F1 | Red Bull: a Suzuka due facce della stessa medaglia

F1 | Red Bull: a Suzuka due facce della stessa medaglia

24 Settembre 2023 0 Di Arturo B. Corsini

Red Bull è stata coronata campione costruttori a Suzuka, ma c’è l’altra faccia della medaglia da analizzare: la prestazione di Perez.

Si è da poco concluso il Gran Premio del Giappone che ha visto, per l’ennesima volta questa stagione, trionfare Max Verstappen. Oggi come anche lo scorso anno, Red Bull è riuscita a conquistare il titolo costruttori nella gara di casa di Honda, loro partner e fornitori di motori. Ma è stata una gara con due facce della medaglia per i vincitori. Infatti il compagno di squadra di Verstappen, Pérez, non ha brillato per nulla, ricevendo a suo nome due penalità con un successivo ritiro della macchina.

Red Bull è stata coronata campione costruttori a Suzuka, ma c'è l'altra faccia della medaglia da analizzare: la prestazione di Perez.

Il weekend di Pérez

Il weekend di Suzuka per il messicano è sempre stato in salita: il venerdì, tra FP1 ed FP2, Pérez non è andato oltre la nona posizione. Ieri, in qualifica, “solo” quinto ma con quasi 8 decimi da Super-Max. Oggi in gara il colpo di grazia definitivo: partenza pessima e contatto con Hamilton. Durante la prima Safety Car, dopo il pit stop, fa un errore superando diverse auto dopo la linea di Safety Car e si prende la prima penalità. A metà gara, al tornantino, si lancia in un impossibile tentativo di sorpasso ai danni di Magnussen. Lo sforzo di Perez di rimontare si conclude con un ala rotta per il messicano e testacoda per il danese, con Pérez che si prende anche la seconda penalità. Ad infierire c’è anche la squadra, Red Bull, che prima lo chiama ai box per ritirare la macchina ma dopo un paio di giri lo fa uscire nuovamente per tre giri (outlap, chiamata ai box, inala e ritiro) perché non aveva scontato la seconda penalità e si sarebbe dovuta scontare durante la successiva gara.

Red Bull è stata coronata campione costruttori a Suzuka, ma c'è l'altra faccia della medaglia da analizzare: la prestazione di Perez.

Le conclusioni con uno sguardo al 2024

Durante tutto questo, la regia internazionale si dimentica di Verstappen che vince dando quasi 20 secondi a Norris. Una solita solida prestazione da parte di Max e una catastrofica gara da parte di Checo. Adesso Red Bull è ad un bivio: cosa fare per il 2024? Al momento, per quanto possa sembrare folle, l’opzione migliore che hanno è quella di tenere Pérez, nonostante la stagione a dir poco deludente. Una striscia di esclusioni dal Q3 nella parte centrale della stagione, molte gare sottotono per essere un pilota che guida un veicolo più simile ad un astronave che ad una macchina ed ora questo weekend giapponese. Ma d’altra parte, non ci sono altre opzioni che sembrino plausibili: né Tsunoda né Lawson sono pronti per un sedile di quel calibro e con quella pressione. Ricciardo avrebbe dovuto mostrare di cosa fosse capace, ma ha rimediato l’infortunio al polso e sarebbe troppo azzardato riprenderlo alla cieca. Sul mercato piloti invece è tutto fermo, l’unico pilota vacante è Sargeant. Insomma, Pérez deve inizare a guardarsi le spalle e tornare quello di inizio stagione. In Red Bull non si fanno problemi a cacciare piloti a metà stagione e non crediamo che farebbero eccezioni per lui.

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