Alain Prost e la sua sfortunata avventura come Team Manager.

Alain Prost e la sua sfortunata avventura come Team Manager.

28 Gennaio 2021 3 Di Nicola Sotgia

Dai trionfi Mondiali alla delusione da Team Manager. Quando Prost decise di mettere su una squadra di Formula 1, con risultati assai deludenti.

“Credo che solo una cosa renda impossibile la realizzazione di un sogno: la paura di fallire!”

Paulo Coelho

IL SOGNO.

Alain in veste di Team Manager.

Sogno. Introduco la storia di oggi proprio con questo vocabolo. Come afferma lo scrittore Paulo Coelho, molto spesso, la paura di fallire ci ferma nel realizzare un proprio desiderio. Se a sognare è un certo Alain Prost, però, questo concetto può non trovare forti radici. Prost, infatti, la paura di fallire non l’ha mai avuta. Il “Professore” ha affrontato i migliori piloti della Formula 1, senza mai mostrare un minimo timore. I risultati parlano da se. I quattro mondiali vinti, le 51 vittorie e le 33 Pole Position fanno più rumore di qualunque altra parola.

Per lui, il fallimento non esiste. La paura, nemmeno. I suoi sogni li aveva realizzati tutti, o quasi. La costanza, la professionalità ma soprattutto la sua abilità nel ragionare sui rischi, lo hanno da sempre contraddistinto. Proprio quest’ultima sua caratteristica, sarebbe servita nella perfetta realizzazione del suo unico desiderio rimasto infondato: creare e dirigere un Team di Formula 1. Lui non lo sapeva, ma questo sarebbe stato il suo unico fallimento. Per la prima volta nella sua vita, la parola sogno sarebbe stata legata alla nozione di insuccesso. Paulo Coelho, in fondo, aveva ragione.

INIZIA L’AVVENTURA.

ANNO 1996: IL PROGETTO PRENDE FORMA.

Panis durante il Gran Premio di Montecarlo del 96′. Questa fu l’ultima vittoria della Ligier, prima di diventare Prost Grand Prix.

Dopo il ritiro alla fine del 1993 e la tragica scomparsa del suo rivale, poi diventato amico, Ayrton Senna, Alain aveva voglia di nuove avventure. Da sempre, il suo desiderio era quello di fondare e gestire una squadra di Formula 1. Lui, intelligente e deciso a fare le cose per bene, vista la mancanza di occasioni, accettò di lavorare come consulente della McLaren. Se avesse deciso di creare un Team, lo avrebbe fatto solamente con basi solide, sia dal punto di vista tecnico che da quello finanziario. Fino a quel momento non aveva trovato nulla di tutto ciò, accumulando, però, esperienza nel nuovo ruolo con la scuderia di Ron Dennis.

L’occasione, inaspettatamente, arrivò dalla Ligier. La squadra Transalpina, afflitta da gravi difficoltà economiche, rischiava il fallimento. Il clamoroso successo di Panis, ottenuto a Montecarlo, fu praticamente il canto del Cigno per la storica squadra fondata da Guy Ligier. Pur di salvarla, il Governo Francese si mise in contatto proprio con Alain. Il “Professore”, convinto dalla bontà del progetto, accettò di rilevarne strutture e personale. Inoltre, grazie alle sue abilità, riuscì a stipulare un’accordo con la Peugeot, che avrebbe fornito i motori. Quest’ultima, infatti, era prossima a lasciare il Circus, ma con la presenza di Alain e nuovi sponsor optò per la permanenza in griglia. Purtroppo, la trattativa si trascinò fino al Febbraio del nuovo anno, cosa che fece saltare i piani di Prost.

La nuova squadra, che prese il nome di Prost Grand Prix, per il 97′ fu dunque costretta ad usare telaio e propulsore della passata stagione, un Mugen-Honda poco efficiente. Il primo pilota del vecchio Team Ligier, Olivier Panis, venne confermato. Al suo fianco, invece, ci fu l’ingaggio del Giapponese Shinjii Nakano, debuttante in Formula 1. L’impiego di quest’ultimo era compreso nell’accordo con la Mugen. Come fornitore degli Pneumatici venne scelta la Bridgestone, alla sua prima stagione nella massima categoria.

ANNO 1997: DEBUTTO DELLA PROST GRAND PRIX.

Prost GP nella stagione del debutto.

Il 9 Marzo del 97′, a Melbourne, la stagione prese il via. Inaspettatamente, il Team iniziò forte. Panis ottenne la nona posizione in qualifica, mentre Nakano si piazzò sedicesimo. La gara, condizionata da molti ritiri, vide Panis incredibilmente quinto al traguardo, con il compagno di squadra in settima piazza. In Brasile, ad Interlagos, il Francese salì addirittura sul podio, concludendo la corsa in terza posizione. Nakano, alla sua seconda presenza in Formula 1, arrivò quattordicesimo.

