Kimi Raikkonen: il ragazzo venuto da Espoo e salito sul tetto del mondo

Ad Abu Dhabi andrà in scena l’ultima gara in F1 di Kimi. Finisce quindi la grandissima carriera di Iceman. Ripercorriamola insieme, tra numeri, aneddoti e curiosità.

Kimi Raikkonen si appresta a disputare il suo ultimo Gran Premio in F1. Un momento che tanti, pur sapendo che prima o poi sarebbe arrivato, hanno sperato di poter ritardare il più a lungo possibile. Perché nonostante la lunghissima carriera, il paddock e i tifosi ancora non sono pronti a salutare una delle figure più iconiche degli ultimi vent’anni di questo sport.

Il carattere e la personalità di Raikkonen lo hanno fatto diventare un vero e proprio idolo mondiale, capace di andare oltre al classico tifo per una scuderia o per un’altra. Che si tifi Ferrari, Mercedes, Red Bull o McLaren, non si può odiare Kimi. E infatti il tifo per lui va oltre i colori. Un traguardo forse più grande di quello del mondiale con la Ferrari.

Kimi ha disputato una grandissima carriera, fatta anche di ritiri, ritorni e scelte audaci che l’hanno contraddistinto e che fanno di lui il mito che conosciamo oggi. Ripercorriamo insieme il suo percorso.

Gli inizi in kart e nelle formule minori

Kimi-Matias Raikkonen nasce ad Espoo, vicino ad Helsinki, il 17 ottobre 1979. Nasce da una famiglia modesta: il padre Matti costruisce strade, e la madre Paula è un’impiegata. A 3 anni Kimi e il fratello Rami si divertono a sfrecciare nella campagna finlandese a bordo di minimoto da cross adattate con rotelle. Da qui nasce la passione per il motorsport. La famiglia, pur non disponendo di molte risorse e a fronte di grandi sacrifici (come ritardare la costruzione del bagno in casa mantenendo i servizi fuori dall’abitazione per dirottare i soldi nei kart) riesce ad appoggiarlo nelle sue passioni: correre. Sale sui kart a circa 10 anni e dopo poco comincia a vincere.

Nel mentre Kimi pratica anche l’Hockey su ghiaccio, che però lascia per una ragione molto semplice, tipica di Kimi: odiava alzarsi presto la mattina per andare all’allenamento. Per circa 5 anni fa incetta di successi in Finlandia, poi, a 15 anni, si presenta a Monaco per la sua prima gara fuori dal paese natale.

Il suo debutto all’estero è in puro stile Iceman: durante la gara si rompe lo sterzo del kart, ma Kimi continua, informando il suo meccanico del problema agitando lo sterzo rotto in aria mentre percorre il rettilineo. La successiva gara, sempre a Monaco, non è da meno: al primo giro una collisione sbalza lui e il suo kart dall’altra parte delle barriere di sicurezza, ma Kimi torna in pista e continua fino a quando non esce di strada. Imperterrito, alza il suo kart e lo riporta sul tracciato, continuando la gara. Nonostante il meccanico pensi che Raikkonen si sia ritirato, il giovane finlandese recupera gli altri e termina terzo.

1996 World Karting Championship. South Garda, Italy. 15th September 1996. Kimi Raikkonen, action. World Copyright: Chris Dixon/LAT Photographic.

A 16 anni Kimi, lascia la scuola per frequentare un corso per meccanici, credendo che le competenze che avrebbe imparato sarebbero state l’unica via per rimanere coinvolto nel mondo del motorsport, ma presto il suo talento attrae gli sponsor necessari per continuare senza i soldi della famiglia e dei suoi lavori come meccanico. Nel 1998 vince il campionato nordico di kart a Varna, in Norvegia. L’anno successivo si piazza secondo nello European Formula Super A Championship, correndo per il team olandese PDB Racing. Gareggia anche nella Formula Ford Euro Cup.

