiato di perdere il titolo tanto sperato. Questa è la stagione di altri suoi record: è diventato il pilota di maggior successo di tutti i tempi nei campionati di F1 feeder (F2 / F3000 / GP2) con 14 vittorie in F3000 / GP2 e con l’ottava vittoria conquistata a Silverstone diventa anche il pilota di maggior successo nella storia della GP2.

Il grande successo, però, non l’ha aiutato a trovare un sedile in Formula Uno e, visto che il regolamento prevede che il campione della categoria non può tornare a gareggiarvi, la sua carriera nel motorsport ha preso un’altra direzione.

Edoardo Mortara: una stagione da ricordare

Come abbiamo già visto, spesso gli italiani in F2/Gp2 gareggiano per poco tempo, ma riescono comunque a lasciare il segno.

Uno di questi è Edoardo Mortara, nel 2009 in GP2 nel team Arden.

Ragazzo gentile, con modi da gentleman, che al volante si inventa cose incredibili. E’ un vero combattente, uno dei piloti più aggressivi. A volte commette errori, ma quando tiene la
macchina in pista è molto complicato tenergli testa. Grosjean può confermarlo: alla gara di debutto, l’italiano gli ha chiuso le porte in faccia conquistando la vittoria.

Pilota aggressivo, duro, ma molto umile e con i piedi per terra, consapevole dei propri limiti, errori e difetti.

Un anno duro e faticoso, concluso al 14esimo posto, che gli ha aperto la strada ad altre categorie (una su tutte la Formula E).

Antonio Fuoco: la passione non basta

Il pilota calabrese comincia ad appassionarsi ai motori vedendo i fratelli girare coi kart.

Antonio Fuoco ha grande potenziale, tanto che nelle stagioni 2017 e 2018 gareggia in F2 ottenendo vittorie e podi. Complici i compagni fin troppo competitivi e qualche momento difficile non è riuscito a raggiungere il titolo finale.

Nel 2017 il suo compagno di scuderia in Prema era Charles Leclerc, diventato campione della categoria. Passare dal team campione ad un nuovo team come Charouz nel 2018, non gli ha permesso di ottenere i risultati sperati, ma gli ha dato possibilità di crescita e maturazione.

Il suo sogno è sempre stato la Formula Uno, ma a differenza di altri piloti ha lasciato uno spiraglio aperto ad altre categorie. Ed ecco che ottiene sì un posto nella categoria regina, ma come terzo pilota.

Dimostrazione di quanto non basta il talento, occorre di più.

+ posts