Rottura Alfa Romeo – Giovinazzi: un “conflitto” che parte da lontano

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Andiamo a ripercorrere i momenti difficili affrontati dal pilota Italiano in seno alla scuderia di Hinwill.

E’ il 24 Marzo 2017. Un giovane Italiano dalle belle speranze vede il proprio sogno avverarsi; correre in Formula 1. Bene, quel giovane ragazzo si chiama Antonio Giovinazzi e viene dalla Puglia, più precisamente da Martina Franca. La stagione del 2016 si è conclusa con un retrogusto amaro; già, perché Giovinazzi ha visto sfumare il titolo della Formula 2 per pochi punti. All’ultima gara, a trionfare è stato il Transalpino Gasly, portandosi a casa gioia e trofeo. Antonio però non si da per vinto; appena pochi mesi dopo, ecco la sua rivalsa. Il giovane sostituirà Wehrlein nel Gran Premio inaugurale della stagione, a Melbourne. Il suo debutto in F1 sarà quindi in Sauber, scuderia in difficoltà che poi prenderà il nome di Alfa Romeo – Sauber.

Antonio è uno che viene dal basso, senza aiuti o grandi capitali a disposizione. La sua fortuna, se così si può dire, arriva tardi. Durante la permanenza nelle Formule minori, Giovinazzi stringe un rapporto fraterno con Sean Gelael, pilota Indonesiano figlio di Ricardo, magnate e fondatore della catena di Fast Food KFC. Ricardo stravede per quel ragazzone alto e pieno di capelli, a tal punto da ingaggiarlo sotto la sua ala protettrice. Da lì in poi, Antonio Giovinazzi vince gare su gare, piazzandosi secondo in Formula 3 e ottenendo un contratto per la F2. Il proseguo poi lo conosciamo tutti, una storia composta da Ferrari, Marchionne e Alfa Romeo. Ironia della sorte, dalla Cina si parte e con la Cina potrebbe finire; Guan Yu Zhou è nei paraggi.

Ripercorriamo tutte le tappe che hanno portato all’imminente rottura tra le parti

8 e 9 Aprile 2017, Circuito di Shangai. Il debutto di Antonio è filato liscio, con una dodicesima posizione a Melbourne. Pascal Wherlein viene dichiarato unfit anche per il secondo appuntamento Mondiale, così Giovinazzi viene scelto ancora una volta per rimpiazzarlo. Marchionne ha spinto tanto per far si che il tutto andasse in porto; il Presidente crede molto nel talento del giovane Pugliese, così tanto da metterlo sotto contratto con il ruolo di terzo pilota Ferrari. Durante le prove libere, Antonio cavalca letteralmente le curve del tracciato Cinese e arriva in qualifica con una buona dose di tranquillità.

Giovinazzi Alfa Romeo
Il botto di Shangai. Foto motorbox.com

Durante la Q1, il Pugliese strappa un crono interessante, a tal punto da piazzarsi virtualmente in Q2. A pochi minuti dalla fine, crolla tutto. All’uscita dell’ultima curva, Antonio sbanda e va a sbattere violentemente contro le barriere; il risultato è pessimo, con macchina distrutta, penalità in gara per sostituzione del cambio e critiche provenienti da ogni angolo. Come se non bastasse, anche la gara si rivela un grande incubo. Dopo appena quattro giri, Giovinazzi perde il controllo della vettura e sbatte ancora una volta sullo stesso punto; il risultato è peggio della qualifica, con macchina letteralmente a pezzi, danni ingenti e critiche ancor di più assordanti.

Un rapporto forse un po’ troppo complicato con Vasseur

Stagione 2019, pilota titolare in Alfa Romeo al fianco di Kimi Raikkonen. Dopo un Campionato svolto da tester per la Ferrari, Giovinazzi ottiene il sedile in Sauber, Team del suo debutto. Grazie a Marchionne, scomparso prematuramente per un male incurabile, la squadra Svizzera viene salvata dal baratro. L’Italo- Canadese è infatti il fautore del legame Alfa Romeo – Sauber. Il Mondiale di Antonio inizia pieno di difficoltà, con Kimi costantemente davanti. Il Team gli da fiducia, anche se le strategie vanno quasi sempre a discapito dell’Italiano. Il nuovo TP Vasseur, nonostante si dichiari dalla parte di Antonio, probabilmente mal digerisce quell’imposizione della Ferrari, “proprietaria” del secondo sedile della squadra Elvetica.

