MotoGP, chi è Jorge Martin: il giovane fenomeno spagnolo

MotoGP, chi è Jorge Martin: il giovane fenomeno spagnolo

20 Gennaio 2021 2 Di Alessandro FDC

Il campione del Mondo Moto3 dell’anno 2018 è riuscito finalmente a raggiungere l’obbiettivo di arrivare in MotoGP:  infatti, nonostante la nazionalità spagnola, il suo sogno è sempre stato quello di arrivare in top class per poter battere il suo idolo Valentino Rossi.

Jorge Martin nasce a Madrid il 29 gennaio dell’anno 1998. Inizia a correre sulle due ruote all’età di 8 anni, quando prende parte al campionato di minimoto della città di Madrid. Dopo 6 anni trascorsi a partecipare a corse e eventi nazionali, nel 2012 entra a far parte della Red Bull Rookies Cup, la categoria che prepara i piloti al mondiale Moto3.

La storia di Jorge non è come quella della maggior parte degli altri piloti, in quanto la famiglia non aveva la disponibilità economica per farlo correre in grandi palcoscenici. Infatti solo la sua grande determinazione , il suo impegno e i suoi risultati eccellenti gli hanno aperto le porte per una carriera ad altissimi livelli.

Il primo anno in Rookies Cup lo vede classificarsi in dodicesima posizione. Nel 2013 si laurea vicecampione, mentre nel 2014 vince la categoria.  Il salto al campionato del mondo Moto3 avviene per mano di Jorge Martínez Aspar che nel 2015 gli affida una Mahindra. I compagni di squadra sono Pecco Bagnaia e Juanfran Guevara.

La Moto3

La permanenza in questo team dura due stagioni, e anche a causa della scarsa competitività della sua moto rispetto alle Honda e alle KTM, Jorge termina i campionati solo in diciassettesima e sedicesima posizione. Tuttavia nel 2016 conquista il suo primo podio nel mondiale sotto al diluvio del Gran Premio della Repubblica Ceca.

Nel 2017 passa alla Honda, affiancando Fabio Di Giannantonio nel team di Fausto Gresini. Durante la stagione conquista 9 pole e sale sul podio per altrettante volte, ma per la prima vittoria dovrà aspettare l’ultimo appuntamento a Valencia.

Per quanto riguarda la stagione 2018, l’assalto al titolo mondiale comincia nel migliore dei modi: rimasto nello stesso team, si porta a casa la vittoria nella prima gara in Qatar. Vince anche in Texas, in Italia, in Olanda, in Germania, ad Aragon e in Malesia, con quest’ultimo successo che gli regala la certezza matematica della vittoria del campionato. Si aggiudica inoltre nell’arco della stagione 11 pole position, che rimane tutt’oggi il record della categoria Moto3.

Il salto in Moto2

L’anno dopo passa in Moto2 grazie al team Red Bull KTM, che lo affianca al campione dell’edizione 2016 di Moto3 Brad Binder. Ancora una volta il mezzo a disposizione non è il più competitivo, ma nonostante tutto riesce ad accaparrarsi 2 podi e l’undicesima posizione in classifica generale.

Nel 2020 la squadra è la stessa, anche se a partire da questa stagione il team Red Bull fornirà ai piloti delle Kalex e non più delle KTM. Dopo un debutto deludente in Qatar, alla ripresa del campionato si fa trovare in forma: dopo tre piazzamenti nella parte alta della classifica, conquista la prima vittoria in Austria.

La settimana dopo, sempre sullo stesso circuito, passa nuovamente per primo sotto la bandiera a scacchi. Tuttavia la direzione gara gli assegna solamente il secondo posto, dato che durante l’ultimo giro il pilota madrileno supera di pochi centimetri i limiti della pista durante la lotta con Marco Bezzecchi.

Nonostante i cinque punti persi Martin torna prepotentemente in lotta per il campionato, ma prima del GP di San Marino risulta positivo al SARS-CoV-2, che lo costringe a saltare due weekend. Al suo rientro otterrà 3 podi e una vittoria che lo porteranno al quinto posto finale.

E adesso?

A stagione non ancora conclusa però, arriva la chiamata dal team Ducati Pramac in MotoGP che gli offre una sella per la stagione 2021. Il suo compagno di squadra sarà il francese Johann Zarco, reduce da un’annata tutto sommato positiva con il team Ducati Esponsorama. Per Jorge arriverà l’ennesima sfida nella sua vita dato l’altissimo livello dei piloti in griglia, ma in passato ha dimostrato di non essere mai impreparato nonostante le difficoltà. Certamente la possibilità di poter correre contro il suo idolo Valentino Rossi gli darà una marcia in più.

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