Track limits troppo vaghi: parola ai piloti

Track limits troppo vaghi: parola ai piloti

3 Aprile 2021 2 Di

Ad una settimana dal Gran Premio del Bahrain si torna a parlare di un argomento che ha destato scalpore: il regolamento dei track limits. Se per i tifosi era un elemento aggiuntivo di quel caos che l’inizio della stagione porta con sé, per i piloti tali regole sono risultate essere un buco nell’acqua.

Il sabato la direzione gara sembrava essere stata chiara: andare fuori dalla parte bianca e rossa del cordolo significava la cancellazione del giro. Forse per limitare solo le prestazioni sul giro secco, forse per aggiungere alla lista dei nemici di ciascun pilota un altro nome -quello del cordolo- tale norma era riservata esclusivamente alla giornata alle qualifiche.

Dubbi perfettamente leciti sono sorti in Charles Leclerc. Egli non si spiega quale criterio, se non quello di rendere la mente dei piloti ancora più caotica, possa aver fatto applicare una regola solo un giorno del weekend.

“Se devo essere onesto, non capisco perché tale regola è stata cambiata [tra le qualifiche e la gara]. La regola era chiara riguardo il fatto che in gara si poteva uscire [dai cordoli], ma non precisava come ci si doveva comportare nei casi di sorpasso. Non capisco veramente perché l’hanno variata al sabato, sarebbe stato più semplice lasciare tutto com’era”.

La mancanza di chiarezza riguardo all’azione del sorpasso è stata inevitabilmente la chiave della vittoria del Gran Premio. Una scuderia forse troppo premurosa di quelli che potevano essere i track limits e un pilota, inaspettatamente, troppo rigoroso nell’obbedire al team e cedere la posizione, nonostante nemmeno la direzione gara si fosse ancora espressa riguardo la regolarità del sorpasso, hanno consegnato ad Hamilton il gradino più alto del podio.

Nell’altro box Ferrari, Carlos Sainz afferma che il problema non risiedeva nella mancanza di comprensibilità riguardo l’azione del sorpasso, quanto più nell’incoerenza e nella confusione destata nelle persone dentro e fuori la pista.

“In quanto pilota, per me era chiaro cosa era concesso fare e cosa non lo era. Quello che non capisco è perché hanno cambiato la regola alla domenica. Ovviamente, credo fosse ancora più incomprensibile per i fans e tutte le persone a casa, le quali hanno maggiori difficoltà a tenersi aggiornate riguardo ciò che sta succedendo. Almeno per i piloti era chiaro che se non avessi rispettato i track limits avrei dovuto lasciare passare la macchina dietro, almeno questo era chiaro”.

In McLaren, Daniel Ricciardo ha sottolineato come, durante un sorpasso, tenere in considerazione i track limits risultasse difficile –se non impossibile- al completamento della manovra.

“È strano perché è tutto aperto, ma sai dove è la linea e sai che devi solo provare a rispettarla e stare al suo interno.  Sono uscito dal Q2, ma non ero né nel sentire la penalità né nella cancellazione del tempo. Nonostante ciò fosse chiaro, credo anche che, durante un sorpasso corpo a corpo sia difficile pensare a dove tali limiti sono presenti”.

A complicare ulteriormente tale regola, è stato il team radio di Hamilton, il quale era stato avvisato di aver violato dei track limits in un punto nel quale i piloti non erano a conoscenza ci fosse. Non ha perso tempo nel portare luce in questo mistero Michael Masi, nonché direttore di gara, il quale ha subito precisato come le regole non siano cambiate nel corso della gara, ma che, anzi, tutti i piloti ne erano perfettamente a conoscenza.

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