C’erano una volta le Honda clienti al livello del team HRC

C’erano una volta le Honda clienti al livello del team HRC

3 Marzo 2021 1 Di Daniele Donzelli

L’allievo che raggiunge il maestro, il team clienti al livello di quello ufficiale. È successo anche alla Honda, nei primi anni 2000.

Negli ultimi anni abbiamo spesso assistito a team clienti che raggiungono la scuderia factory: la Yamaha Tech 3, la Yamaha Petronas nel 2019 e nel 2020, la Ducati Pramac di alto livello…

Ripercorriamo quando è capitato alla Honda nei primi anni 2000, con il team HRC (o Repsol) spesso raggiunto dai satelliti.

L’esordio di Rossi

2000: oltre ad essere il primo anno con il 2 alle migliaia, è anche la stagione d’esordio di Valentino Rossi in classe 500. Ha una Honda, ma non quella Repsol. È sponsorizzato da Nastro Azzurro, che dà anche il nome alla moto.

I portacolori della Honda HRC sono Crivillé, Okada e Gibernau, mentre oltre a Valentino ci sono, tra i migliori, Capirossi e Barros nelle varie squadre clienti.

La stagione è una disfatta per la squadra ufficiale. Crivillé, da campione uscente, vince solo in Francia e arriva secondo in Olanda, si ritira 5 volte, arrivando nono in classifica piloti.

Okada conclude terzo in Giappone, Gibernau ha come migliore risultato sesto. Il giapponese chiude undicesimo, lo spagnolo quindicesimo.

Vanno decisamente meglio i piloti delle scuderie satellite.

Capirossi, con 4 podi di cui una vittoria, arriva settimo battendo tutti i piloti del team Repsol.

Barros, invece, conclude quarto, con 2 vittorie e un secondo posto.

E poi c’è Rossi, che il 30 aprile, in Spagna, conquista il primo, storico, podio in top class.

Ancor più significativa è la vittoria in Gran Bretagna: sul bagnato, l’italiano parte quarto per poi sbagliare e trovarsi tredicesimo. Rossi dà il via a un’impressionante rimonta che lo porta a vincere con una battaglia serrata con Kenny Roberts Jr e McWilliams, i quali terminano a meno di un secondo da Valentino.

Rossi nel giorno della sua prima vittoria, con la sua Honda
Rossi esultante in Gran Bretagna

Rossi conquista 10 podi, tra cui 2 vittorie, 209 punti ed è dietro solo a Kenny Roberts Jr, il quale è campione del mondo.

Insomma, la Honda HRC delude profondamente; devastata dagli altri 3.

Alex Crivillé nel 2000, da campione in carica
Crivillé con la Honda HRC

Ma il meglio deve ancora arrivare

Il titolo

La stagione 2001, ultima di 500, segna la vittoria mondiale di Valentino Rossi, sulla Honda privata.

La squadra ufficiale schiera Ukawa e Crivillé. Tra i clienti spiccano i soliti Rossi, che, se pur supportato, non è ancora nel team factory, Capirossi e Barros.

I piloti HRC deludono ancora, totalizzando 3 podi in 2, arrivano decimo e ottavo e, sommando i loro punteggi, si arriva a quasi 100 punti in meno di Valentino!

Quest’ultimo disintegra la concorrenza con 11 vittorie su 16 appuntamenti, un secondo e un terzo posto. Rifila più di 100 lunghezze al secondo classificato Biaggi su Yamaha. Questo basta a far capire la maestosa stagione dell’italiano.

Rossi esultante
Valentino nel 2001

E se Rossi non fa testo… Capirossi si piazza terzo, con una stagione molto costante che lo porta vicino ad essere vicecampione. Sale nove volte sul podio ma mai sul gradino più alto.

Barros, quarto nel mondiale, vince un Gran Premio ma gli altri piazzamenti sono inferiori.

Ancora una volta, il team HRC non è, e non si avvicina ad essere, più avanti dei privati.

La rinascita della Honda HRC

Nel 2002, primo anno di MotoGP, la squadra ufficiale passa dall’essere ampiamente inferiore ai team satelliti ad essere superiore. In HRC approdano Rossi e Ukawa.

Honda HRC, Valentino Rossi
Valentino Rossi con a Honda ufficiale

Valentino vince ancora una volta nettamente il campionato, con 11 vittorie, 4 secondi posti e un ritiro. Il giapponese invece, conclude terzo, conquistando un GP e arrivando a sole 6 lunghezze da Biaggi e spuntandola di 5 su Barros, miglior Honda clienti.

Troviamo poi Kato, tragicamente morto l’anno dopo, in sella alla Honda di Gresini, pilota e poi manager purtroppo da poco scomparso, che chiude settimo; e Capirossi ottavo.

Stavolta la “sfida” la vince il team factory, ma con dalla sua parte un Rossi in un momento d’oro.

Per la stagione successiva, il team Repsol affianca l’americano Hayden al campione in carica. Inoltre Biaggi passa dalla Yamaha al team Pramac Pons Honda. Gibernau torna, ma con la squadra Gresini.

