Alpine semina tanto ma raccoglie poco

Alpine semina tanto ma raccoglie poco

12 Luglio 2022 0 Di corradopiogreggio

Tanto potenziale il venerdì, bene il sabato, infruttuosi la domenica. Quanto ha sprecato l’Alpine nella prima metà di stagione?

La Sprint Race del Gran Premio d’Austria ci ha riportato, per un attimo, indietro di 21 anni: l’immagine di Fernando Alonso con le termocoperte, ancora sui cavalletti, ha fatto il giro del mondo. Un instant cult. Cambia poco che l’iberico fosse stato lasciato in quelle condizioni per via di un problema alla batteria. Alonso il giorno dopo ha recuperato fino alla decima posizione, guadagnando dunque un punto che lui stesso ha definito: “Meglio di niente”. Non è la prima volta in questa stagione che l’Alpine si trova a fare i conti con problemi di affidabilità e sfortune varie.

Un paradosso se si pensa alla concretezza del team francese nella scorsa stagione.

Alpine Alonso Ocon


La classifica stessa ci racconta di un Fernando Alonso a -23 dal compagno di squadra Esteban Ocon. Praticamente la metà dei punti, in una stagione che molti definiscono tra le migliori dello spagnolo.


Eppure il team francese si presenta quasi ogni weekend con un pacchetto che sembra competitivo: dal venerdì australiano in cui il secondo settore era di proprietà Alpine, fino allo scorso weekend in cui Alonso diceva: “Senza danno al fondo avrei potuto puntare alla terza fila”.

Alpine Alonso Ocon


Sicuramente il team francese non brilla per affidabilità, non per questo però si può dire che tutti i punti sprecati siano colpa di problemi tecnici. Tutto inizia a Jeddah, dove l’Alpine si presenta con un pacchetto competitivo. Una lotta fratricida che in gara costa molti secondi ai 2 compagni di squadra. Nonostante Ocon porti a casa un sesto posto sudato, Alonso si ritira per problemi tecnici. Dopo 2 settimane, Melbourne sembra il posto giusto per fare bottino grosso. Fino al Q3 si parla addirittura di Pole Position. In qualifica tutto si sfalda. La vettura di Fernando si spegne in uscita di curva 10 e va a sbattere. Il giorno dopo si ritira e il grande weekend Alpine si conclude con i soli 6 punti di Ocon.

Alpine Alonso Ocon

Il team francese torna a far sognare in Azerbaijan. Nel mezzo quattro gare in cui Alonso si è ritirato a Imola e ha avuto un problema a Monaco, dove però gli è bastato gestire la posizione data l’improbabilità di subire un sorpasso. Sulla pista azera però, l’Alpine – conscia della sua grande velocità sul dritto – sogna in grande. I Transalpini si presentano infatti con un ala sostanzialmente piatta e, nonostante l’ennesimo venerdì fatto di grandi promesse, il bottino della domenica è di soli 7 punti.

Il weekend successivo (in Canada), tra il motore Renault che spinge sul dritto e una grande competitività di Alonso sul bagnato, si parla nuovamente di pole. Questa volta il risultato arriva: P2 di Alonso in qualifica. Durante la gara lo spagnolo sembra avere un passo al pari di Hamilton, fatto che significherebbe podio. Purtroppo, una strategia scellerata del team e un ennesimo problema al motore sul finale lo relegano in nona posizione.

Alpine Alonso Ocon

Nel successivo weekend di Silverstone si conferma un teorema ricorrente: per un Alpine che funziona (Alonso P5) ce n’è una che non conclude il GP (Ocon ritirato). Si arriva infine alla gara con cui abbiamo aperto, il Red Bull Ring. Solite grandi promesse per via della pista a basso carico, grande quinta posizione per Ocon ma solo decimo Alonso (in rimonta, causa problemi al sabato).

Alonso Ocon


Nonostante tutto Alpine è quinta nel costruttori, a pari punti con McLaren. Tuttavia, senza errori e difficoltà avrebbero probabilmente già ipotecato la quarta posizione.

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