Jarno Trulli: Montecarlo per entrare nella storia.
9 Gennaio 2021“Sono un pilota di Formula 1 ma non amo e non ho mai amato le auto stradali.”
Jarno Trulli

Cari lettori, vi siete mai posti il quesito di quanti piloti Italiani siano riusciti a trionfare sulle strade di Montecarlo? Ebbene, sino ad ora, sono solo due i connazionali fautori di questa impresa. Si tratta di Riccardo Patrese e Jarno Trulli. Ecco, il racconto di oggi riguarderà proprio il pilota Abruzzese. Sono nato nel 1996, esattamente nell’anno in cui un giovane Italiano conquistava il Campionato di Formula 3 Tedesco. Quel ragazzo, per l’appunto, si chiama Jarno Trulli. Ho sempre ammirato la dedizione che metteva nelle corse, soprattutto quando le cose non andavano per il verso giusto. Non era sicuramente il più forte, ma appena il mezzo meccanico glielo consentiva, era in grado di far vedere grandi cose. Una di queste è il capolavoro che fece nel 2004, quando tagliò il traguardo del Principato in Prima posizione.
La velocità lo ha sempre contraddistinto, a partire dal nome. Già, perchè quello che porta è il nome di un grandissimo campione delle due ruote, il Finlandese Jarno Saarinen. Le doti velocistiche le ha dimostrate sin da subito, sui kart. Dopo aver vinto gare su gare ma soprattutto campionati, era ritenuto una promessa del Motorsport, a tal punto da ricevere i complimenti di Ayrton Senna. Proprio il Brasiliano, idolo di Jarno, si congratulo con lui durante una cerimonia di premiazione FIA, a Parigi. La morte della leggenda lo colpì profondamente e probabilmente lo spinse ad inseguire ancor di più il suo sogno, che si realizzò nel ’97, anno in cui esordì in Formula 1.
A scommettere sull’allora giovane Abruzzese fu Flavio Briatore, che dopo aver acquisito quote della Minardi, lo collocò nella scuderia Faentina. Ovviamente la monoposto non gli dava grandi possibilità di lotta, ma riuscì comunque a battere il suo compagno di squadra, Ukyo Katayama. Nella stessa stagione d’esordio, sostituì alla guida della Prost GP l’infortunato Olivier Panis. Grazie ad un quarto posto ottenuto ad Hockenheim e ad altre buone prestazioni, si guadagnò la riconferma per le stagioni 98′ e 99′. Anche in questo caso, la vettura era abbastanza lenta, per cui i risultati furono molto deludenti, eccezion fatta per la rocambolesca gara svoltasi al Nurburgring nel 99′, in cui Jarno riuscì a piazzarsi in seconda posizione.

Ad inizio millennio si accasò alla Jordan, con cui disputò due stagioni piene di alti e bassi. Il primo anno con la scuderia Irlandese fu deludente, con solamente quattro piazzamenti a punti. Il miglior risultato lo conquistò ad Interlagos, piazzandosi in quarta posizione. Dopo aver chiuso la stagione con all’attivo 6 punti e la decima posizione nel mondiale, proseguì ancora l’avventura con Eddie Jordan. Il 2001 iniziò con un ritiro a Melbourne ed un’ottavo posto a Sepang. Il proseguo del Campionato non gli regalò grandi emozioni, se non una prima fila a Montecarlo, a fianco di Schumacher. A nulla valse lo stratosferico giro di qualifica del Sabato, in quanto alla gara dovette ritirarsi per un guasto.
Concluse la stagione con soli 12 punti e il nono posto in classifica, divorziando dalla scuderia Irlandese. Per il 2002 firmò un contratto con la Renault di Flavio Briatore, in cui trovò Jenson Button come compagno di Team. La monoposto aveva molti problemi di affidabilità, con cui Trulli dovette fare i conti. I ritiri furono ben nove, con soli quattro piazzamenti nei punti. L’anno successivo la situazione migliorò, ma dovette lottare molto spesso con il nuovo compagno, il giovane Fernando Alonso. Si piazzò nei punti in otto Gran Premi, conquistando anche uno splendido terzo posto ad Hockenheim. Il bottino furono 33 punti e l’ottava posizione in Campionato, ma la vera e propria impresa la compie l’anno dopo.

Durante le qualifiche del Gran Premio di Montecarlo, Jarno fa segnare il giro più veloce, in 1’13”985”’, rifilando ben quattro decimi a Jenson Button, in seconda posizione. Dopo essere scattato in maniera splendida, Trulli fu capace di resistere a tutti gli attacchi avversarsi e nonostante le Safety Car, rimase al comando fino alla bandiera a scacchi. La gioia della sua prima vittoria, che è anche l’unica in Formula 1, fu veramente grande. Purtroppo, a metà stagione, ebbe degli screzi con Briatore, che portarono al suo appiedamento. Fortunatamente firmò un contratto con la Toyota, con cui corse per ben cinque anni. Con la scuderia Giapponese si rese protagonista di prestazioni maiuscole, dimostrando a tutti il proprio talento.
Il 2005 fu il miglior campionato corso con la Toyota. In questa stagione ottenne due splendidi secondi posti, nelle gare di Kuala Lumpur e Sakhir. A Barcellona fece una grandissima corsa, concludendo terzo. La classifica finale lo vide piazzarsi in settima posizione, con all’attivo 43 punti. I due anni successivi furono deludenti e solamente nel 2008 ebbe l’opportunità di guidare una monoposto relativamente competitiva. Questa e quella del 2009 furono le ultime sue due annate con la casa Giapponese, che si ritirò dalla Formula 1 proprio a fine decennio. Jarno assaporò per l’ultima volta la gioia del podio nel Gran Premio del Bahrein, classificandosi terzo dietro a Button e Vettel.

Corse gli ultimi due campionati con la Lotus Racing, poi diventata Catherham. La vettura, lentissima e piena di problemi, non gli diede mai la chance di lottare nemmeno per la zona punti. Per la prima volta nella sua carriera, non conquistò nessun punto. A fine 2011, dopo aver mancato l’accordo per il rinnovo con la scuderia Anglo-Malese, concluse la sua carriera nella massima formula. Nel 2014 e 2015, sperimentò la partecipazione al Campionato di Formula E, in cui non ottenne grandi risultati. La caparbietà nel costruire qualcosa di importante, caratteristica che lo ha da sempre contraddistinto, l’ha applicata nel mondo imprenditoriale. Già da parecchi anni, ha infatti rilevato una storica azienda viticoltrice, facendosi conoscere in tutto il mondo come un buon produttore di vini.
Infine, vorrei concludere ringraziando ancora una volta tutti quanti i lettori. Anche oggi spero di avervi tenuto in compagnia, rievocando le gesta di un grande uomo come lo è Jarno Trulli. Già, perchè prima del pilota, bisogna ricordare la bontà d’animo che lo contraddistingue. Dopo il disastroso terremoto che colpì l’Abruzzo, lui fu uno dei primi a mobilitarsi per la sua terra natale. Lo fece anche pubblicamente, in una conferenza stampa del Gran Premio di Shanghai, chiedendo ai vari sponsor di donare qualsiasi cifra. Grande pilota in pista e grande personalità nella vita reale, non a caso è stimato da tutti. Con quest’ultima frase vi saluto e vi aspetto al prossimo racconto, quindi sintonizzatevi su Fuori Pista!
Appassionato della Formula 1 dei bei tempi.
Sempre al passo del Mondo d'oggi.