Posted by Facciamo un piccolo passio indietro e torniamo all’origine della scuderia Haas, che quest’anno ha completato la sua ottava stagione in F1.
Ultimamente la Haas non sta passando un periodo brillante, visti soprattutto i risultati degli ultimi anni. La scuderia statunitense si è trovata spesso a faticare per ottenere anche solo qualche punto, mancando di costanza e di prestazione. Oggi faremo un viaggio indietro nel tempo per raccontare le origini del primo team americano in F1.
Gene Haas
Nato il 12 novembre 1952 a Youngstown, in Ohio, Gene Haas si laureò inizialmente in ingegneria, per poi buttarsi sul mondo degli affari. Aprì una piccola officina dove iniziò a costruire indicizzatori più efficienti e meno costosi, per cui nel 1986 ottenne anche il brevetto. La sua azienda Haas Automation è dal 2008 la più grande produttrice di macchine utensili.
La sua passione per le corse era già chiara nel 2002, quando formò un team di corse nella serie Nascar, con il nome Haas CNC Racing. La squadra è tutt’ora presente nella Cup Series, gestendo le vetture di 4 piloti.
L’inizio di tutto
Dopo il ritiro della scuderia Lola nel 1986, gli Stati Uniti non erano mai più stati rappresentati da un team in F1. Nel 2010 era naufragato il progetto del Team US F1, nonostante avesse già ottenuto l’iscrizione al campionato dello stesso anno. Nel dicembre 2013 la FIA aveva lanciato un appello per far entrare nuove scuderie sulla griglia e a questa chiamata aveva risposto, tra gli altri, proprio Gene Haas.
La FIA approvò il progetto della Haas già per il 2015, ma il team statunitense decise di rimandare il tutto di un anno, poiché serviva dedicarsi ancora un po’ allo sviluppo della vettura. Già nel 2014, comunque, Gene era riuscito a concludere gli accordi con Dallara per la fornitura dei telai e con Ferrari per la fornitura dei motori.
Che piloti scegliere?
Dopo aver avuto la suggestione di affidare uno dei due sedili a Danica Patrick, pilota del team Nascar di Haas, Gene decise di ripiegare su due altre figure. La prima confermata fu Romain Grosjean, che dopo 4 anni in Lotus passò al debuttante team statunitense, dove rimase fino al 2020. La seconda fu Esteban Gutierrez, collaudatore e terzo pilota Ferrari durante l’anno precedente, ma che lasciò il team dopo appena un anno.
Come Team Principal fu scelto Guenther Steiner, che era stato sin da subito partner di Gene Haas nello sviluppo della scuderia. Furono anche suoi i meriti per gli accordi di forniture con Dallara e Ferrari. Guenther, come tutti sanno, è riuscito a mantenere questo ruolo sino ad oggi, anche grazie alla sua amicizia con Gene.
Il debutto
La Haas debutta nel campionato 2016 nel primo Gran Premio della stagione, in Australia. Durante la gara, Esteban Gutierrez è protagonista di un grave incidente con Fernando Alonso: da questo il messicano ne esce illeso, mentre lo spagnolo sarà costretto a saltare il Gran Premio successivo in Bahrain. Romain Grosjean, d’altro canto, riuscirà a classificarsi in 6° posizione e otterrà i primi punti iridati per la scuderia di Gene Haas.
Il campionato si concluderà poi con la Haas al nono posto in classifica costruttori, dopo aver conquistato 29 punti, tutti portati a casa da Romain Grosjean. Il francese concluderà al tredicesimo posto nella classifica piloti, mentre Gutierrez si fermerà ad un molto deludente ventunesimo posto. Le prestazioni negative costeranno al messicano il posto, che gli verrà soffiato da Kevin Magnussen.
Un piccolo bilancio
Dopo 8 stagioni di certo la Haas non si può definire come un team vincente, anzi. Alcune stagioni hanno mostrato segnali incoraggianti quanto meno nelle prime fasi, come ad esempio nel 2018, salvo poi cadere di nuovo nei bassi fondi. Quest’anno la scuderia statunitense è stata decisamente la peggiore, mentre l’anno scorso da metà stagione in poi il team ha fatto registrare un solo piazzamento a punti. Non la migliore delle pubblicità, soprattutto per una scuderia che ogni anno è al centro di voci e rumours riguardo cessioni ad altre persone.
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