Vince poi la British Formula Renault Winter Series, vincendo le ultime quattro gare del 1999. Nel 2000 vince poi il campionato inglese di Formula Renault, vincendo sette gare su dieci. Nei due anni di Formula Renault Kimi vince 13 gare su 23, che equivale ad una percentuale di vittorie del 57%.

Il test con Sauber e l’approdo in F1

Sulla base di questi risultati, Peter Sauber, il boss dell’omonimo team di F1, persuaso da David e Steve Robinson, manager di Raikkonen, decide di dare al giovane finlandese l’opportunità di testare una monoposto di F1. L’occasione è quella dei test al Mugello in settembre, pochi giorni dopo il Gran Premio di Monza. Da subito ribattezzato “Eskimo”, la marca di gelati scandinava che aveva pagato per il test, Kimi si presenta sul circuito toscano con appena 23 gare di formula disputate e con un fisico non proprio adatto.

Non aveva fatto alcun allenamento specifico, tant’è che lo stesso Raikkonen ha successivamente raccontato: “Non avevo sufficienti muscoli al collo, e a causa delle forze G a cui ti sottopone il Mugello fummo costretti a fare piccoli run, 2-3 giri al massimo. Ma non volevo lamentarmi in occasione del mio primo test con una F1”.

Nonostante un inglese tutt’altro che perfetto, e un fisico ben lontano da quello di un pilota di F1, Kimi si cala nell’abitacolo della C19 e comincia a girare. La monoposto è la stessa utilizzata da Pedro Diniz, pilota titola che il giorno prima ha effettuato 78 giri per mettere a punto un set-up che venga incontro alle esigenze di un giovane alla prima esperienza su una vettura del genere fermando il cronometro sull’ 1.27.654. Il giovane finlandese è subito a suo agio dietro al volante della Sauber e a fine giornata, dopo 29 giri, il suo miglior crono è di 1.30.0, ad appena 2.4 secondi da Diniz.

L’ingegnere della Sauber Jacky Eeckelaert racconta che, durante il primo giorno, aveva sistemato la macchina in modo che fosse molto sottosterzante, per evitare che si trovasse a correggere brusche reazioni nei curvoni veloci. A Kimi la cosa non piace, così il secondo giorno, con tanta timidezza tipica del finlandese, quanto con grande fermezza, chiede a Eeckelaert di cambiare l’ala della Sauber. Il team è restio ma Raikkonen insiste. Ottenuta un’ala diversa, più carica, impiega solo 2 giri per abbassare di mezzo secondo il miglior tempo di Diniz e per far registrare dalla telemetria la velocità più alta mai vista dal team nella percorrenza dell’Arrabbiata 1, ben 20 km/h superiore al normale.

Eeckelart dirà poi in seguito: “Pedro (Diniz ndr) non era lento, quindi vedere Kimi fare quei tempi ci lasciò veramente a bocca aperta. Era pazzesco, andava flat out ovunque. Ricordo che a fine giornata, con il buio prossimo a calare, rientrò ai box perché non riusciva a vedere più nulla. Aveva la visiera scura, quella da giorno. Non vedeva nulla ma non gli importava, dalla telemetria avevamo visto che dava full gas ovunque si potesse, come fosse giorno”.

Durante i test, Kimi incrocia in pista anche Michael Schumacher, anche lui al Mugello per dei test. La sera, Schumi bussa alla porta di Eeckelaert, chiedendo il nome del ragazzino e affermando che “diventerà molto, molto veloce”. Il campione tedesco poi va da Peter Sauber, consigliandoli di prendere Raikkonen in squadra.

Così è, e ad inizio 2001 Kimi si presenta alla prima gara della stagione a Melbourne da pilota titolare, con ancora una superlicenza provvisoria. In qualifica si piazza 13°, 3 decimi soltanto più lento del compagno Nick Heidefeld. Non patendo per nulla l’ansia del debutto, Raikkonen si addormenta in macchina pochi minuti prima dell’inizio del gran premio. A fine gara il risultato è eccezionale: 6° posto e primo punto iridato, all’esordio. Durante il corso della stagione, Kimi raccoglie 9 punti, finendo spesso davanti ad Heidefeld e giungendo 10° in classfica a fine campionato. La prima stagione di Raikkonen convince tutti, soprattutto Ron Dennis, che lo chiama in McLaren per sostituire Mika Hakkinen.

