Bottas, non più gregario: “Siamo solo alla terza gara”

Bottas, non più gregario: “Siamo solo alla terza gara”

30 Aprile 2021 1 Di

Da alfiere della Williams a gregario in Mercedes, la strada è più breve del previso e sembra essere quella percorsa da Valtteri Bottas. Il finlandese, per smarcarsi da un ruolo che si vede addossare a prescindere, ha voluto chiarire come il suo obiettivo rimanga sempre lo stesso e che, la strada di cui esso è il culmine, è ancora molto lunga.

Basta un solo attimo affinché l’aver messo piede dentro al tuo sogno diventi un guardarsi allo specchio senza più riconoscersi. Entrare fantasticante un futuro da campione e uscire consapevole di aver addosso un etichetta che ti senti sulla pelle pur non essendotela messo tu. Qualche millesimo dalla pole position il sabato, qualche metro al secondo in meno nell’entrata della curva alla domenica e qualche titolo in meno di una presenza indomita la cui grandezza si espande a dismisura anche a danno tuo, di te che sei il suo compagno di scuderia. Così Valtteri Bottas, da pilota, è diventato “gregario di”.

Partito da una voce quasi silenziosa, questo appellativo è arrivato ad essere il tratto distintivo del finlandese. Bottas, anche senza la domanda diretta, non perde occasione per ricordare come la sua fama di vittoria non sia impotente di fronte al ruolo assegnatogli da quelli che vuol dimostrare essere profani della Formula Uno.

A incrementare la foga con cui tali voci vorrebbero rifilarlo a un ruolo sempre più marginale è stato lo scontro avvenuto ad Imola. La stessa armonia e serenità con la quale Bottas, ad oggi, ripensa all’incidente della scorsa gara non sembra esservi però tra lui e quello che, apparentemente, sembra essere il suo vero rivale.

“Ho letto il suo post sui social media. Non ci siamo parlati, ma la questione per me è chiusa e deve essere così anche per lui. George si è scusato ed è ora di lasciarci tutto alle spalle. Io e Wolff abbiamo avuto solo una breve conversazione. Abbiamo definito quella gara come qualcosa da dimenticare velocemente ed ora proviamo a guardare avanti”.

Il finlandese ha poi aggiunto come, il DNA che l’ha portato a voler costruire una carriera sull’essere pilota, non l’abbia abbandonato. Esso, anzi, vedendo la vetta come qualcosa da agguantare ora o mai più, è tornato a galla in tutto il suo ardore, quasi a ricordare a sé, prima che agli altri, che l’obiettivo resta solo uno: vincere. Vincere il titolo.

“Siamo anche solo alla terza gara, l’anno è ancora lungo. Adesso sono indietro e vorrei accorciare le distanze, anche il mio obiettivo per quest’anno è chiaro”.

+ posts