Disastro Ferrari in qualifica: errore di Leclerc o della squadra?

Disastro Ferrari in qualifica: errore di Leclerc o della squadra?

12 Novembre 2022 0 Di Daniele Donzelli

La Ferrari, nello specifico con Leclerc, si è resa protagonista di un errore in Q3 che costringerà il monegasco alla P10 nella Sprint Race. Analizziamo con il senno di poi tutto ciò che è accaduto: ha più responsabilità il pilota o la squadra?

Le qualifiche del Brasile hanno già regalato diverse emozioni, regalandoci 3 sessioni spettacolari terminate con un risultato clamoroso. Infatti, a spuntarla è stato Kevin Magnussen, che ha sì sfruttato condizioni particolari, ma ha ottenuto la sua prima pole con grande merito. Diversi dei piloti di testa, però, saranno costretti a rimontare stasera nella Sprint Race. Tra questi, Sainz non è andato oltre alla P5, Hamilton scatterà dall’ottava casella, Perez dalla nona e Leclerc appena dietro di lui. Proprio Leclerc e la Ferrari sono stati i protagonisti negativi della Q3. Ripercorriamo quanto accaduto per cercare di capirne il più possibile.

La scelta delle intermedie

Partiamo dall’inizio: le condizioni. La fine del Q2 è caratterizzata da una leggera pioggia, che impedisce ai piloti di migliorare i propri tempi e di qualificarsi nell’ultimo minuto. Queste sono le condizioni che hanno affrontato i 10 piloti protagonisti dell’ultima manche. Inoltre, i radar delle squadre prevedono pioggia entro pochi minuti: la situazione che nessuna squadra e nessun pilota (tra i primi) vorrebbero affrontare. La Ferrari, fidandosi delle previsioni, decide di montare le gomme intermedie a Leclerc, mentre tutti gli altri scendono in pista con gomme slick. La pista, però, permette di girare con le gomme soft, e la scelta della Rossa si rivela un totale fallimento. Come ha dichiarato lui stesso dopo la sessione, il monegasco era concorde con il team e ha accettato la decisione. A questo punto sorgono spontanee diverse domande: perché questa scelta strana e in controtendenza? Di chi è la responsabilità?

La risposta non è semplice. Innanzitutto, bisogna premettere che con il senno di poi tutto è molto più semplice. In questo caso, però, la Ferrari sembra essersi presa un rischio eccessivo e soprattutto poco vantaggioso. Per cominciare la squadra, vista l’indecisione, avrebbe potuto aspettare l’uscita degli altri 9 piloti (tutti con le slick) e valutare quindi che probabilmente la soft era la scelta migliore.

Il vero punto, però, sta nel eventuale vantaggio che avrebbe tratto Leclerc dalle intermedie. Mentre scendere in pista con le slick per far segnare un tempo appena possibile in condizioni in cui la pioggia può aumentare da un momento all’altro, farlo con le intermedie (in caso di pista adatta a questa mescola) non sarebbe stato un grande vantaggio.

Nello scenario ipotetico in cui la gomma a banda verde sarebbe stata la più giusta, tutti gli altri sarebbero rientrati dopo il giro out constatando le difficili condizioni. In questo modo, Leclerc avrebbe guadagnato un giro in più rispetto agli altri, ma tendenzialmente con una pioggerella è ancora possibile abbassare il proprio crono, se si gira con gomma intermedia. L’unica situazione in cui Leclerc avrebbe tratto davvero vantaggio dalla scelta della mescola da bagnato è quello che prevede un temporale: in quel caso, il giro “guadagnato” dal monegasco sugli altri gli sarebbe valso, probabilmente, la pole position. Sembra proprio che la Ferrari si sia presa un rischio troppo grande in una situazione inadatta.

Considerando, però, che squadra e ingegneri hanno maggiori possibilità di ragionamento e le previsioni del tempo a disposizione, in questo caso la maggior parte delle colpe sono quindi da imputare alla Ferrari.

Disastro Ferrari in qualifica: errore di Leclerc o della squadra?

La chiamata ai box

Per quanto riguarda il rientrare ai box però, la situazione è completamente diversa. Ferrari ha richiamato Charles ai box troppo tardi, e il pilota della Rossa ha dovuto iniziare un (inutile) giro cronometrato con le intermedie. Si tratta anche qui di un errore incomprensibile: era chiaro quali fossero le gomme giuste. Ma una volta appreso che era l’unico pilota in pista con le gomme intermedie (lo ha chiesto via radio ottenendo una risposta affermativa), Leclerc ha avuto l’intero out lap per valutare la situazione. Il monegasco stava sostanzialmente girando su gomme da bagnato in condizioni quasi asciutte! Il fatto che lo abbia capito e che si sia affidato solamente alla squadra lo dimostra il team radio dello stesso Leclerc poco prima della prima curva del suo giro lanciato, in cui ha sostanzialmente detto ironicamente alla squadra “che bella scelta” .

Qui è abbastanza evidente che la maggior parte delle colpe sono da imputare al pilota. Solo chi guida, infatti, è in grado di capire esattamente quali sono le gomme giuste. Il muretto ha le simulazioni, certo, ma non possono mai superare quelle che sono le condizioni ideali. Leclerc avrebbe potuto quindi rientrare ai box autonomamente, per montare le slick. E si tratta di un errore, che purtroppo non accade per la prima volta. Semplicemente, si tratta di un punto debole che il giovane monegasco deve migliorare, ed è assolutamente lecito. In ogni caso, altri al posto suo sarebbero rientrati autonomamente. E il fatto che non sarebbe cambiato nulla in termini di risultato vista la bandiera rossa di Russell non significa nulla, in quanto nessuno la poteva prevedere.

Disastro Ferrari in qualifica: errore di Leclerc o della squadra?

Tutto ciò, ovviamente, non giustifica la Ferrari, che si è dimostrata (purtroppo per l’ennesima volta) poco reattiva e pronta a prendere le giuste decisioni (anche in situazioni non troppo critiche come la chiamata arrivata in ritardo, mostrata nell’immagine sopra). Le colpe sono quindi di entrambi, sia di Leclerc che della squadra, ma il weekend è ancora lungo è la F1-75 non è sembrata malvagia: riusciranno a riscattarsi?

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