Ollie Bearman: a Maranello è nata una stella?

Ollie Bearman: a Maranello è nata una stella?

29 Agosto 2022 0 Di Lorenzo Danelli

Oliver Bearman, detto Ollie, è entrato nell’academy solo nel 2022, esordendo in F3, ma alla sua prima stagione è già pienamente in lotta per il titolo iridato.

Tra i tanti supereroi della storia del fumetto, l’uomo orso non s’era mai visto. C’è stato l’uomo ragno, l’uomo pipistrello, nella mitologia persino Chirone, mezzo uomo e mezzo cavallo. E per quanto quest’ultima specie potesse essere forse più confacente al cavallino rampante, la Ferrari ha deciso di scegliere proprio l’uomo orso per la sua Academy. Oliver Bearman (per i poco anglofoni: bear=orso, man=uomo), detto Ollie, è entrato nell’academy solo nel 2022, esordendo nel mondiale F3, ma alla sua prima stagione è già pienamente in lotta per il titolo iridato.

Gli esordi nei kart: dal 2013 alle vittorie del 2019

Inglese, classe 2005, Ollie inizia la sua carriera agonistica nel 2013, nelle serie cadett dei campionati locali britannici di kart. In un anno raggiunge subito le competizioni nazionali, aggiudicandosi in due stagioni un quinto e un quarto posto finale. Nel 2017 si consacra campione nazionale del Kartmasters British Kart Grand Prix e si proietta nelle serie junior per l’anno successivo. Ancora una stagione di apprendistato e nel 2019 gareggia per le Iame series, categoria X30 junior: vince l’europeo e anche le finali internazionali di LeMans. Le vittorie nei kart lo lanciano, appena quindicenne, in F4.

F4: apprendistato (2020) e apoteosi (2021)

Per il 2020 Ollie si divide tra F4 italiana e tedesca. Nella sua prima stagione impressiona: tra le due categorie raccoglie cinque podi di cui due vittorie, ed un settimo posto come piazzamento migliore. Il 2021 è un altro anno di apoteosi: domima entrambi i campionati di F4, laureandosi campione italiano (11 vittorie su 21 gare) e tedesco (6 vittorie su 18 gare), e si toglie lo sfizio anche di una vittoria nel campionato inglese di F3.

F3: rookie iridato?

Viste le doti, Ollie riesce a passare in F3 senza transitare da una stagione intera di Formula Regional (ovvero i campionati locali di F3). L’esordio è subito scoppiettante, con un secondo posto alla prima Sprint Race della stagione in Bahrain. La stagione poi va in crescendo dopo un weekend difficile a Imola: tra Silverstone, Spielberg e Hungaroring raccoglie tre podi nella Feature Race. E a Spa, l’ultima (almeno per ora) consacrazione: domina (prima vittoria in carriera) una Sprint race difficilissima e agguanta un ottimo podio alla Feature. A quattro gare dalla fine, Ollie si ritrova secondo in classifica a un solo punto dal leader. E con uno stato di forma eccezionale e decisamente migliore rispetto a quello degli altri contendenti: Arthur Leclerc tiene abbastanza il passo, ma Hadjar e Martins sembrano decisamente in difficiotà.

Ollie: un altro predestinato?

Questa storia, per come appare, sembra quella di un vero campione, di un predestinato. Le prestazioni che sta mettendo in pista all’esordio nel mondiale F3 sono eccezionali, considerando che prima di esordire aveva corso solo una quindicina di gare tra F3 britannica e asiatica. Se dovesse vincere l’iride da rookie, a quel punto i paragoni si sprecherebbero. Nemmeno i grandi noti, ovvero i vari Leclerc e Russel sono mai riusciti a inanellare l’accoppiata F4+F3. E Ferrari, ovviamente, si frega le mani. L’unica grana che dovrà affrontare il cavallino risiede nel cognome del compagno di squadra di Bearman in Prema: nientemeno che Arthur Leclerc, fratello di Charles e membro anch’egli della Academy. Il quale, forse, deve pagare il dazio di un po’ di talento in meno, per di più con cinque anni di più sulle spalle: classe 2000 Arthur, 2005 Ollie. Possibile che il Cavallino avrà altri problemi di gestione dovuti all’effetto cognome, come ne ha, di fatto, con Mick? Se veramente Bearman dovesse battere Leclerc alla sua prima stagione, Ferrari avrà di sicuro un potenziale crack tra le mani, ma la gestione dovrà essere più che attenta.

Da sinistra: Oliver Bearman e Arthur Leclerc, compagni di squadra alla Prema Racing, sul podio di Silverstone.
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