Kimi in azione sulla sua Sauber C20

C’è un bel retroscena della stagione 2001 che riguarda la gara di Monaco. Kimi non ha mai corso sul circuito cittadino, mentre Heidefeld vi ha corso con la F3, con la F3000 e con la ProstGP l’anno precedente. Deve dunque imparare in fretta i segreti del tracciato, e lo fa girando in scooter con il suo ingegnere Eeckelaert. Assieme fanno un paio di giri per capire dove mettere le ruote e dove no, ma c’è tanto traffico e non è la condizione ideale per imparare un circuito. Eeckelaert, inoltre, spiega a Kimi che il tratto del tunnel può percorrerlo full gas senza problemi. Durante le prime libere, alla prima sosta ai box, Raikkonen chiede se l’ingegnere sia veramente sicuro che il tratto si possa fare in pieno, ricevendo risposta affermativa. Il finlandese torna in pista e dopo due giri percorre il tunnel in pieno stupendo tutto il muretto.

In qualifica si piazza 15°, 18 millesimi davanti ad Heidefeld. In gara, dopo 25 giri, Kimi accusa problemi al motore, che lo costringono a rientrare ai box e a scendere dalla vettura. Il problema è sensore difettoso che rileva un eccesso di rotazione delle ruote e manda in tilt il controllo di trazione che taglia potenza più del dovuto. Eeckelaert spiega a Kimi che cambiare il sensore porterebbe via troppo tempo, ma gli consiglia comunque di rientrare in pista con il controllo di trazione staccato, così da poter fare esperienza per altri 40 giri in vista dell’anno successivo.

L’ingegnere inoltre avverte Raikkonen che girare con i controlli staccati è estremamente pericoloso, perché le mappe della centralina dei V10 non sono pensate per una guida senza controlli. La risposta di Kimi è un lapidario “Ok“. Il finlandese torna in pista e, senza commettere errori, nonostante abbia perso 4 giri dalla vetta, termina 10°, senza controllo di trazione.

L’arrivo in McLaren, le prime vittorie e i mondiali mancati

11.10.2002 Suzuka, Japan, F1 in Japan, Freitag, Training, Kimi Raikkonen – Räikkönen (McLaren Mercedes, MP4-17, Nr. 04) auf der Strecke, Suzuka Circuitland, 2002 F1 Japanese Grand Prix – (Japan, Formel 1, GP). © xpb.cc – weitere Bilder auf der Datenbank unter http://www.xpb.cc – Email: info@xpb.cc

Nel 2002, quindi, Kimi passa alla McLaren, che sborsa 50 milioni di euro per averlo al fianco di David Coulthard. Al debutto con la nuova scuderia, a Melbourne, coglie subito il primo podio della sua carriera, finendo 3° e ottenendo il giro veloce. In Francia, a Magny-Cours, sfiora la vittoria ma a pochi giri dalla fine scivola su una macchia d’olio lasciata in pista dalla Toyota di McNish e viene passato da Schumacher. Il finlandese dà una buona prova di sé anche sotto il diluvio di Silverstone, riuscendo ad essere l’unico a tenere il ritmo delle Ferrari, e in Belgio, dove si qualifica secondo al fianco di Schumacher. A fine stagione, però, i punti accumulati sono solo 24, che lo relegano in 6° posizione nella classifica piloti. Nonostante sia spesso più veloce di Coulthard, infatti, Kimi è costretto al ritiro in ben 10 occasioni.

Nel 2003 è di nuovo alla guida della McLaren. Questa volta, la monoposto permette a Kimi di esprimere tutto il suo valore: si piazza 3° a Melbourne e vince il GP di Malesia, a Sepang, prima vittoria in carriera, dopo essere partito 7°. In Brasile viene dato vincitore per errore dai commissari, che poi assegnano nei giorni successivi la vittoria a Giancarlo Fisichella. Raikkonen va a podio in ben 10 occasioni, cogliendo una vittoria, 7 secondi posti e 2 terzi posti che gli permettono di giocarsi il mondiale fino all’ultima gara. Termina 2° in campionato a soli due punti da Michael Schumacher.

