Marc Gené – Vincere la 24 H di Le Mans per dimostrare di essere un vincente.

Marc Gené – Vincere la 24 H di Le Mans per dimostrare di essere un vincente.

7 Febbraio 2021 0 Di Nicola Sotgia

Dalla deludente esperienza in Minardi al ruolo di collaudatore, prima in Williams e poi in Ferrari. Un successo nella 24 H di Le Mans per riscattarsi dalle delusioni e far riemergere quel talento dimostrato, ma ormai assopito negli anni.

“Mettiti sempre in gioco e sfida la vita. La sconfitta di oggi sarà il trampolino per la vittoria di domani.”

Antonio Aschiarolo

Molto spesso, la vita ci mette davanti a situazioni complicate. Non tutti hanno la forza di rialzarsi e continuare a lottare. Magari sei li, ad un passo dalla vittoria, e tutto sfuma velocemente, in un battito di ciglia. Se possiedi grande forza di volontà, potrai ambire ad altre occasioni, altre strade con cui rifarti. Al contrario, se ti lasci sopraffare dal senso di impotenza, perirai tra i problemi. Bene, quest’oggi vorrei raccontarvi la storia di un grande uomo, un grande pilota, capace di risollevarsi dalla sconfitta e ripartire, aprendo un nuovo e vincente capitolo della sua vita. Signore e Signori, Marc Gené.

Siamo in Spagna, più precisamente a Sabadell, Catalogna. Questa è una terra magnifica, dalla grande tradizione calcistica. Tutti, nel segno del Barcellona e del grande Johan Cruijff, vorrebbero diventare calciatori. Tutti, tranne uno. E’ il 29 Marzo del 1974, quando nasce Marc Gené. Lui, sin da piccolo, ha una sola passione: l’automobile. Voi direte, strano. La Spagna, fino ad allora, non aveva avuto grande tradizione motoristica. Per le moto si, è vero, c’era la leggenda Angel Nieto. E per le vetture? Poco o nulla, con il solo Emilio De Villota a tenere su l’orgoglio degli Iberici.

PRIMI PASSI SUI KART E PASSAGGIO IN MONOPOSTO.

Marc Gené in Formula Nissan.

Marc ha voglia di correre. Segue le orme del fratello Jordi, più “vecchio” di quattro anni, debuttando nei kart a tredici anni. Il talento c’è e si vede. Il giovane Marc, tra sorpassi e sportellate, conquista il Campionato Catalano della categoria. E’ così veloce e caparbio che, nel 1988, trionfa anche nel Campionato Spagnolo. Nonostante la giovane età, partecipa al Campionato Spagnolo Senior, vincendolo nel 1990. Nel 92′ passa alle monoposto, gareggiando in Formula Ford Spagnola. Nell’anno del debutto, si piazza quinto in classifica, con all’attivo una vittoria e due Pole Position. La stagione seguente debutta nella Formula Ford Europea, conquistando una vittoria e tre podi.

Con grandi speranze, nel 94′, passa in Formula 3 Britannica, venendo nominato come Miglior Rookie dell’anno. La stagione seguente si piazza decimo in classifica, dimostrandosi comunque tra i più veloci. Le buone prestazioni gli valgono la partecipazione al Campionato FISA Superformula, vincendolo nel 96′, al debutto nella categoria. L’anno successivo partecipa alla Formula 3000, completando sei gare senza ottenere nessun punto. Dopo la delusione, arriva la vittoria. Nel 1998, con grande costanza nei risultati, trionfa in Formula Nissan, con uno score di sei vittorie e tre Pole Position.

DEBUTTO IN FORMULA 1 E PROSEGUO DA COLLAUDATORE.

Marc in Minardi, impegnato nel Gran Premio di Melbourne.

Questi risultati attraggono diversi Team di Formula 1. Gené, il cui sogno è proprio quello di correre nella massima categoria, accetta l’offerta della Minardi. Il Catalano, fino ad ora, ha dimostrato di essere un vincente. I suoi trofei parlano, le statistiche sono dalla sua parte. Finalmente, a 25 anni, potrà cercare gloria in Formula 1, magari mettendosi in mostra per attirare le attenzioni di grandi scuderie. I piani, però, non vanno come vorrebbe Marc. Già, perchè il 99′, purtroppo, sarà una stagione da dimenticare. La Minardi è lenta e problematica. Una vettura del genere non ti da nessuna opportunità di fare bene.

Al debutto, a Melbourne, Gené è costretto al ritiro. La gara dopo, in Brasile, ottiene il massimo possibile, concludendo in nona posizione. Bissa questo risultato anche nel weekend successivo, ad Imola. La stagione prosegue con prestazioni opache. Lo Spagnolo fatica, non riesce a spingere di più. La vettura è una delle più lente dell’intero Paddock. Nel “pazzo” Gran Premio D’Europa, al Nurburgring, Gené compie un miracolo. Complice il ritiro di molti piloti, Marc riesce ad arpionare una sesta posizione che gli vale un punto. Con questa prestazione, riporta la Minardi in zona punti, cosa che non accadeva dal 1995.

