Dal terribile calvario alla rinascita – Juan Manuel Correa torna in pista.

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La notizia è di quelle sensazionali e inaspettate. Dopo un percorso durato più di un’anno e mezzo, tra riabilitazione e speranze, il pilota Statunitense tornerà a correre in questa stagione. Lo farà in Formula 3, dopo aver firmato un contratto con il Team ART Grand Prix.

“Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prim’ancora che i corpi si vedano. Generalmente, essi avvengono quando arriviamo a un limite, quando abbiamo bisogno di morire e rinascere emotivamente.”

Paulo Coelho

IL DESTINO.

Correa e Hubert sul podio.

Chi di voi crede al destino? Io, dopo la notizia di oggi, 1° Febbraio 2021, ci credo totalmente. Dalle mie parti il cielo è grigio e forse, pioverà. Bene, dall’altra parte del mondo, il cielo è azzurro ed il sole splende così tanto da accecare. Quest’ultimo, è il mondo di Juan Manuel Correa: volta celeste, quasi cristallina, caldo torrido e persone sorridenti. Le preghiere sono state esaudite, il miracolo si è compiuto. Dopo lunghe terapie fatte di paure, sforzi e dolori immensi, Juan Manuel ha annunciato il suo ritorno alle corse. Lui, che dopo essere quasi morto, ha avuto la forza di non mollare mai e sconfiggere ogni timore.

Quel terribile incidente del 31 Agosto 2019, probabilmente era già scritto. Il suo destino aveva deciso così. Un destino crudele, tanto da doverlo coinvolgere emotivamente con un suo grande amico, Anthoine Hubert. Secondo Paulo Coelho, gli incontri più importanti delle nostre vite sono già tracciati dalle nostre anime, ancor prima di vederci fisicamente. Ecco, quello tra Juan Manuel e Anthoine, fa parte di essi. Da questo incontro, Correa è rinato emotivamente. Ha lottato duramente e si è forgiato nuovamente, più forte e combattivo di prima.

Lui, così giovane e pieno di energie, la forza della rinascita la deve anche a Hubert. Lo aveva dichiarato: avrebbe lottato anche per l’amico scomparso. Chissà quante volte, durante le varie terapie di riabilitazione, avrà pensato ad Anthoine: “Amico mio, non mollo. Tornerò, anzi torneremo, perchè in macchina con me ci sarai anche tu”. E ancora: “La gamba fa male, lo sai.. Ma non mi fermo. Te l’ho promesso, vincerò e tu sarai li sul podio”.

L’IMPATTO E LA LUNGA RIABILITAZIONE.

Il tremendo impatto tra Juan Manuel e Antoine.
  • 31 AGOSTO 2019. CIRCUITO DI SPA-FRANCORCHAMPS.

E’ Sabato pomeriggio e i ragazzi della Formula 2 stanno dando spettacolo nella Feature Race. Sono tutti in bagarre, chi per le prime posizioni e chi per le lotte al centro gruppo. Durante il secondo giro, Giuliano Alesi ha un problema. Mentre sta affrontando il tratto dell’Eau Rouge, la sua gomma si affloscia. Il Francese, nel tentativo di non perdere la vettura, sbanda. L’impatto con le barriere è inevitabile. Durante la carambola Alesi perde detriti, con la sua monoposto che ritorna pericolosamente dentro il tracciato.

Tutti la evitano, o quasi. Anthoine Hubert, nel tentativo di schivare la collisione, sbatte violentemente contro il guard-rail, venendo centrato a sua volta da Juan Manuel Correa. L’impatto è da “mani sui capelli”. Lo Statunitense, colpendo la vettura di Hubert in modo trasversale, si ribalta. La vettura di Anthoine si spezza letteralmente in due. A bordo, il giovane Francese è ormai deceduto. La Forza G ha fatto si che il Transalpino morisse sul colpo.

Nel mentre, arrestatasi in mezzo al rettilineo del Kemmel, la monoposto di Correa fa sgomento. Il pilota Charouz è incredibilmente cosciente. Le sue gambe sono completamente a pezzi, soprattutto quella destra. Ha una vertebra incrinata e fatica a respirare. Viene trasportato d’urgenza in elisoccorso all’Ospedale più vicino. Dopo un’iniziale intervento alle gambe, viene sedato e collegato alle macchine respiratorie.

Tutti piangono e pregano. Si piange per la scomparsa di Anthoine Hubert, a cui Leclerc dedicherà la sua prima vittoria in Formula 1, il giorno dopo. Si prega per le condizioni di Correa, critiche ma stabili. Quando il 21 Settembre si sveglia dal coma, tutti i fan possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. Juan Manuel lo sa: da qui’ inizierà la sua rinascita.

  • 21 NOVEMBRE 2019. PRIMA INTERVISTA DOPO L’INCIDENTE.
Correa ai FIA Americas Awards.

Dopo aver dato aggiornamenti a tutti gli appassionati, tramite delle storie su Instagram, Juan Manuel decide di rilasciare la sua prima intervista dopo il terribile schianto. Dopo essere stato contattato da Mundo Sport, una trasmissione radio Argentina, dichiara di aver perso circa sei centimetri di osso.

“I dottori mi hanno praticamente ricostruito la gamba destra, mentre la sinistra ha avuto lesioni molto minori, tant’è che è bastato un solo intervento chirurgico. Il processo durerà un anno, dovrò fare altre operazioni e poi iniziare il recupero e la riabilitazione. Purtroppo è molto probabile che non riuscirò a riprendermi completamente per quanto riguarda la gamba destra, ma lotterò per poter nuovamente pigiare un acceleratore”.