Kimi sul podio in Malesia nel 2003, la sua prima vittoria

Il 2004, purtroppo, è un anno da dimenticare per McLaren, mai realmente competitiva. Raikkonen conquista un solo punto nelle prime 7 gare. Il punto debole della monoposto è il motore, che costringe il finlandese a ritirarsi in ben 8 occasioni. Vince una sola gara, a Spa in Belgio, e conquista altri 3 podi (2 secondi posti a Silverstone e in Brasile, e un terzo posto in Cina). Finisce 7° in campionato con 45 punti.

Il 2005 è forse, assieme all’anno del mondiale, il migliore di Raikkonen. L’inizio non è dei migliori, anche perché la monoposto non è molto competitiva in qualifica. Conquista il primo podio della stagione in Bahrein, giungendo terzo. Il finlandese, però cambia passo. Conquista tre pole position consecutive a Imola, in Spagna e a Monaco. Sul circuito romagnolo Kimi si ritira in testa alla corsa a causa di problemi con l’albero di trasmissione, mentre vince a Barcellona e a Montecarlo. Al Nürburgring Raikkonen guida la corsa fino all’ultimo giro, quando una sospensione si rompe e gli nega la vittoria. Vince in Canada, mentre in Francia è secondo. A Silverstone è terzo, mentre ad Hockenheim un problema all’impianto idraulico gli nega l’ennesimo vittoria.

In Ungheria torna a vincere, e vince anche in Turchia. A Monza è solo 4° mentre vince a Spa. In Brasile, grazie ai ritiri collezionati nel corso della stagione da parte di Raikkonen, Fernando Alonso vince il mondiale piloti. A Suzuka Kimi vince il suo settimo GP della stagione, partendo 17° e disputando forse la più bella gara della sua carriera. Termina il campionato con un 2° posto in Cina, ed è secondo nella classifica finale, con 112. Kimi disputa una grande stagione, ma l’affidabilità tutt’altro che buona della McLaren gli nega un mondiale che meriterebbe ampiamente.

Kimi alla guida dell’iconica McLaren MP4-20 del 2005

Il 2006 è l’ultimo anno in McLaren. Kimi, anche grazie a una monoposto mai sui livelli di Renault e Ferrari, non vince nessuna gara. Si aggiudica 2 secondi posti e 4 terzi posti e colleziona 4 ritiri. Termina 5° nel mondiale con 65 punti. La gara di Monaco è teatro di una delle scene più iconiche di Iceman: in gara, il motore della Mclaren cede e Raikkonen è costretto al ritiro. Scende dalla monoposto e, invece che dirigersi verso il muretto del team, si incammina verso il suo yacht, sul quale sale con ancora indosso la tuta e il casco. Attimi dopo la TV lo inquadra mentre si gode la gara in costume dalla sua barca.

Dopo l’annuncio del ritiro di Michael Schumacher, la Ferrari annuncia Raikkonen come sostituto al fianco di Felipe Massa per la stagione 2007. Di questa stagione anche la famosa scena nella quale Martin Brundle, intervistando Kimi, chiede come mai si sia perso la presentazione di Pelé. “Stavo cag*ndo” risponde Iceman, con la sua solita pacata trasparenza.

Ferrari Parte 1

Nel 2007 Kimi passa alla Ferrari, per sostituire Michael Schumacher. Al primo gran premio della stagione conquista subito pole position, vittoria e giro veloce, partendo subito fortissimo. In Malesia e in Bahrein è terzo. In spagna è costretto al ritiro per problemi elettrici mentre a Monaco è solo ottavo. Il promettente inizio di stagione sembra un lontano ricordo. In Canada e negli Stati Uniti è rispettivamente 5° e 4°. Dopo 7 gare è già 26 punti dietro al rookie Lewis Hamilton, leader del campionato. In Francia, però, torna alla vittoria, la seconda della stagione. Vince ancora a Silverstone, mentre si ritira nella gara del Nürburgring. In Ungheria è secondo dietro a Hamilton, così come in Turchia. A Monza è terzo, mentre a Spa coglie la pole position e si porta a casa la quarta vittoria in stagione. In Giappone, sul circuito di Fuji è terzo dietro a Heidefeld.