Novità: Rossi stravince il mondiale. Questa volta va sempre sul podio. Con 357 punti, con 80 lunghezze di vantaggio sul vicecampione. Hayden, nella stagione di esordio, arriva 2 volte sul podio.

I clienti migliori sono proprio Gibernau e Biaggi, rispettivamente secondo e terzo nella classifica piloti. Lo spagnolo assapora la gioia del gradino più altro del podio 4 volte, l’italiano 2.

L’HRC si sta dimostrando più forte, anche se i satelliti si mettono in mostra. La vera superiorità, però, è quella della Honda nei confronti di tutto gli altri. Lascia la vittoria in un solo appuntamento, quando a esultare è Capirossi con la Ducati. Anche il secondo posto è quasi monopolizzato. Ancora una volta, ne strappa uno Loris.

Nonostante ciò Valentino Rossi, già 3 volte campione in top class, decide di trasferirsi. La destinazione è un’altra casata giapponese: la Yamaha.

La Yamaha di Rossi
La Yamaha del Dottore

Il trasferimento e i satelliti più forti

Il trasferimento di Rossi, oltre a dimostrare la sua superiorità, spezza quella della Honda. Essa, per sostituirlo, sceglie Barros.

Valentino vince ancora, conquistando 9 appuntamenti sui 16 totali. Alex Barros, pur arrivando 4 volte tra i primi 3, non riesce a salire sul gradino più alto. Lontanissimo dal pilota della Yamaha, chiude l’annata in quarta posizione. L’altro pilota Repsol, Nicky Hayden, ottavo in classifica, raggiunge il terzo posto in Brasile e Germania.

Vanno meglio i clienti, su tutti Gibernau. Lo spagnolo è l’unico che riesce a tener testa al campione del mondo. Con 4 vittorie, 4 secondi e 2 terzi posti conclude a meno di 50 lunghezze da un Rossi devastante, laureandosi nuovamente vicecampione.

Gibernau che dedica la vittoria a Kato
Gibernau conquista la vittora e la dedica a Kato

Anche Biaggi si conferma, ancora una volta appena dietro Gibernau. Vince il GP di Germania, ottenendo 8 podi aggiuntivi. Spiccano Edwards e Tamada, quinto e sesto. Il primo con 2 secondi posti, l’altro 3 tra cui 2 primi posti.

Senza Valentino Rossi, l’HRC, come prima che ci approdasse, risulta inferiore alle altre Honda.

Nel 2005, trionfa ancora Rossi, che lascia le briciole agli avversari.

Biaggi (approdato nel team ufficiale) fa dei passi indietro e non vince nemmeno una gara. Termina la stagione quinto. Il suo compagno Hayden, invece, si dimostra molto cresciuto. Conquista a Laguna Seca la sua prima vittoria in MotoGP. Conclude terzo in campionato.

Il migliore di marca però, è Melandri, che con il team Gresini è vicecampione con 2 vittorie nelle ultime 2 gare. Gibernau e Barros sono protagonisti di un’annata non all’altezza delle aspettative (settimo e ottavo).

Marco Melandri in piega
Marco Melandri con la sua Honda

Il ritorno sul tetto del mondo

Dopo 2 anni di Yamaha vincente, il 2006 segna il ritorno della Honda sul tetto del mondo, con Nicky Hayden.

Nicky aveva dimostrato già dal 2005 di essere cresciuto molto, e in questa stagione di consacra. Vince “solo” 2 appuntamenti, ad Assen e a Laguna Seca, il suo avversario Rossi 5, ma con la costanza riesce a spuntarla di 5 lunghezze.

Hayden campione del mondo
Hayden in lacrime per la vittoria del mondiale

Dani Predosa, l’altro pilota HRC, si piazza quinto con 2 vittorie. Nelle squadre clienti i migliori sono Melandri, Stoner ed Elias (rispettivamente quarto, ottavo e nono).

Il calo dei satelliti Honda

Questo periodo, in cui i privati sono al livello, inizia a terminare.

La stagione 2007 è dominata da Casey Stoner, in sella alla Ducati. Pedrosa, però, riesce a laurearsi vicecampione del mondo per un punto su Rossi. Melandri, ancora in un team satellite, si classifica quinto, mentre Hayden è la delusione, ottavo.

Nel 2008 Dovisioso è l’unico cliente che si piazza davanti ad Hayden, l’anno dopo Pedrosa e lo stesso Andrea, con l’HRC riescono a essere le prime 2 Honda. Da questo momento in poi i team satelliti della casata giapponese non riescono ad essere al livello.

Negli ultimi anni, tutto il lavoro è stato incentrato su Marc Marquez, che ha portato loro numerosi titoli mondiali.

Marc Marquez che festeggia l'ottavo titolo nel motomondiale
Marc Marquez nel 2019

Con il suo infortunio nel 2020, però, hanno dovuto basarsi anche sugli altri, e i risultati si sono visti, soprattutto con Nakagami e Alex Marquez, che saranno, tra l’altro, i 2 piloti del team satellite Honda 2021.

Alex Marquez davanti a Nakagami
Alex Marquez e Nakagami, saranno clienti Honda nel 2021

Chissà se non saranno loro a riservarci una sorpresa

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