Otto campioni di F1 che non avrebbero ottenuto la SuperLicenza

Otto campioni di F1 che non avrebbero ottenuto la SuperLicenza

30 Settembre 2022 0 Di Redazione

Il sistema per ottenere una SuperLicenza FIA è stato oggetto di molte critiche a causa della sua eccessiva “complessità”. Diversi campioni del mondo, infatti, non sarebbero riusciti a ottenerla e, perciò, non sarebbero riusciti a correre in Formula 1.

Avere una SuperLicenza è il primo passo per poter entrare all’interno del Circus e poter guidare una monoposto di F1. Senza di essa, il sogno di entrare in Formula 1 resta tale.

Attualmente, per ottenere una SuperLicenza bisogna aver raggiunto determinati risultati nelle diverse categorie inferiori nei tre anni precedenti alla richiesta. I risultati ottenuti procureranno dei punti, la cui somma deve necessariamente essere pari a quaranta.

I punti vengono stabiliti in base a una tabella ideata dalla FIA.

Tabella punti SuperLicenza
La tabella che stabilisce i punti che ciascun pilota può ottenere nelle categorie minori.

Tuttavia, riuscire ad ottenere una SuperLicenza è diventata quasi un’impresa. Basti pensare che alcuni campioni del mondo, con il sistema attuale, non sarebbero riusciti ad ottenerla. In particolare, otto grandi campioni non ce l’avrebbero fatta.

Per realizzare questa classifica sono stati presi in considerazione solamente i successi nelle categorie inferiori. Inoltre, per alcuni si può solo stimare il numero di punti ottenuti, dato che l’ambiente delle corse automobilistiche è tipicamente progressista e, pertanto, non sempre è possibile creare degli equivalenti tra epoche diverse.

1. Alan Jones

Alan Jones nacque a Melbourne il 2 novembre 1946. Nel lontano 1963 vinse il campionato di karting australiano, per poi trasferirsi in Europa nel 1967. Nel Vecchio Continente corse per tre volte nel campionato di F3 in Gran Bretagna, arrivando secondo nel 1973. L’anno successivo ha poi terminato nuovamente in P2 il campionato britannico di Formula Atlantic.

L’australiano ha successivamente esordito in F1 nel 1975 con la Hesketh, ma, in base ai risultati sopra elencati, Alan non sarebbe riuscito ad ottenere una SuperLicenza e quindi a esordire in F1.

Tuttavia, Jones dimostrò tutte le sue capacità quattro anni più tardi, nel 1979, quando arrivò terzo nel campionato mondiale di Formula 1 con la Williams. La stagione successiva riuscì persino ad imporsi e vincere il mondiale piloti con la Williams e, sempre con la scuderia britannica, arrivò nuovamente terzo nel 1981.

Perciò, il primo campione del mondo con la Williams non sarebbe riuscito ad ottenere la SuperLicenza.

Alan Jones sulla Williams nel 1980.

2. Nigel Mansell

Nemmeno Nigel Mansell, vincitore del campionato mondiale del 1992, sarebbe riuscito ad ottenere la tanto agognata SuperLicenza odierna.

Il Leone, infatti, vinse il campionato britannico di Formula Ford nel 1977 e, due anni più tardi, terminò ottavo il campionato di F3 britannica. In totale, Nigel avrebbe ottenuto solamente diciassette dei quaranta punti richiesti.

Mansell esordì in F1 nel 1980, sul sedile della Lotus, praticamente da sconosciuto. Nonostante ciò, Mansell – come detto in precedenza – vinse un campionato del mondo e ben 31 GP con la Williams, scuderia con cui esordì solamente nel 1985.

Nigel Mansell sulla Williams FW14B del 1992.

3. Niki Lauda

Prima di debuttare in F1 nel 1972, Niki Lauda, tre volte campione del mondo, fece poca impressione nelle categorie propedeutiche.

Niki, dopo una brutta annata in F3 nel 1970, prese un prestito per finanziare un passaggio in F2 con March. Il campionato venne poi vinto Ronnie Peterson, mentre l’austriaco arrivò decimo.

Era lontanissimo dal guadagnarsi una SuperLicenza attuale. Tuttavia, quando entrò a far parte della BRM nel 1973, Lauda catturò l’attenzione della Ferrari. Ciò che, però, impressionò di più la Ferrari fu la sua prestazione a Monaco, dove perse il terzo posto a causa di un guasto al cambio.