18.03.2007 Melbourne, Australia, Kimi Raikkonen (FIN), Räikkönen, Scuderia Ferrari – Formula 1 World Championship, Rd 1, Australian Grand Prix, Sunday Podium – http://www.xpb.cc, EMail: info@xpb.cc – copy of publication required for printed pictures. Every used picture is fee-liable. © Copyright: Charniaux / xpb.cc

A Shanghai, in Cina, conquista la vittoria passando Lewis Hamilton, dopo che quest’ultimo comincia ad avere problemi con le gomme. L’inglese si ritira dopo essersi bloccato nella ghiaia in pitlane, consentendo a Raikkonen di riaprire il mondiale in vista dell’ultima gara in Brasile. Kimi arriva ad Interlagos 7 punti dietro a Hamilton e 3 dietro ad Alonso. Il finlandese si qualifica terzo. Al via della gara si mette subito dietro a Felipe Massa, partito dalla pole. Hamilton parte male e dopo pochi giri soffre di un problema al cambio che lo attarda, mentre Alonso è terzo. Raikkone passa Massa nel secondo pitstop e si assicura la vittoria del GP e del mondiale, di un solo punto. Vince così un incredibile stagione 2007, che lo vede recuperare 17 punti a Hamilton in sole 2 gare e portare a Maranello l’ultimo mondiale piloti del team.

Nel 2008, la competitività della Ferrari rimane alta, ma anche a causa di vari incidenti e sfortune Kimi non riesce a replicare i risultati dell’anno precedente. Vince solo 2 gare, in Malesia e in Spagna, e conquista un totale di 9 podi (2 vittorie, 2 secondi posti e 5 terzi posti), finendo 3° in campionato, assicurando comunque assieme al compagno Massa il titolo costruttori per Ferrari.

Il 2009 è un anno non fortunato, né per la Ferrari, né per Raikkonen. La F60 è poco competitiva rispetto a Brawn e Red Bull. I podi sono solo 5, conditi con una vittoria a Spa. Per il resto, la rossa fatica pure ad entrare in zona punti, e costringe Iceman a terminare il campionato in 6° posizione con soli 48 punti. A fine luglio, inoltre, disputa il Rally di Finlandia a bordo di una Abarth Grande Punto S2000, ritirandosi mentre era 15° in classifica generale e 3° nella classifica delle Gruppo N.

Kimi dopo la vittoria a Spa nel 2009

Il primo ritiro, l’esperienza nel WRC e la NASCAR

Verso la fine della stagione 2009 Kimi annuncia la sua volontà di lasciare la Ferrari, nonostante abbia un contratto anche per il 2010. Si racconta che sia stata la Ferrari a spingerlo a lasciare il team, per fare posto a Fernando Alonso. Negozia con la McLaren per gareggiare al fianco di Lewis Hamilton ma la trattativa non va a buon fine. Viene accostato alla Mercedes, che però ingaggia Nico Rosberg e Michael Schumacher. Prima di uscire dal mondiale, anche Toyota prova ad offrire un contratto a Raikkonen per rimpiazzare Timo Glock. Il finlandese, però, rifiuta. Vuole una monoposto competitiva.