La stagione proseguì all’insegna delle buone prestazioni, sottolineate anche dalla seconda posizione ottenuta da Olivier Panis, al Gran Premio del Montmelò. Il Giapponese Nakano venne bersagliato da vari ritiri, addolciti da un sesto posto conquistato in Canada. Proprio a Montreal, Panis fu vittima di un brutto incidente che gli costò varie fratture alle gambe. Per sostituirlo, Alain ingaggiò l’Italiano Jarno Trulli, fin li impegnato con la Minardi.

L’Abruzzese si mise in particolarmente in luce, mostrando grande velocità. Nonostante il calo di prestazione della vettura, Jarno diede il meglio di se, battendo quasi sempre il compagno di Team. Ad Hockenheim arrivò quarto al traguardo, mentre Nakano si piazzò in settima posizione. In Ungheria, invece, fu il Giapponese a marcare punti, con un buon sesto posto. Nel frattempo, dimessosi discretamente, Panis tornò alla guida della vettura, con cui corse le ultime tre gare, marcando un punto al Nurburgring.

Alain, colpito dalla velocità di Trulli, decise di fargli firmare un contratto per la stagione seguente. Visto l’imminente termine dell’accordo con la Mugen, a fare spazio al pilota Abruzzese fu Nakano, che concluse il campionato al diciottesimo posto, con all’attivo solamente due punti. Per Panis, al netto dell’infortunio che gli fece saltare sette corse, l’anno fu abbastanza positivo. Con sedici punti si collocò in nona posizione nel Mondiale. I punti della Prost GP furono 21 e valsero la sesta piazza nei Costruttori.

ANNO 1998: PRIMI GROSSI PROBLEMI.

Olivier Panis dopo una sosta ai box.

La nuova stagione iniziò con grande entusiasmo. La sede della squadra venne spostata da Nevers a Guyancourt, mentre l’ingresso di nuovi capitali diede una certa linfa economica. La vettura fu progettata interamente dal nuovo staff tecnico, prendendo la sigla di AP-01. La Peugeot fornì i propulsori. Con queste premesse, il Campionato prese il via. Purtroppo si evidenziarono grandi problemi, relativi alla trasmissione. Alla gara inaugurale, in Australia, Panis chiuse in nona posizione, mentre Trulli fu costretto al ritiro.

Il leitmotiv della stagione fu proprio la scarsa affidabilità della monoposto. Il fatto di avere un motore all’esordio o complice la progettazione totalmente nuova della vettura, i risultati furono scadenti. Il solo punto conquistato in Belgio da Panis, fu il momento più alto del 98′. La mancanza di risultati dignitosi provocarono malumori anche in casa Peugeot, dove a metà stagione si registro il rimpiazzo del direttore di Peugeot Sport. Con un solo punto, il Team di Alain si piazzò al nono posto della Classifica Costruttori.

IL SOGNO TRABALLA PERICOLOSAMENTE.

ANNO 1999: NESSUNA RIPRESA.

Le due Prost Grand Prix in lotta tra di loro.

Dopo l’orribile stagione del 98′, il “Professore” decise di investire ancora di più sul progetto. La Peugeot portò nuovi aggiornamenti sul propulsore, rendendolo più potente. L’AP-02 migliorò leggermente, ma non nel modo in cui tutti si aspettavano. I due piloti, nel frattempo riconfermati, Trulli e Panis, non riuscirono ad ottenere grandi risultati. Complice l’ambiente non proprio sereno, il Team faticò moltissimo.

Nel Gran Premio inaugurale, a Melbourne, entrambi i piloti furono costretti al ritiro, cosa che avvenne spesso nella prima parte di stagione. Infatti, in otto gare, la Prost GP ottenne solamente due punti. Le cose non migliorarono neanche durante il resto dell’anno, con Panis che marcò punti solo in Germania, piazzandosi al sesto posto. Jarno fece leggermente meglio, conquistando un rocambolesco podio nella gara pazza del Nurburgring.

A fine Campionato, la squadra di Alain si collocò al settimo posto nella classifica Costruttori, portando in dote solamente nove punti. Il quattro volte campione del Mondo dovette anche fare i conti con il rimpiazzo di entrambi i piloti. Sia Trulli che Panis, demotivati dalle stagioni altamente deludenti, si accordarono con altri Team. Data la situazione, Prost ingaggiò l’esperto Jean Alesi ed il giovane Tedesco Nick Heidfeld.

ANNO 2000: L’INIZIO DELLA FINE.