“Nella parte inferiore della tibia ho perso 6cm di osso, ma grazie ad un dispositivo speciale ora sta ricrescendo. Si tratta di quelle placche di metallo che si vedono spesso in giro, permettono all’osso di ricrescere di un millimetro al giorno. Il 23 dicembre avrò un altro intervento, cioè quando l’osso avrà raggiunto il piede, dopo di che dovrò attendere che sia abbastanza forte da poter sostenere il mio peso. Successivamente verranno rimosse anche le placche metalliche e in base al dolore e alla mobilità bisognerà valutare quali altre operazioni potrò sostenere”.

“All’inizio i dottori si aspettavano che ci mettessi almeno due anni per recuperare pienamente, ma il mio corpo sta facendo tutto molto più velocemente e le ossa si stanno rigenerando molto più velocemente del normale. Ad essere ottimisti, fra un anno circa avrò un’idea del recupero che avrò fatto e di dove potrò arrivare. Essere un atleta professionale ha aiutato molto, non solo dal punto di vista osseo e corporeo, ma anche per altre cose, come l’arresto dell’attività polmonare. Sono stato in coma due settimane e se non avessi avuto una condizione fisica ottimale non sarei sopravvissuto”.

Il carattere di Correa è coriaceo. Lo Statunitense, con origini Ecuadoregne, dichiara di non avere intenzione di mollare, soprattutto riguardo al sogno chiamato Formula 1:

“Il mio è un incidente che ti cambia la vita, non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Quando ti trovi così vicino alla morte e sopravvivi, guardi oltre le corse. In ospedale c’erano momenti dove non ero sicuro di voler tornare a gareggiare, poi ho capito che questa è la mia passione, seppur abbia ben chiaro che ci sono altre priorità, come la salute e la famiglia. Ma la mia passione è correre. Un mio amico mi ha chiesto se questo ha spento i miei sogni di F1. Gli ho risposto che un incidente del genere non li spegne, ma ti fa scegliere se voler affrontare dei rischi per realizzarlo, oppure no. Ho deciso di continuare perché è il mio sogno”.

  • APRILE / OTTOBRE 2020. PRIMI PASSI E VIA IL FISSATORE ESTERNO.
Tenacia e forza di volontà in una sola immagine.

Juan Manuel, durante i restanti mesi del 2019 continua a lottare. Si sforza più che può, esegue tutto ciò che i fisioterapisti gli dicono. Lui, in macchina ci vuole tornare, questo è chiaro. Dopo altre operazioni, atte a fissare meglio i suoi arti, continua con la riabilitazione. La voglia di rinascere è così forte che stupisce anche i medici. In anticipo nella sua tabella di marcia, nell’Aprile del 2020 compie i primi passi.

Nonostante il dolore e la fatica si facciano sentire, lui non si arrende. L’arto destro, scampato all’amputazione, è quello messo peggio. Gli è stato impiantato un fissatore esterno, con una placca metallica necessaria a far ricrescere i sei centimetri di tibia. La voglia di vivere lo porta a fare cose che un comune mortale non potrebbe nemmeno lontanamente pensare.

Lo Statunitense migliora giorno dopo giorno, tanto da dichiarare di voler provare il ritorno alle corse già nel 2021. Il 28 Ottobre del 2020, Correa toglie un’altra zavorra dal suo corpo. Finalmente, il fissatore esterno non ci sarà più. Grazie a tutti gli sforzi compiuti, Juan Manuel è in anticipo rispetto al programma di recupero. Risultato: il ritorno si fa sempre più vicino.

L’ANNUNCIO DEL RITORNO.

Correa, l’esempio perfetto nell’inseguire i propri sogni.
  • 1 FEBBRAIO 2021. COMEBACK IN FORMULA 3 NEL TEAM ART GP.

Ci sei, anzi, ci siete. Tu e Antoine, destini incrociati indissolubilmente. Sono fermamente convinto, che durante questo lungo percorso, Correa non abbia mai dimenticato Hubert. Da giovani promesse dell’automobilismo al buio. Dall’oscurità all’azzurro del cielo. Oggi, 1° Febbraio 2021, quella luce è tutta vostra, cari Juan Manuel e Anthoine. Nel ritorno alle corse di Correa, ci sei anche tu Hubert.

ART GRAND PRIX:

ART Grand Prix è estremamente orgogliosa e felice di annunciare che Juan Manuel Correa correrà a bordo di una delle nostre macchine, nel Campionato 2021 di Formula 3. Juan Manuel ha avuto una prestigiosa carriera sin dai Kart, divenendo il primo pilota Americano a vincere la Rotax Junior World Champion. Scelto dalla Lotus F1 Team, Juan Manuel entra a far parte della loro Academy a soli 14 anni“.

“Dopo numerose vittorie e podi nelle categorie minori, passa in Formula 2, dove ottiene due podi nel Campionato 2019. Allo stesso tempo, il giovane Statunitense diventa pilota di sviluppo dell’Alfa Romeo Racing F1 Team”.

“Sfortunatamente, nel 2019 è vittima di un’incidente sul circuito di Spa. Dopo aver subito vari interventi dediti alla ricostruzione dei suoi arti, durante la FIA Americas Awards, riceve un premio per le sue performance in Formula 2 e per il lavoro svolto in Alfa Romeo”.

JUAN MANUEL CORREA:

“Prima di tutto, sono estremamente felice di essere tornato dopo quello che ho passato. Sono super grato ad ART Grand Prix e per me, il fatto che credano nelle mie potenzialità, significa molto. La Formula 3 è una stagione di transizione perchè sogno ancora di poter arrivare in Formula 1. Devo ancora fare un po’ di cose, anche perchè è un’anno e mezzo che non guido una monoposto e la curva di apprendimento è bella grande. Affronterò questa stagione senza nessuna pressione, facendo del mio meglio. Fare ciò, per me, è già una vittoria.”

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