Rimasto senza sedile, Kimi si butta nel rally. A dicembre 2009 viene annunciato che Raikkonen correrà full-time il mondiale 2010 del WRC a bordo di una Citroen C4 WRC del Citroen Junior Team, con Kaj Lindström come navigatore. In Svezia è solo 29° mentre in Messico si ritira. Nel terzo appuntamento, il Rally di Giordania, Raikkonen finisce 8° e porta a casa i primi punti iridati nel mondiale rally. È quinto in Turchia, dove finisce davanti a molti piloti di rally affermati. Sarà il suo miglior risultato della sua carriera rallistica. Va a punti in Portogallo, in Germania (dove conquista la sua prima vittoria in prova speciale) e nell’ultimo appuntamento della stagione in Gran Bretagna. Finisce 10° nel mondiale con 25 punti.

Raikkonen al Rally di Finlandia del 2010

L’anno successivo Raikkonen disputa 9 rally su 13 del mondiale, a bordo di una Citroen DS3 WRC con la quale corre sotto il suo team privato, l’ICE 1 Racing. Va a punti in Svezia, in Portogallo, in Giordania, in Grecia, in Finlandia e in Germania, raccogliendo 34 punti e finendo 10° nel mondiale come l’anno precedente.

Kimi al Rally di Germania nel 2011

Nel 2011, inoltre, Kimi si cimenta anche nelle gare di NASCAR americane. Debutta il 20 maggio nella gara della North Carolina Educational Lottery 200, gara del Camping World Truck Series sull’anello di Charlotte, concludendo con un buon 15° posto. Gareggia sullo stesso tracciato una settimana dopo per la gara della Nationwide Series finendo 27°. Il piano era quello di fare più gare, ma un test successivo, durante il quale distrusse una vettura, mandò in fumo l’accordo con il team Robby Gordon Motorsport.

Si dice che durante la prima gara della NASCAR, molti piloti della categoria fecero una scommessa su che giro Raikkonen sarebbe andato in testacoda sul circuito di Charlotte, visto che a tutti prima o poi succede. Kimi però, seppur su un set di gomme non nuovissimo, ai primi giri in NASCAR fece segnare tempi migliori di tanti piloti affermati della categoria, senza andare in testacoda.

Il ritorno in F1: l’esperienza in Lotus

Kimi dopo la vittoria del GP di Abu Dhabi nel 2012

Dopo due anni lontano dalla F1, Kimi ritrova la motivazione giusta e, dopo aver trattato, torna nel mondiale al volante della Lotus per la stagione 2012, come compagno di scuderia di Romain Grosjean, dimostrandosi subito competitivo. Alla quarta gara torna torna già sul podio, finendo 2° in Bahrein. È terzo nella successiva gara in Spagna. Finisce sul podio a Valencia, al Nürburgring, in Ungheria e a Spa, e condisce la stagione del rientro con una vittoria ad Abu Dhabi, la prima del team. Termina addirittura 3° nel mondiale dietro a Vettel e Alonso, con 207 punti, dimostrando che il talento c’è ed è ancora tanto.

Corre per Lotus anche per la stagione 2013, conquistando subito una vittoria a Melbourne e finendo sul podio in altre 7 occasioni (Cina, Bahrein, Spagna, Germania, Ungheria, Singapore e Corea). Salta le ultime due gare per problemi alla schiena e termina il campionato in 5° posizione raccogliendo 183 punti.

Famosi sono i suoi team radio di questo periodo come il “Leave me alone, I know what to do” (Lasciatemi stare, so cosa fare) o il “I know what I’m doing so just be quiet” (So cosa sto facendo, state zitti).

Durante il suo periodo in Lotus, Raikkonen ebbe numerosi problemi con il team riguardo al suo stipendio. Il contratto prevedeva un bonus per ogni punto guadagnato da Kimi in Lotus, pari a 50.000 dollari per punto. In due anni Kimi conquista 390 punti, equivalenti a circa 19,5 milioni di dollari. Ciò rischia di mandare in bancarotta la Lotus, che infatti nel 2013 si trova in rotta di collisione con il pilota a causa di pagamenti arretrati. Kimi arriva a minacciare di lasciare il team a stagione in corso, anche se alla fine le parti si accordano per continuare fino alla fine. La vicenda però porta Raikkonen a lasciar il team a fine stagione, accordandosi con la Ferrari.

