Ecco come Ferrari e Red Bull hanno limitato il porpoising

Posted by

Il porpoising ha colto tutti alla sprovvista a Barcellona e molti team hanno portato degli aggiornamenti al fondo in Bahrain al fine di limitare questo fenomeno. Ecco come ci sono riusciti Ferrari e Red Bull.

Uno dei problemi principali emersi nel corso dei test di Barcellona di qualche settimana fa è stato quello del porpoising. Questo effetto ha colto alla sprovvista le scuderie, che non lo avevano riscontrato al simulatore. Si tratta di alcuni rimbalzi e saltelli della macchina quando si trova in rettilineo. Il porpoising è un “effetto collaterale” dell’effetto suolo. Già le vetture ad effetto suolo degli anni ’80 ne soffrivano. Nel 2022, con il cambio regolamentare, c’è stato l’inaspettato ritorno di questo fenomeno.

Le nuove auto generano infatti molto più carico aerodinamico dal sottoscocca rispetto agli anni passati. Semplificando, può capitare che ad alte velocità si “blocchi” il flusso aerodinamico per una mancanza di spazio per l’aria di fuoriuscire. Di conseguenza, scompare il carico aerodinamico generato dal fondo, e le sospensioni tornano nella posizione abituale. Subito, però, il fondo riprende a generare carico e questi continui movimenti danno origine ai saltelli tipici dell’effetto porpoising.

Un modo semplice per limitare il porpoising è quello di aumentare l’altezza della vettura, come ha fatto la Mercedes nel corso dell’ultimo giorno di test in Bahrain. Così però si genera molto meno carico aerodinamico e di conseguenza si va a remare contro la performance dell’auto. Ecco perché alcuni team hanno portato degli aggiornamenti anti-porpoising sul fondo, con l’obiettivo di ridurre i saltelli perdendo il meno possibile in termini di prestazione.

Il porpoising evidente sulla Ferrari F1-75 a Barcellona.

Gli aggiornamenti della Ferrari

Ecco come Ferrari e Red Bull hanno limitato il porpoising

Un team che ha limitato molto questo fenomeno è la Ferrari. La scuderia di Maranello era una delle più colpite dal porpoising in Spagna, mentre in Bahrain la situazione è migliorata notevolmente. Lo stesso Leclerc lo ha sottolineato qualche giorno fa. “Penso che il porpoising non se n’è del tutto andato, ma va molto meglio rispetto a Barcellona. Era una delle nostre priorità dopo i test di Barcellona“, ha spiegato il monegasco.

Nella fattispecie, la Ferrari ha portato un aggiornamento al fondo nel corso del secondo giorno di test in Bahrain al fine di arginare il porpoising. Questo ha ora una struttura laterale che ha una forma simile a quella di un coltello, che crea una specie di scanalatura con la carrozzeria. Sono presenti inoltre dei “ganci” che la rafforzano.

Un’altra novità era quel pezzo che si trova davanti alle ruote posteriori. Il suo scopo è quello di regolare il flusso d’aria che giunge sugli pneumatici. Questa pezzo però si è visto solo nel secondo giorno di test, quindi probabilmente è stato “bocciato” dalla Ferrari.

Le soluzioni della Red Bull

Ecco come Ferrari e Red Bull hanno limitato il porpoising

La Red Bull ha invece portato aggiornamenti nel terzo giorno di test riguardo alle pance ed al fondo della monoposto. Quest’ultime erano finalizzate proprio alla riduzione del fenomeno del porpoising. Il team di Verstappen e Perez è infatti apparso come uno di quelli che soffriva di meno – se non per niente – di questi saltelli.

Tra le modifiche, sono evidenti alcune “tacchette” perpendicolari al fondo. Inoltre, sempre sul fondo, è presente una struttura ad S che crea l’effetto “minigonna“. Questo sostanzialmente sigilla il fondo della monoposto. Di conseguenza, sotto la vettura, la differenza di pressione è ridotta, e questo può essere utile anche per combattere il porpoising.

La riduzione di questo fastidioso fenomeno può sicuramente giocare a favore di Ferrari e Red Bull, che se non altro hanno un problema in meno da risolvere rispetto a Mercedes. Sarà decisivo? Lo scopriremo questo weekend…

Fonte: racingnews365

Rispondi