Jean Alesi impegnato nelle curve di Interlagos.

Il nuovo millennio aveva portato grande entusiasmo. La Prost Grand Prix, potendo contare su munifici sponsor, aveva le giuste risorse per rialzarsi. La Peugeot aggiornò ancora una volta il motore, ridando linfa alle speranze di Alain. Purtroppo, non accadde nulla di buono. La situazione peggiorò in maniera drastica, evidenziando moltissimi tecnici della vettura. I problemi meccanici furono molteplici, gettando il “Professore” nello sconforto.

Sia Jean Alesi che Heidfeld non riuscirono mai a lottare seriamente per la zona punti, spesso fermati da problemi tecnici. Quando non si presentava nessun guasto, a fermare le ambizioni dei piloti ci pensava la scarsa competitività della vettura. Il miglior risultato furono tre noni posti, ottenuti al Nurburgring, in Australia e ad Indianapolis.

La Prost GP, per la prima volta, non ottenne nessun punto, piazzandosi in ultima posizione nel Mondiale Costruttori. Oltre al danno, arrivò anche la beffa. A stagione in corso, la Peugeot annunciò l’uscita dalla Formula 1, gettando il Team nella posizione di dover cercare un nuovo propulsore. Anche il budget ebbe una grossa battuta d’arresto, causata dalla dipartita del munifico sponsor Francese Gauloises.

FINE DEL SOGNO.

E’ una sconfitta, un fallimento totale per la Francia. Mi hanno linciato, non si è fatto vivo nemmeno uno sponsor o un investitore francese…” 

Alain Prost sul fallimento del suo Team

-ANNO 2001: ABBANDONO.

Alesi e Mazzacane tolgono i veli alla AP-04.

La nuova stagione, nonostante le varie problematiche che avevano afflitto la squadra, inizio positivamente. Il propulsore proveniva dalla Ferrari, così come il cambio a sette marce. Venne abbandonata la Bridgestone per passare alla Michelin, fornitore al rientro in Formula 1. I test precedenti l’inizio del campionato furono positivi, tanto che Alain Prost riuscì ad attirare nuovi sponsor. Tra i più munifici fu la Parmalat, portata in dote da Pedro Paulo Diniz, entrato nella Prost Grand Prix come azionista.

Jean Alesi fu riconfermato, mentre al posto di Nick Heidfeld venne ingaggiato l’Argentino Gaston Mazzacane. Le performance dei test non vennero confermate, con la vettura che evidenziava solo una buona affidabilità. La velocità pura era pressochè assente. Dopo prestazioni opache, Gaston Mazzacane fu sostituito con il Brasiliano Luciano Burti. Quest’ultimo ebbe una stagione travagliata, caratterizzata da due bruttissimi incidenti.

Il primo, durante il Gran Premio di Germania, lo vide protagonista di un fortissimo impatto con la Ferrari di Michael Schumacher. Il secondo, ben più grave, fu la spaventosa collisione con Eddie Irvine. I due, venuti al contatto alla Blanchimont di Spa, causarono un grande spavento a tutto il Paddock. La vettura di Burti, dopo aver perso direzionalità a causa della rottura dell’ala, si schiantò contro le barriere a grandissima velocità. Il Brasiliano se la cavò con contusioni e grande spavento, concludendo di fatto la stagione senza punti. Il suo posto venne preso dal Ceco Tomas Enge.

Le conseguenze del terribile schianto contro le barriere di Luciano Burti. Spa 01′, curva Blanchimont.

A cinque gare dalla fine del Mondiale, dopo il sesto posto conquistato ad Hockenheim, Alesi ebbe un diverbio con Alain. Questo fatto sancì l’abbandono dell’Italo- Francese, che andò ad accasarsi in Jordan. A quel punto, ad affiancare Enge, venne ingaggiato Heinz-Harald Frentzen. Nel frattempo, la situazione economica si fece difficile. Diniz e la Parmalat uscirono dalla squadra, gettando Prost in una situazione disperata. Con soli quattro punti ed il nono posto nei Costruttori, il Team dovette dichiarare bancarotta.

Le auto e tutte le strutture furono acquistate dalla Phoenix Finance, una società Inglese. Quest’ultima tentò il rientro in Formula 1, ma la domanda venne bocciata dalla FIA. Con questo episodio, la Prost Grand Prix cessò definitivamente di esistere. Il sogno di Alain si concluse nel peggiore dei modi, dopo 83 gare senza vittorie e tre soli podi. Un fallimento da Team Manager non può macchiare la grandezza di Alain. Tutte le magie, compiute durante la sua Carriera da pilota, rimangono nella mente di tutti gli appassionati. “Il Professore” è stato e resta un vincente.

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