Un giro di pista: il circuito cittadino di Baku (Baku City Circuit)
2 Giugno 2021Dopo Monaco, anche Baku torna nel calendario del mondiale. Un altro cittadino, ma con un’anima completamente diversa. Salta a bordo e fatti un giro di pista!
Dopo aver saltato l’edizione del 2020 a causa della pandemia, la Formula 1 torna tra le strade di Baku, la capitale dell’Azerbaijan, sulle rive del Mar Nero. Un altro cittadino, quindi, ma con un’anima completamente diversa. Se infatti Monaco è il circuito più lento del mondiale, lo stesso non si può dire per il circuito di Baku. Qui conta moltissimo il motore, soprattutto sul lunghissimo rettilineo principale.
Lungo 6,0 km, il Baku City Circuit ha fatto la sua comparsa nel 2016, come GP d’Europa, vinto da Nico Rosberg. Dal 2017 in poi si è corso come GP dell’Azerbaijan. Oltre a Rosberg, qui hanno vinto, in ordine cronologico, Daniel Ricciardo, Lewis Hamilton e Valtteri Bottas. Da segnalare, inoltre, i podi di Sergio Perez su Force India nel 2016 e nel 2018, e quello incredibile di Lance Stroll su Williams nel 2017, dopo una gara pazza e piena di episodi come il tamponamento volontario di Vettel ai danni di Lewis Hamilton sotto regime di Safety Car e la famosa scena del volante di Kimi Raikkonen.
Anche le successive edizioni non hanno deluso in termini di colpi di scena e di spettacolo, componente che fa ben sperare in vista della gara di questo weekend. Si segnala, infine, il lunghissimo rettilineo dei box, lungo 2,2 km (esattamente il doppio di quello di Monza) che si snoda sul lungo lago e permette di raggiungere velocità molto elevate. La velocità massima registrata è stata raggiunta nel 2016 da Valtteri Bottas su Williams, con 366,1 km/h. Le monoposto odierne, a causa del maggiore drag, raggiungono punte di 325-330 km/h.
Dopo queste premesse, è il momento di salire a bordo e andare a fare un giro di pista, per scoprire le caratteristiche del circuito. Questa volta ci accompagna Sebastian Vettel, a bordo della sua SF90 del 2019, nel giro di Q3 che l’ha messo in terza posizione sulla griglia di partenza, dietro alle due Mercedes.
Disclaimer
Come al solito, l’analisi è frutto puramente dello studio del video dell’onboard e della telemetria. Non è, ovviamente, un’analisi professionale, e non vuole in alcun modo sostituirsi ad analisi ben più dettagliate.

Curva 1
Si arriva in curva 1 dopo il lunghissimo rettilineo dei box a circa 330 km/h, e si comincia a frenare appena prima del cordolo esterno, tra i due cartelli dei 150 e dei 100 metri. È una delle staccate più difficili del circuito

Si scalano 4 marce e si affronta curva 1 tra i 125 e i 130 km/h, andando ad utilizzare il cordolo interno. Si esce poi abbastanza larghi, prendendo il cordolo esterno.


Curva 2
Dopo un altro rettilineo si giunge in curva 2 a quasi 260 km/h in 6a marcia. Si frena al cartello dei 100 metri e si scalano 3 marce.

Si fa curva in 3a marcia a circa 95 km/h, sempre utilizzando, non troppo pesantemente, il cordolo interno. Anche qui si esce molto larghi, quasi a sfiorare le barriere. Inizia poi la seconda zona DRS del circuito, dopo quella del rettilineo principale.


Curva 3
Dopo un terzo, lungo, rettilineo si arriva in curva 3 in 8a marcia, a circa 315 km/h. Si frena poco dopo il cartello dei 150 metri e si scalano 5 marce.

Si percorre la curva in 3a marcia a circa 100 km/h, sfiorando la barriera interna e usando il cordolo. Anche qui si esce molto larghi, quasi toccando le barriere.


Curva 4
Percorso un brevissimo rettilineo si arriva a curva 4, a 220 km/h in 5a marcia. Si frena prima del cartello dei 50 metri e si scalano 2 marce.

Si affronta curva 4 tra i 95 e i 100 km/h in 3a marcia, andando leggermente sul cordolo. Anche qui, in uscita, si va larghi.


Curve 5 e 6
Dopo curva 4 si entra nel secondo settore del circuito, quello più tortuoso e interessante. Si arriva in curva 5 in 6a marcia a circa 235 km/h e si frena al cartello dei 100 metri (nascosto nell’immagine), scalando 3 marce.