Giovinazzi Alfa Romeo
Giovinazzi durante un confronto con Vasseur. Foto sport.sky.it

Dopo varie sfortune e strategie penalizzanti, Giovinazzi riesce finalmente a conquistare il suo primo punto in Formula 1. A Spielberg infatti si piazza in decima posizione, rispedendo al mittente tutte le critiche. Anche ad Hockenheim corre un Gran Premio in modo spettacolare, giungendo ottavo al traguardo. La sfortuna o più propriamente sbaglio della scuderia gli nega la gioia dei punti. A fine gara, il pilota Italiano viene infatti retrocesso di alcune posizioni a causa di irregolarità sulla frizione. Antonio non si butta d’animo e conquista altri punti, nelle gare di Monza, Singapore e Brasile. In quest’ultima arriva addirittura quinto, ottenendo il suo miglior piazzamento in Carriera.

Nel corso della stagione, però, il nativo di Martina Franca viene spesso bersagliato di critiche. Il suo sedile sembra spesso vacillare, nonostante la maggior parte delle volte non abbia alcuna colpa. Vasseur è molto spesso vago, anche se dichiara di stimare il giovane Italiano. Le critiche velate da parte del TP Francese non sono mai mancate, anche se spesso addolcite per l’occasione.

Un epilogo che ormai sembra già scritto

Stagioni 2020 e 2021. L’anno della Pandemia non cambia le cose. Giovinazzi parte bene, arrivando nono nella gara inaugurale di Spielberg. Le sue prestazioni sono spesso migliori di quelle del compagno di squadra. La vettura fa fatica e lo si vede spesso. Le successive gare sono un disastro, tra problemi di setup e grossolani errori ai box. Il fondo del rapporto tra Antonio e il Team viene toccato a Spa, a seguito del pauroso incidente. Mentre percorre curva 14, l’Italiano perde il controllo e sbatte contro le protezioni, andando a coinvolgere George Russell. Vasseur dichiara fiducia, ma la realtà è diversa. Le critiche sono troppe e Antonio viene ingiustamente mal visto dal TP e da Zhender.

A fine stagione, dopo che Antonio riprende un po’ di smalto, Vasseur annuncia la permanenza del nativo di Martina Franca anche per il 2021. In quell’occasione, il Transalpino rivela alla stampa che la posizione di Giovinazzi dopo Spa era critica. In parole spicce, Antonio era praticamente fuori dalla Formula 1. Tutto ciò stona se analizziamo il confronto tra lui e Raikkonen, a pari punti (4 a testa) e con otto duelli in qualifica vinti rispetto ai sette del Finnico. Se poi si comparano gli errori di strategia, come quello di Monza, il tutto prende una piega ancor più tragicomica.

Giovinazzi Alfa Romeo
GP della Turchia, Giovinazzi precede Raikkonen. Foto p300.it

La musica non è cambiata nemmeno in questa stagione, con le solite sfortune e gare compromesse dal muretto box. La pressione di Zhou e le parole di Vasseur hanno di fatto sancito la fine del rapporto tra Antonio e la scuderia, anche se di ufficiale ancora non c’è nulla. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, ormai strapieno da diverse gare, è stata la diatriba tra il pilota e l’ingegnere Xavi Pujolar. La gara di Domenica scorsa ha visto Giovinazzi all’arrembaggio finale su Ocon. Purtroppo per l’Italiano, il tutto non è andato a buon fine, complice delle distrazioni del muretto box. A questo punto, la situazione tra Alfa Romeo e Antonio sembra ormai del tutto insanabile.

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