Binotto spiega le difficoltà e il tracollo avuti dalla Ferrari
13 Novembre 2022Mattia Binotto, team principal della Ferrari, è intervenuto per spiegare i recenti problemi avuti dalla Ferrari e gli errori commessi dal muretto del team.
Nonostante il grande entusiasmo di inizio anno, la Ferrari non è riuscita a completare l’obiettivo principale prefissatosi: la vittoria del mondiale piloti e/o costruttori. La F1-75 è infatti passata dall’essere la miglior vettura della griglia, considerata da molti l’unica in grado di opporsi alla RB18 della Red Bull intorno alla metà della stagione, a doversi guardare le spalle dalla Mercedes, terza a soli 36 punti dal team di Maranello. Ora, con due gare ancora da disputare (quella odierna in Brasile e quella finale ad Abu Dhabi), la seconda posizione nel mondiale costruttori sembra tutt’altro che scontata.
Le frecce d’argento hanno recuperato molto terreno, in termini prestazionali e di punti, alla Rossa. Ma da cosa è dovuto questo tracollo? Secondo Mattia Binotto, team principal della Ferrari, il problema della F1-75 è lo sviluppo. Il programma di sviluppo della monoposto ferrarista si è concluso diversi mesi fa, mentre la Mercedes ha continuato a portare degli aggiornamenti sulla W13, che hanno sicuramente avvantaggiato la scuderia tedesca.
“Abbiamo visto una Mercedes molto forte sia sul passo gara che sul degrado. Noi ci siamo concentrati già da tempo sulla vettura del prossimo anno; abbiamo interrotto lo sviluppo della monoposto 2022 molto presto, mentre loro hanno continuato a portare sviluppi anche negli Stati Uniti ed in Messico. Per questo motivo non è sorprendente che siano migliorati e che siano veloci. Questo, però, fa capire che il prossimo anno non sarà una battaglia tra due team” ha detto Mattia Binotto a Sky Sports.
“La battaglia per il secondo posto è importante, sia quella per i Costruttori che quella per i piloti. Vista la stagione che ha fatto Charles, per come era partito, finire secondo sarebbe un bel traguardo e ci teniamo anche noi. Faremo il possibile per metterlo nelle condizioni migliori per riuscirci”.
Sul fatto che la Red Bull non abbia scambiato le posizioni di Pérez e Verstappen, evidentemente in difficoltà, Binotto ha detto di essere rimasto stupito, in quanto una manovra del genere avrebbe avvantaggiato Pérez nella lotta al secondo posto mondiale: “Sono molto sorpreso che in Red Bull non abbiano scambiato le posizioni. Mi sembrava una cosa molto semplice e banale da fare, ma che non hanno fatto. Forse anche loro delle volte hanno delle difficoltà a farsi sentire dai piloti”.

I riscontri positivi del Brasile
Nonostante le grandi difficoltà mostrare da Ferrari in qualifica, in Brasile ci sono stati anche dei riscontri positivi. Per esempio: le Power Unit non hanno sofferto. A differenza del weekend in Messico, dove, però, l’altitudine è maggiore degli 800 metri del tracciato brasiliano, le PU prodotte dalla scuderia di Maranello hanno subito di meno l’altezza. Carlos Sainz, infatti, è riuscito a terminare in seconda posizione la Sprint Race, dopo essersi qualificato quinto il giorno prima. Kevin Magnussen, pilota della Haas -scuderia che monta la PU prodotta dalla Ferrari -, ha conquistato la pole position in qualifica.
“In Messico abbiamo avuto delle difficoltà che qua, almeno fino ad ora, non abbiamo avuto. Avevamo anche dei problemi di Power Unit che qua sappiamo di non avere. La Sprint Race di oggi è stata un antipasto di quello che vedremo domani. Il degrado delle gomme sarà un elemento importante, così come la strategia. Ci potrà essere sicuramente più di una sosta. Credo che domani vedremo delle belle battaglie” ha detto Binotto in merito all’argomento.
L’errore in qualifica
Il 53enne team principal della Ferrari ha parlato anche dell’errore strategico commesso con Leclerc durante le qualifiche del venerdì. Mentre tutti gli altri piloti, durante il Q3, sono usciti con gomma rossa per effettuare il primo tentativo, Leclerc è stato l’unico a effettuare il primo crono con la gomma intermedia, non riuscendo ad andare oltre alla P10.

Questo ha poi compromesso la Sprint Race di Leclerc, poiché le qualifiche sono terminate prematuramente a causa di una bandiera rossa quando Charles era ancora fermo in decima posizione. Il monegasco, l’indomani, ha rimontato fino alla sesta posizione. In gara partirà quinto, a causa della penalità commissionata a Carlos Sainz per il cambio di alcune componenti del motore, subito dietro al suo diretto avversario Sergio Pérez.
“Si è detto molto, tutti pronti a criticare. Sicuramente non è stata una scelta corretta, e su questo non ci possiamo nascondere. Io sono più concentrato a capire cosa ci abbia portato a fare quella scelta. Se avesse iniziato a piovere un minuto prima sarebbe stata la decisione corretta. Ma vedere che eravamo gli unici sulle intermedie ci deve far riflettere, anche per capire come comportarci in futuro e trovarci in condizioni migliori”.
“La qualifica è stata una lotteria. Con quelle condizioni meteo è sempre difficile prenderci. Il fatto che Kevin abbia fatto la pole ne è una dimostrazione, così come vedere Hamilton ottavo e Perez nono. Da parte nostra dobbiamo analizzare il processo che ci ha portato a prendere quella scelta”.
Mattia non ha risparmiato parole nemmeno per il possibile errore commesso dalla Red Bull durante la garetta del sabato. La scuderia austriaca ha, infatti, montato le gomme gialle a Max Verstappen, l’unico della griglia – insieme a Nicholas Latifi – ad adoperarle
“Credo che Max abbia messo le gialle oggi per avere un treno di soft nuovo in più domani. Stamattina abbiamo visto nelle FP2 che le rosse si comportavano meglio delle medie; lo avevamo notato con Charles. Vediamo domani come si comporteranno e chi riuscirà a sfruttarle di più. Il comportamento delle medie sarà un elemento importante e potrà fare la differenza“ ha detto il team principal.