Il “Pianista” che conquistò Monaco senza conquistarlo
11 Gennaio 2021Immagina di essere un debuttante in Formula 1 e guidare la macchina più lenta del lotto. Non è certamente il modo migliore per farsi strada tra i campioni del paddock. Immagina aver lottato per anni con Lewis Hamilton per poi vederlo in McLaren. Mentre tu devi accontentarti di una modesta Spyker.
È il lontano 2007 e nel bel mezzo della Spy Story la Formula 1 arriva a Montecarlo. È prevista pioggia per il weekend, ma quest’ultima scende a bagnare le stradine del principato solo al sabato mattina. Il tracciato, umido in alcune zone, crea parecchi dubbi alle scuderie: “scendere in pista oppure risparmiare un set di gomme?” Alla fine l’opzione è ricaduta sulla seconda scelta, con i 22 piloti decisi a trovare il giusto setup per le qualifiche.

Con la pista che – col passare dei minuti – andava ad asciugarsi, il miglior tempo è andato, a sorpresa, proprio al debuttante Adrian Sutil. Il pilota 24enne si ritrova incredibilmente in testa con la Spyker. La scuderia olandese tocca nelle Prove Libere 3 di Monaco uno dei punti più alti della sua breve storia, paragonabile solo al weekend del Nurburgring dello stesso anno, Gran Premio in cui Winkelhock si ritrovò addirittura in testa.
Il miglior tempo a Monaco non è di certo frutto del caso o della mancanza di giri degli avversari: alle sue spalle c’è infatti un altro rookie. Ma quel rookie è il rivale di sempre – Lewis Hamilton – che con la McLaren aveva fermato il cronometro ad un decimo dalla prima posizione. Nel 2008, sempre sul principato, si riconferma.
La situazione è cambiata, con la Force India che ha rilevato la vecchia Spyker. Ma la sostanza resta la stessa, perché al via del Gran Premio partirà 18°. La pioggia scende su Monaco poco prima del via: gomme intermedie per tutti. Il pilota tedesco si destreggia divinamente tra i muretti del principato, sfrutta gli errori degli altri e a pochi giri dalla fine è riuscito a risalire fino al 4° posto.

È il 68° giro: la Safety Car è appena rientrata ai box dopo il brutto botto di Nico Rosberg contro le barriere. Kimi Raikkonen, in rimonta dopo una gara difficile, è quinto proprio alle spalle di Adrian Sutil. All’uscità del tunnel si verifica il misfatto: il campione del mondo in carica centra il giovane tedesco. Il ritiro è inevitabile, la sua Force India è distrutta. Molti appassionati quel giorno si erano ritrovati all’improvviso a tifare per quel giovane che, con una vettura alquanto modesta, stava sognando un podio a Monaco. Podio che ha inseguito per tutta la carriera. Senza mai riuscire a salirci.