Red Bull vuole espandersi: altri team clienti in futuro?

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Red Bull sembra intenzionata a fornire la propria PU a più di un team satellite in futuro. Una data possibile è il 2026, stando alle dichiarazioni di Horner.

La Red Bull è ormai diventata una delle realtà più importanti nel mondo della Formula 1. Entrata nel Circus nel 2005, ha vinto 5 titoli mondiali piloti e si appresta a portare a casa anche il sesto in questo 2022. Certamente non un bottino malvagio, considerando che dal 2005 (ossia negli ultimi 18 anni) solo la Mercedes ha vinto di più (anche se è entrata dopo). Di fatto, dal 2009 in poi la scuderia austriaca ha sempre ottenuto almeno una vittoria e una pole position, confermandosi al vertice anche in diverse “ere” della F1.

Quello che è sempre mancato, fino all’anno scorso, rispetto agli altri top team (Mercedes e Ferrari) era il motore. Red Bull fino al 2021 è stato un team clienti per quanto riguarda il propulsore, prima di Renault poi di Honda. A partire da quest’anno, seppur solo formalmente, il motore delle due RB18 si chiama “Red Bull Powertrains”. Nella pratica, però, viene ancora costruito da Honda (che è ancora un’opzione per il futuro), ma l’obiettivo degli austriaci è quello di diventare un costruttore a tutti gli effetti a partire dal 2026.

Questo permetterà a Red Bull di poter vendere il proprio propulsore ad altre squadre, come attualmente accade con l’AlphaTauri. Mercedes e Ferrari hanno anche più di un team clienti, e la scuderia capitanata da Horner non intende essere da meno.
Come riportato da racefans.net, Horner ha dichiarato che dal 2026 in poi il budget cap permetterà a Red Bull di diventare un nuovo effettio costruttore di motori.

“Ovviamente abbiamo il peso dei costi delle PU attuali e dello sviluppo della vettura al momento. Ma dal 2026, il tetto di bilancio si sarà alzato e i costi saranno molto più gestibili rispetto a due o tre anni fa. Il budget cap è fondamentale per diventare un nuovo costruttore” ha dichiarato Horner.

Il britannico ha poi continuato spiegando che le strutture Red Bull sono in grado di gestire la produzione di motori per 4 squadre (ipoteticamente 3 team clienti più la scuderia “ufficiale”).

“Considerando le nostre strutture abbiamo la capacità di produrre motori fino a quattro squadre. Ma questo certamente non sarà l’obiettivo iniziale. Il piano iniziale è ovviamente quello di fornire le due squadre di proprietà della Red Bull” ha aggiunto. “Il nostro treno per il 2026 è partito dalla stazione. Abbiamo un motore e un prototipo in funzione, siamo operativi”.

Ovviamente, è stato un grosso impegno per tutti, e la sfida sembrava inizialmente impossibile. Ma sono proprio le sfide di questo tipo quelle che la Red Bull preferisce, ha precisato il team principal.

“Non appena abbiamo preso la decisione, ci siamo impegnati al massimo su questo. Non è un’impresa facile, alcuni dicono che siamo stati completamente pazzi ad affrontare Ferrari, Mercedes, Renault e potenzialmente anche Honda partendo da zero. Ma questo è esattamente il modo preferito della Red Bull, raggiungere l’impossibile” sono state le sue parole.

Infine, Horner ha spiegato l’importanza di poter avere tutto sotto controllo sotto un’unica struttura. Questa è una cosa di cui puà vantarsi solo Ferrari attualmente, visto che Mercedes si divide tra Brackley e Brixworth.

“È incredibilmente bello, e penso che ci dia una posizione unica oltre alla Ferrari per dal punto di vista di avere tutto (vettura e motore) sotto uno stesso tetto. Ci permette di esaminare altri progetti. Prendere il nostro futuro nelle nostre mani è un investimento logico strategicamente, dopo l’annuncio di Honda, piuttosto che essere affidamento su qualcun altro rimanendo un cliente” ha concluso Horner.

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