1999: Eddie Irvine e la ricerca del Santo Graal
15 Settembre 2021Avevo 9 anni quando vidi infrangere, alla curva Stowe, il sogno del mondiale piloti per la Ferrari.
Quella gara la vinse Coultard, grazie anche ad un inconveniente durante il pit stop di Irvine.
Insomma, mi ero rassegnato ad aspettare il 2000…
Invece Irvine riuscì a regalarmi un briciolo di speranza.
Ma ripartiamo dall’inizio.
La prima gara si tenne in Australia e le qualifiche furono dominate dalle McLaren. In gara però, per un problema alla trasmissione del cambio, sia Hakkinen che Coulthard sono costretti al ritiro. Non va meglio a Schumacher che, con una gara tribolata, chiude all’ultimo posto.
Inaspettatamente la gara la vince l’ irlandese della Ferrari, Eddie Irvine, alla sua prima vittoria in carriera, mentre il podio è completato dalla Jordan di Frentzen e la Stewart di Barrichello.

In Brasile Hakkinen si impone con un hat trick mentre Schumacher si deve accontentare del secondo posto. Irvine comunque mantiene la testa della classifica mondiale grazie al quinto posto.
A Imola, dove si corre il gran premio di San Marino, Hakkinen fa la pole mentre le Ferrari partono in seconda fila. Il finlandese della McLaren si deve però ritirare per un suo errore alla Variante Bassa, mentre Irvine è out per un problema al cambio. Vince Schumacher seguito da Coulthard e da Barichello.
A Monaco, Hakkinen fa la quarta pole consecutiva, ma a vincere è la Ferrari, di Schumacher, che piazza anche Irvine al secondo posto, mentre Hakkinen è terzo.
Ora la classifica del mondiale vede Schuamcher al comando con 26 punti, Irvine secondo a 18 e Hakkinen terzo a 14 punti.
In Spagna è la McLaren a dominare la gara con una doppietta, Hakkinen / Coulthard, mentre Schuamcher è terzo.
Quella gara sancì l’ inizio del mio interesse per Jarno Trulli, che con una gran gara portò la sua Prost al sesto posto.

In Canada Schumacher, che era riuscito a fare la prima pole stagionale, va a sbattere sul muro dei Campioni e a vincere la gara è Hakkinen seguito da Fisichella e da Irvine.
Adesso la classifica mondiale vede Hakkinen salire al comando con 34 punti, 4 in meno per Schumacher e Irvine terzo distante 9 punti dal finlandese.
Il gran premio di Francia è caratterizzato dalla pioggia fin dal sabato, tanto che le prime tre posizioni sono conquistate dalla Stewart di Barichello, Alesi con la Sauber e Panis con la Prost.
La gara, anch’essa sotto la pioggia, vede il trionfo di Frentzen seguito da un ottimo Hakkinen, che partiva 14esimo, e Barrichello. Le Ferrari si piazzano quinta con Schumacher e sesta con Irvine.

Ora la classifica mondiale vede l’ allungo di Hakkinen su Schumacher di ben 8 punti e Irvine, che mantiene la terza posizione ma distante dal leader di 14 punti.
Anche la classifica costruttori vede diminuire il vantaggio ferrarista sui rivali della McLaren di soli 6 punti.
Arriviamo al gran premio di Gran Bretagna.
Schumacher parte in seconda posizione dietro a Hakkinen, ma perde subito due posizioni e nel tentativo di recuperare va lungo alla Stowe.
Non mi ricordo di preciso cosa pensai o dissi in quei momenti ma ho il ricordo di come mi sentivo.
Affranto, si perché a 9 anni il mio umore dipendeva davvero tanto dal risultato della Ferrari.
Nelle due gare successive arrivarono due vittorie consecutive per il pilota Irlandese, una al fotofinish in cui gli ultimi giri me li guardai in piedi sul tavolo (ovviamente non era presente mia madre).
Ricominciai a sperare nel titolo, anche perché la classifica adesso vedeva Irvine in testa con 52 punti seguito da Hakkinen a 44.
Nelle tre gare seguenti Hakkinen si piazzò primo in Ungheria, secondo in Belgio, mentre si ritirò in Italia. Irvine non brillò classificandosi terzo, quarto e sesto.
La situazione in classifica adesso vedeva il finlandese e l’ irlandese appaiati in testa con 60 punti, seguiti da un ottimo Frentzen a quota 50, mentre nel costruttori la Ferrari aveva solo due punti da recuperare sulla McLaren.
Poi arrivò la gara del Nurburgring dove Irvine rimase fermo su tre ruote durante il pit stop, quasi mi misi a piangere quando mi resi conto di quello che stava succedendo.
Quella gara me la ricordo per un podio insolito: Herbert, Trulli e Barichello; ma anche per una discussione con mio padre in cui sostenevo che Trulli sarebbe stato un futuro campione del Mondo.
Lui, con gli occhi di chi ha visto più gare di me, sosteneva il contrario. Ovviamente la discussione si protrasse per ore, del resto da bambini, e non solo, crediamo di avere sempre ragione…
“ Vincere un mondiale per la Ferrari è il Sacro Graal dell’automobilismo mondiale”
Queste parole le disse Irvine prima della gara di Malesia.
Come vi sarete accorti il resto del campionato non ve l’ ho racconto nel dettaglio, ripensare a quel 1999 per certi versi mi fa ancora male.
State pensando che sono esagerato, vero?
Forse avete ragione.
Ma in me vive ancora una parte di bambino che gioisce e soffre per le piccole gioie che può regalare la Formula 1.
Del resto la passione non è altro che un miscuglio di gioia e dolore, no?
Comunque la Ferrari lo vinse il mondiale, ma non quello che speravamo io e Irvine.
Ma questa è un’ altra storia….