Il 2020 di Marc Marquez: anche un dio re può sanguinare

Il 2020 di Marc Marquez: anche un dio re può sanguinare

17 Febbraio 2021 0 Di

“Di tutte le cose è misura l’uomo. Di quelle che sono per ciò che sono e di quelle che non sono per ciò che non sono”

L’uomo del 2020 è fermo.

Costretto ad un’immobilità a cui lo scorrere del tempo, il progresso, la vita che avanza non lo ha abituato. Continuamente accecato dalla lista di obiettivi da raggiungere, di risultati da portare, di persone da sbalordire, l’uomo fino al 2020 corre.

Corre non preoccupandosi del mondo che lo circonda, corre non rispettando chi corre insieme a lui….corre convinto di avere l’arma segreta che lo farà sopravvivere a qualsiasi catastrofe: l’immortalità.

Un’immortalità fasulla, effimera che l’uomo è così convinto di possedere da non arrivare mai a mettere in discussione se stesso, da non arrivare mai a dubitare delle sue azioni, troppo accecato dal suo egocentrismo artificiale per vederne la sua instabilità reale. Un’instabilità di cui però deve prendere consapevolezza e se non è in grado di farlo da solo allora occorre un elemento esterno che lo obblighi a riflettere.

Per l’umanità arriva il covid-19….per Marc Marquez arriva il Gran Premio di Spagna.

Vincitore della classe regina nell’anno di esordio (2013), la formica atomica impone sin da subito ai suoi compagni la sua “dittatura motociclistica”. Il suo stile di guida è il riflesso del suo carattere e della sua personalità. Un talento fatto di un formidabile mix di sicurezza e spettacolo a cui nessuno può resistere.

Fa un altro mestiere Marc Marquez, tutti lo riconoscono, tutti lo dicono e di fronte ad un re appena incoronato non si può fare altro che inchinarsi.

Risultato immagini per marc marquez 2013 motogp world champion

Un biennio fatto di benevolenza, lealtà e rispetto, per un re salito al trono senza inganno ma quasi eletto.

Poi, come per tutti i dittatori, il tempo rivela la sua vera natura, la sua follia e Marc Marquez lo fa nel 2015.

“Sarebbe stato bello giocarsela con Lorenzo ma Marquez si è messo in testa che voleva decidere lui chi vinceva” (V.Rossi)

Il banco di prova è Sepang 2015 e quel duello (inutile) con Valentino Rossi. Non vuole vedergli vincere quel decimo mondiale, la sua natura da numero uno non l’accetta. Solo lui è l’invincibile, solo lui è in grado di fare cose straordinarie, di lasciare senza fiato il mondo e così quel giorno decide dichiarare guerra al campione di Tavullia, favorendo in-volontariamente la vittoria per il titolo a Jorge Lorenzo.

Risultato immagini per marquez rossi 2015

“Oggi aveva deciso che Valentino non dovesse vincere il mondiale” (D.Brivio)

Inizia in quel 2015 la corsa vuota di Marc Marquez, la corsa dell’uomo volto a diventare un dio, un dio capace di grandi cose, di sfidare e vincere anche le forze più devastanti.

Dopo ogni caduta (14 solo nel 2019) lui si rialza perché un dio non si lascia fermare dalla semplice gravità, dopo ogni caduta non riporta fratture perché un dio non prova nessun dolore ma ormai tutti possono vedere cosa è diventato….il pilota di un altro mestiere ora è solo un pilota megalomane e il talento così puro e straordinario da portare tutti a restarne impietriti per la sua bellezza, si è trasformato in una pericolosa follia.

Una follia volta a spaventare chiunque, i suoi compagni timorosi di correre insieme a lui per paura di non uscirne vivi, i commissari che nonostante le numerose scorrettezze lo lasciano fare indisturbato perché Marc Marquez anche se un dio folle resta ancora un dio.

