Prima la gloria, poi le lacrime: il GP D’Europa ’99 di Luca Badoer
25 Dicembre 2022Nel Gp D’Europa del 1999 Luca Badoer è andato ad un passo dall’impresa di concludere in quarta posizione. Un guasto al cambio però mandò completamente tutto all’aria, portando Luca dalla gloria a molte, moltissime lacrime.
Siamo a Nurburg in Germania, è il 26 Settembre 1999 ed all’iconico tracciato del Nurburgring sta per andare in scena il terz’ultimo round del mondiale ’99 di Formula 1; il Gran Premio D’Europa.
Le qualifiche del sabato vedono in pole position il pilota di casa Heinz Harald Frentzen, autore di una cavalcata che lo ha reso contendente per gran parte della stagione alla guida della Jordan. A chiudere la prima fila è l’anglo-scozzese David Coulthard su McLaren, che è a sua volta seguito dal suo compagno di squadra, nonché campione in carica Mika Hakkinen.
Il protagonista della nostra storia però, non è un pilota di punta, ma bensì un giovane 28enne nativo di Montebelluna, che porta i colori della Minardi, ovvero Luca Badoer.
Luca è un pilota che ha passato tutta la sua carriera in Formula 1 lottando nelle retrovie, correndo per team abbastanza modesti. Nel 1998 però, la Ferrari lo chiama, accogliendolo sotto la propria ala protettrice, offrendogli il ruolo di collaudatore. Dopo il rovinoso schianto a Silverstone del Kaiser l’anno seguente, che lo metterà out per diverse gare, Luca sembra il prescelto per rimpiazzare Michael, ma Jean Todt sceglie di puntare a sorpresa su Salo, scelta che Luca non manderà giù.

Nel sabato del Nurburgring, Luca ottiene il 19° tempo, battendo il suo compagno di squadra Marc Gene per 129 millesimi.
La partenza
Alla partenza arriva già un primo imprevisto: Frentzen, Hakkinen, Schumacher e la Prost di Panis scattano dalla propria posizione di partenza, ma le luci dei semafori non si sono ancora spente! Si deve quindi ripetere la procedura di partenza.
Alla ripartenza Frentzen scatta bene, mentre Hakkinen passa in seconda posizione bruciando Coulthard, nelle retrovie la Jordan di Damon Hill soffre un problema elettrico, che lo fa rallentare in mezzo alla 1.
Wurz, che nel frattempo stava sopraggiungendo, lo tampona, centrando a sua volta l’incolpevole Diniz. Pedro viene spedito in aria “come una catapulta”, per poi atterrare con la monoposto ribaltata strisciando per diversi metri. Per fortuna solo un grande spavento, in quanto il brasiliano riesce ad uscire sulle sue gambe.
L’incidente costringe la direzione gara a chiamare in pista la vettura di sicurezza, che rientra poi alla sesta tornata.

In ripartenza è sempre Frentzen ad avere il comando delle operazioni, seguito dalle 2 McLaren, la Williams di Schumacher, Fisichella ed Irvine.
Al diciassettesimo giro inizia a gocciolare in quel del Nurburgring, e diversi piloti decidono di montare le gomme da bagnato; tra questi c’è Hakkinen, la cui scelta però non si rivelerà molto azzeccata, in quanto poco dopo la pioggia diminuisce, costringendo il finlandese e tutti gli altri passati sulle gomme da bagnato ad una sosta aggiuntiva.
Tornata numero 21: Eddie Irvine si ferma ai box, ma non sa che questa sosta sarà l’episodio che va a segnare completamente le sue speranze mondiali. Manca la posteriore destra! La gomma è sparita, i meccanici non riescono a trovarla, Eddie rimane sui cavalletti, riuscendo a ripartire dopo aver perso ben più di 20 secondi. Sembra tutto finito, ma Hakkinen è appunto costretto alla sosta aggiuntiva per rimontare le slick, sprofondando 14°.
Al 32° giro Frentzen, appena rientrato ai box per effettuare la propria sosta, si ferma in uscita dalla 1; il pilota della Jordan è costretto al ritiro mentre si trova comodamente in testa alla corsa. La squadra dichiarerà di aver sofferto un problema elettrico, ma un retroscena uscito allo scoperto anni dopo farà sapere il vero motivo del ritiro: Heinz si era dimenticato di spegnere l’anti-stallo una volta uscito dai box.

La leadership va quindi nelle mani di Coulthard, la cui gioia dura però solo cinque tornate, in quanto lo scozzese andrà a sbattere ritirandosi dalla contesa e lasciando il comando a Fisichella su Benetton.
Anche l’italiano è costretto ad alzare bandiera bianca, in quanto al giro 48 un errore lo porta al testacoda ed al conseguente ritiro; Fisichella è furioso, lancia a terra il volante e scende con in corpo tanta rabbia e disappunto per l’occasione appena persa.

Sale quindi al comando Ralf Schumacher, che però esce di pista alla 1 all’inizio del giro successivo a causa di una foratura, che lo obbliga quindi a tornare ai box. Il leader della gara, a sorpresa, è Johnny Herbert su Stewart, che andrà poi ad ottenere la sua ultima vittoria in carriera davanti alla Prost di Trulli ed al proprio compagno di squadra Barrichello, mentre sale in quarta posizione Badoer!

Lacrime struggenti, ma iconiche
Il protagonista della nostra storia è salito quindi in quarta posizione, Luca è vicino ad un’impresa gloriosa, sia per lui, che per tutta la Minardi.
Gianfranco Mazzoni, che quel giorno commentava il Gran Premio per la Rai dice indirettamente a Luca di stringere i denti ed arrivare al traguardo, in quanto vicino alla scrittura di una grande pagina di storia per la Minardi.
Tutto però svanisce, si ferma.. Al giro 54 Badoer si ferma a bordo pista; il cambio lo ha abbandonato. Luca è incredulo, scende dalla monoposto e si inginocchia, per versare “una valle di lacrime”, regalando un’immagine struggente, ma iconica a tutti gli appassionati presenti in autodromo, ed anche seduti sul divano di casa davanti alla TV.

Il veneto deve quindi ritornare sconsolato ai box, non si da pace per ciò che è appena successo; è stato un attimo fuggente, in cui si è ritrovato dal toccare il cielo con un dito, a cadere fragorosamente a terra. Quel Gran Premio sarà l’ultimo momento di spicco della sua carriera in Formula 1, che termina di fatto proprio nel 1999 per mancanza di offerte, passando a ricoprire esclusivamente il ruolo di collaudatore in Ferrari dal 2000 in poi.
Nel 2009 la Rossa lo chiama per sostituire l’infortunato Massa, ma l’esperienza di Luca è un disastro e dura solo 2 gare, in cui otterrà un 17° posto a Valencia, ed un 14° posto a Spa. Il cavallino rampante decide quindi di rimpiazzarlo con Fisichella, che nel frattempo è arrivato ad un passo dalla vittoria proprio del Gran Premio di Spa con la Force India. Il sodalizio tra Luca e la Ferrari si conclude definitivamente nel 2010, dopo aver percorso ben 131.944 chilometri di test a bordo delle varie monoposto prodotte nel corso del tempo.

Quella sarà l’ultima volta in cui si vedrà a bordo di una Formula 1 il pilota di Montebelluna, che tutt’ora detiene il record di più gare corse senza aver mai ottenuto un punto (ben 50).