Ferrari Parte 2

Raikkonen ritorna dunque in Ferrari per la stagione 2014, la prima dell’era turbo-ibrida a fianco di Fernando Alonso. La stagione non è delle migliori, anche a causa delle prestazioni molto povere della F14-T. Raikkonen manca il podio per tutta la stagione, per la prima volta dal suo anno di debutto, con un 4° posto a Spa come miglior risultato. Conclude il campionato 12° con 55 punti.

Il 2015 è un anno migliore. Una monoposto migliore e l’entrata nel team di Sebastian Vettel riportano la Ferrari nelle posizioni che contano. Anche Kimi beneficia delle migliori prestazioni della vettura terminando a podio in 3 occasioni (Bahrein, Singapore e Abu Dhabi) e andando costantemente a punti. Ciò gli permette di concludere l’anno in 4a posizione con 150 punti.

Nel 2016 prosegue il buon stato di forma del finlandese, che termina il campionato portandosi a casa 3 podi come l’anno precedente (Bahrein, Russia e Austria) ma termina solo 6° in campionato ma con 36 punti in più del 2015.

Nel 2017, grazie alle prestazioni della SF70H, Kimi riesce a portare a casa 7 podi e una pole position a Monaco, terminando l’anno in 4a posizione con 205 punti all’attivo.

Il 2018 è il miglior anno di Raikkonen da quando è tornato alla scuderia del cavallino. Il feeling con la vettura è molto buono e i podi sono addirittura 12. Tra questi, vi è la sua ultima vittoria in carriera, ad Austin, dopo una grandissima partenza ai danni di Lewis Hamilton. Conquista anche una pole position a Monza. Termina l’anno 3° con 251 punti. Durante la stagione viene annunciato il passaggio in Ferrari di Charles Leclerc, che va a sostituire dunque Raikkonen. Sembra l’occasione buona per il ritiro, ma Iceman ha ancora voglia di correre, e si accorda con l’Alfa Romeo-Sauber per correre nel 2019.

L’esperienza in Alfa-Romeo Sauber

Nel 2019 corre in Alfa Romeo assieme ad Antonio Giovinazzi, con il quale costruisce subito un bel rapporto. La vettura non è male, e Kimi termina 9 volte a punti, conquistando il 12° posto nella classifica piloti con ben 43 punti. Il risultato migliore è un 4° posto nel GP del Brasile.

Nel 2020, anno segnato dalla pandemia, l’Alfa Romeo non è competitiva come l’anno precedente, e infatti Kimi, battuto spesso in qualifica dal compagno, va a punti soltanto al Mugello e a Imola. Termina il campionato in 16esima posizione con soli 4 punti. Nonostante questo, regala una delle partenze più belle di sempre durante il GP di Portimao.

Nel 2021 continua in Alfa Romeo, per quello che sarà il suo ultimo anno in F1. Annuncia infatti il ritiro dopo il GP del Belgio. Fino ad ora è andato a punti in 4 occasioni (Baku, Ungheria, Russia e Messico) ed è 16esimo in campionato con 10 punti. Ha saltato le gare di Zandvoort e di Monza a causa del covid.

I numeri di Kimi

Durante la sua carriera, Kimi Raikkonen ha corso 349 gran premi, ed è attualmente il pilota che ne ha corsi di più. Ha conquistato 21 vittorie, 18 pole position e ben 103 podi, entrando nella top 5. Ha conquistato in totale 1873 punti. Inoltre, ha fatto segnare ben 46 giri veloci. Infine, ha conquistato il mondiale 2007 di F1 al volante della Ferrari.

Ringraziamenti

Ringraziamenti a chi, direte voi? A Kimi, ovviamente. Grazie per tutti questi anni, durante i quali ci hai regalato tante emozioni, momenti divertenti, iconici. Perché hai riempito il paddock della tua tipica leggerezza. Grazie perché hai fatto emozionare tanti ragazzi, con le tue vittorie o il tuo mondiale. Grazie perché sei sempre rimasto te stesso. Semplicemente grazie, Kimi.

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