Si percorre curva 5 in 3a marcia a circa 110 km/h, utilizzando molto il cordolo, quasi a toccare le barriere. Subito dopo c’è curva 6, che va a comporre quindi sinistra-destra che è importante percorrere bene per non pregiudicare poi l’uscita e quindi il tempo sul giro. Si affronta la curva sempre in 3a marcia a 100 km/h.


Curva 7
Dopo l’ennesimo rettilineo si arriva in curva 7 in 6a marcia a circa 265 km/h e si frena subito dopo il cartello dei 100 metri. Anche questa è una staccata molto difficile. Infatti si entra in curva ancora con i freni in mano.

Si percorre la curva in 2a marcia a circa 75 km/h. Come già detto, si entra in curva ancora con i freni in mano, quindi il pilota deve stare attento a non bloccare gli pneumatici anteriori, per non pregiudicare la traiettoria.


Curve 8,9,10, 11 e 12 (Zona del Castello)
Queste 4 curve (8,9,10,11 e 12) compongono la zona del circuito denominata “Zona del Castello” e sono forse il punto più suggestivo del tracciato di Baku. Dopo curva 7 si arriva alla staccata di curva 8 a circa 210 km/h in 5a marcia e si frena tra il cartello dei 100 metri e quello dei 50 metri. Questo è il punto dove nel 2019 Charles Leclerc mise a muro la sua SF90 durante le qualifiche del GP. È un punto molto stretto.

Si percorre curva 8, la prima della sequenza, in 3a marcia a circa 105 km/h, utilizzando pesantemente il cordolo. Successivamente vi sono curva 9 e 10, che caratterizzano lo stretto passaggio della zona del castello. Si affronta curva 9 sempre in 3a marcia a circa 115 km/h, mentre curva 10 si percorre a circa 145 km/h.



Curva 11 la si fa sempre in 3a marcia a circa 90 km/h. Per entrare bene in curva bisogna portare la frenata fino quasi a fine curva, come si può notare dalla telemetria.

L’ultima curva della sequenza è curva 12, che immette in un altro veloce tratto del circuito. Si tiene sempre la 3a marcia e la si percorre a circa 115 km/h. In uscita si va molto larghi.


Curve 13 e 14
Un’altra sequenza, questa volta percora full gas, è quella delle curve 13 e 14. La prima si percorre in 7a marcia a quasi 280 km/h, la seconda, invece, si percorre in 8a marcia a circa 295 km/h.


Curva 15
Si arriva a curva 15 a quasi 300 km/h e si stacca poco prima del cartello dei 100 metri. Si scala fino in 3a marcia. Anche questa staccata è molto difficile, per via della leggera pendenza poco prima della curva.

Si percorre curva 15 in 3a marcia a circa 95 km/h, andando leggermente sul cordolo.

Curva 16
Dopo un breve rettilineo si arriva in curva 16 in 6a marcia a circa 260 km/h e si stacca appena dopo il cartello dei 100 metri scalando 2 marce. Da qui comincia il terzo ed ultimo settore.

Viene percorsa in 4a marcia a circa 130 km/h, andando leggermente sul cordolo. Inizia poi il velocissimo tratto del rettilineo principale.

Curve 17, 18, 19 e 20
Curve 17, 18, 19 e 20 compongono il velocissimo tratto del rettilineo principale, da affrontare completamente full gas, mettendo a dura prova le Power Unit. Curva 17 è una velocissima curva a destra da percorrere in 6a marcia a circa 255 km/h.

Curva 18, una curva a sinistra, si affronta in 7a marcia a circa 290 km/h mentre curva 19, una curva a destra, si fa in 8a marcia a quasi 300 km/h.


Infine, curva 20, una curva leggera a destra, si percorre in 8a marcia a circa 310 km/h.

Cos’è importante a Baku
A differenza del circuito di Monaco, a Baku la Power Unit conta tantissimo, per ovvie ragioni. I tanti rettilinei, nonché quello lunghissimo dei box, fanno sì che il motore sia una delle componenti fondamentali per vincere. Ragion per cui è probabile non vedere la Ferrari, ad esempio, competitiva come a Monaco. Potrebbe spuntarla invece la McLaren, che durante le prime gare, anche grazie alla nuova power unit Mercedes, si è dimostrata molto veloce sul dritto.
Altra componente fondamentale è l’aerodinamica: è importante trovare il giusto compromesso tra una configurazione che permetta buone velocità di punta ma anche una buona guidabilità soprattutto nel secondo settore e nella zona del castello. Un altro dettaglio sono i freni: l’impianto frenante deve funzionare bene i piloti devono trovare il giusto feeling col pedale del freno, se vogliono essere perfetti in pista.
Un altro punto degno di nota sono le mescole che Pirelli ha deciso di portare a Baku nel 2021: mescole più morbide, per rendere la gara ancora più interessante in termini di strategie.
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