Marquez-Rossi. Argentina 2018

“Siamo a questa situazione perché non gli fanno mai niente. Io ho paura di correre con lui perché non gli fanno mai niente”

2016, 2017,2018,2019…uno dopo l’altro Marquez continua a collezionare mondiali nella classe regina arrivando così ad 8, a meno uno dal suo acerrimo rivale, Valentino Rossi, il nemico da battere e superare, l’unico nemico da sconfiggere per diventare davvero immortale.

Risultato immagini per marc marquez 2013 motogp world champion

Ma il motomondiale 2020 come il mondo e come l’umanità intera, è costretto all’immobilità, un’ immobilità che neanche Marquez può controllare, sulla quale neanche un dio re come lui può decidere.

Un lockdown obbligato che però per il pilota spagnolo diventa una cattività in gabbia perchè ha fame Marc Marquez, ha fame di vincere quel nono mondiale. E così mentre l’uomo immobile ha l’occasione di riflettere su ciò che è diventato e in che modo lo ha fatto, per il campione quella chiusura forzata è solo un momento di arresto nella sua corsa folle.

Però il 2020 è l’anno in cui bisogna fermarsi e se neanche il covid è bastato a Marquez per fargli prendere coscienza della sua finitezza allora l’unico modo è condurlo ad usare se stesso per capire se stesso….così durante il Gran Premio di Spagna, la prima gara del motomondiale 2020, durante la (solita) rimonta sfrenata il re cade fratturandosi l’omero.

Risultato immagini per marquez jerez 2020

“Ha fatto cadute pazzesche, era inevitabile che si facesse male”

Il re può cadere ma il dio non può morire e così solamente dopo 5 giorni dall’operazione Marquez torna in sella peggiorando la sua situazione, in seguito alla quale è costretto al fermo definitivo che lo conduce, per la seconda volta in quell’anno, all’immobilità.

Tre operazioni da affrontare, un calvario infinito, una punizione che forse nemmeno Marc Marquez meritava, ma una punizione necessaria per portare il pilota a sconfiggere totalmente la sua follia e a rendersi conto della sua mortalità.

Nel silenzio della sua casa, solo sul divano Marquez è obbligato a guardare il suo mondo attraverso uno schermo, a tifare per il fratello Alex senza poter correre al suo fianco, a fare da spettatore quando è sempre stato protagonista…..a comprendere finalmente che non essere il padrone del mondo è la chiave per esserne davvero parte.

Marc Marquez pronto a tornare

Vuole tornare in sella ma stavolta vuole farlo finché non sarà guarito al cento per cento, sa bene di non poter rischiare di nuovo, ha capito di aver commesso un errore a volerlo fare così presto:“Noi piloti abbiamo una virtù ma anche un difetto, non abbiamo paura del rischio. Tornare così presto è stato un errore”.

I suoi compagni sono lì pronti ad aspettarlo, impazienti di rivedere il talento dello spagnolo su due ruote, un talento incontaminato.

Lo aspetta Joan Mir, neocampione del mondo: “Spero che torni e che sia lo stesso di prima, in modo che renda le cose difficili a tutti noi e ci renda migliori” .

Lo aspetta Pol Espargaro, nuovo compagno di squadra ma rivale storico della 125 e della Moto 2.

E lo aspetta Valentino Rossi con il dente ancora avvelenato da quel lontano 2015: “Perdonare Marquez? Impossibile. Quello che mi ha fatto non è perdonabile. Quando ripenso a quei giorni ho le stesse sensazioni di allora. E sono passati sei anni. Mi pare difficile che possano cambiare”

L’intero mondo del motomondiale attende il ritorno di Marc Marquez e lui è pronto ad indossare la tuta, mettere il casco e salire in sella alla sua moto.

La speranza è quella di vedere di nuovo la formica atomica di tanti anni fa perché “un vero eroe non si misura dalla forza che possiede ma dalla forza del suo cuore” e quel cuore Marc non lo ha ancora mostrato.

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