Rimasto in Minardi anche per la stagione del 2000, si ritrova di fronte a risultati ancor più negativi rispetto al campionato precedente. Complice una vettura lentissima, si ritrova, ancora una volta, a dover lottare duramente. Come miglior risultato, conquista un’ottava posizione a Melbourne e in Austria. A fine anno, si piazza diciannovesimo in classifica, a quota zero punti. Dopo aver lasciato la scuderia di Faenza, non trova nessuna scuderia sufficientemente competitiva. Viste le premesse, accetta un contratto da collaudatore in Williams. Dopo tre anni dalla sua ultima gara, nel 2003 sostituisce Ralf Schumacher per il Gran Premio di Monza. Autore di una buona gara, mostra a tutti di aver mantenuto una certa forma, tagliando il traguardo in quinta posizione.

Gené in Williams.

Scende in pista anche nel 2004, correndo due Gran Premi, in sostituzione di Antonio Pizzonia. In Francia e in Gran Bretagna conclude rispettivamente in decima e dodicesima piazza. Contattato dalla Ferrari, accetta di fare il collaudatore per la casa di Maranello. Proprio da questo momento in poi, si apre un nuovo capitolo della sua Carriera. Nonostante avesse dimostrato di avere talento e velocità, in Formula 1 non aveva trovato grande fortuna. Purtroppo, in Minardi non ebbe a disposizione grandi monoposto, mentre in Williams non venne mai preso seriamente in considerazione per un ruolo da titolare. In Ferrari invece, grazie alla sua esperienza e serietà, contribuì moltissimo.

Con il suo lavoro da Test Driver fu fondamentale per migliorare la vettura e renderla il più performante possibile. A testimoniare la bontà del suo contributo ci pensano i Mondiali Costruttori vinti nel 2007 e 2008.

RISCATTO NEI PROTOTIPI E TRIONFO ALLA 24 H DI LE MANS.

Marc festeggia la vittoria della 24 H di Le Mans.

Contemporaneamente ai suoi impegni a Maranello, inizia a correre anche nella categoria Prototipi. Partecipa a ben otto 24 H di Le Mans (classe LMP1), alla guida di Peugeot e Audi. Dal 2007 al 2011 corre per il Team Francese, mentre dal 2012 al 2014 in quello Tedesco. Nel 2008 sfiora la vittoria, arrivando secondo. L’anno successivo si rifà con gli interessi, piazzandosi in prima posizione, in coppia con David Brabham e Alexander Wurz. Si toglie belle soddisfazioni anche nel 2013 e 2014, in Audi, arrivando rispettivamente terzo e secondo. Contemporaneamente partecipa anche al Le Mans Series, piazzandosi sul podio nel 2008. In questa stagione conquista due vittorie, nella 1000 Km di Catalunya e nella 1000 Km di Spa.

Tra il 2012 e il 2014 prende parte a qualche appuntamento nel FIA World Endurance, guidando per il Team Audi Sport. Proprio nel 2012 fa sua, ancora una volta, la 1000 Km di Spa, affermandosi in questa gara per la terza volta (08′, 11′, 12′). Oltre alla sua continua attività di Test Driver Ferrari, diventa pilota ufficiale per Nissan Nismo. Dal 2017 moltiplica i suoi impegni, entrando a far parte del commento tecnico di Formula 1 per Sky Italia e Movistar. Grazie alla sua profonda competenza e conoscenza, viene apprezzato da tutti gli appassionati di questo sport. Facente ancora parte della “Famiglia Ferrari”, svolge un’ottimo lavoro nel Remote Garage di quest’ultima.

Marc a Goodwood nei colori Ferrari.

La storia di Marc Gené sottolinea come sia importante lottare per un sogno, nonostante le mille difficoltà presenti nel cammino. Lui, pilota talentuoso, in grado di vincere campionati nelle categorie minori, si è trovato in Formula 1 nel posto sbagliato. Se avesse avuto a disposizione un mezzo competitivo, avrebbe certamente lottato per posizioni ben più onorevoli delle ultime. Nonostante questa delusione, è riuscito a non buttarsi giù di morale, reinventandosi come collaudatore e togliendosi grandi soddisfazioni nei Prototipi. La sconfitta in Formula 1 è stata, probabilmente, una sorta di trampolino per la vittoria a Le Mans. Concludo così, immaginando i pensieri di Marc: ” Ok, non mi abbatto. Ho il talento per fare bene. Se non ci riuscirò quì, andrò a vincere altrove”.

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