4. Damon Hill

Damon Hill debuttò in F1 nel 1992 al volante della Brabham BT60B. Il salto di qualità arrivò subito l’anno successivo, quando esordì con la Williams. Fu proprio la Williams che lo portò alla vittoria del titolo mondiale nel 1996.

Però, prima di arrivare in Formula 1, Damon arrivò terzo F3 britannica – che si può comparare con la F3 Regional europea odierna – ciò significa che Hill avrebbe guadagnato quindici punti, ai quali vanno aggiunti altri otto punti dovuti al settimo posto raggiunto nella F3000.

Hill sarebbe arrivato, quindi, a un totale di ventidue punti. Gli sarebbero mancati altri diciotto punti per poter ottenere la SuperLicenza.

Damon Hill
Damon Hill esulta per la vittoria nel 1996.

5. Jenson Button

Jenson Button, prima di esordire con la Williams, arrivò terzo nella F3 britannica nel 1999. Tuttavia, mentre stava cercando di passare alla F3000, effettuò un test con il Prost F1 team. La sua prestazione fu talmente buona che attirò l’attenzione della Williams che era in cerca del sostituto di Alex Zanardi.

In inverno ci fu un test dove si sarebbe deciso chi avrebbe preso il posto di Alex. I candidati erano Button e Bruno Junqueira. Prevalse il primo, che, tuttavia, non sarebbe riuscito ad ottenere la SuperLicenza.

Jenson avrebbe ottenuto quindici punti per il suo terzo posto in F3 britannica. Altri dodici punti per la vittoria del British Formula Ford Championship (l’equivalente della Formula 4 odierna) nel 1998, totalizzando, quindi, ventisette punti. Ciò significa che gliene sarebbero mancati tredici.

Jenson Button al volante della Brawn GP nel 2009, anno in cui vinse il titolo.

6. Kimi Raikkonen

Raikkonen non sarebbe stato lontanamente vicino ad ottenere una SuperLicenza secondo i regolamenti attuali, dato che il suo risultato migliore è stato vincere il campionato britannico di Formula Renault 2000.

Tuttavia, Kimi impressionò a tal punto la Sauber – quando svolse un test con la scuderia elvetica – che il team svizzero volle correre con lui nel 2001, ma ci volle un voto della Commissione F1 per concedergli una SuperLicenza. Ciò è stato concesso solo provvisoriamente e in fase di revisione, con il presidente della FIA, Max Mosley, che fu l’unico membro a votare contro.

7. Fernando Alonso

Fernando Alonso è un caso estremamente dubbio, forse il più dubbio all’interno di questa speciale classifica. Nando entrò in F1 con Minardi nel 2001, a soli 19 anni, con solo due stagioni di corse automobilistiche alle spalle.

Fernando si è classificato quarto nel campionato Internazionale F3000 del 2000 (l’equivalente della Formula 2 odierna), ciò significa che Alonso avrebbe guadagnato trenta punti sui quaranta necessari per avere la SuperLicenza. Ma Fernando vinse anche la Nissan e la Renault World Series, serie di livello inferiore. Potrebbero le due serie fruttargli i dieci punti mancanti?

Fernando Alonso alla guida della Minardi nel 2001.

8. Max Verstappen

L’arrivo di Max Verstappen in Formula 1 all’età di soli 17 anni, nel 2015, ha innescato la riforma del sistema relativo alla SuperLicenza.

Le modifiche apportate nel 2016 hanno reso impossibile l’accesso a chiunque non abbia compiuto almeno diciotto anni, introducendo anche il sistema basato sul punteggio.

In base alle regole del 2016 e quelle odierne, Verstappen non sarebbe stato idoneo per una SuperLicenza fino all’anno successivo al suo debutto in F1.

Nonostante l’età, Max non avrebbe avuto neanche abbastanza punti, avendone solamente quindici per essere arrivato terzo nel campionato europeo di Formula 3.

Verstappen rappresenta l’ultima dimostrazione della vecchia filosofia: “se sei abbastanza bravo, grande e hai fortuna, nulla può impedirti di sfondare in F1”.

Max Verstappen nel 2015
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