Cronache di un fallimento: l’avventura della Caterham in F1.
6 Gennaio 2023La storia del team malese raccontata partendo dai “successi” iniziali, fino al definitivo tracollo.
In attesa che le f1 del 2023 inizino a far rombare i loro motori, oggi faremo un tuffo nel passato e nella nostalgia narrando dell’epopea della Catheram nella classe regina.
Il team nasce nel lontano 2009 dalla collaborazione fra la squadra di Formula 3 Inglese “ Litespeed F3 ” e l’investitore malese Tony Fernandes, proprietario di Air Asia. Dopo aver fallito l’iscrizione al campionato 2010, il successo della squadra diventa un vero e proprio affare di stato malese: il gruppo Proton , infatti, prende a cuore la faccenda e oltre a finanziare il team gli concede i diritti del nome “Lotus”.
Stagione 2010: un inizio incoraggiante
Dopo una serie di scartoffie legali e di richieste di permessi, la scuderia riesce ad iscriversi finalmente al mondiale 2010, ma con diversi mesi di ritardo: inizia la disperata corsa agli sviluppi.
In ambito aerodinamico la vettura viene elaborata dalla Fondtech, mentre il motore è fornito dalla Cosworth e la scatola del cambio dalla Xtrac. Il primo disegno della monoposto fu completato solamente nell’Ottobre del 2009, a soli 6 mesi dall’inizio della stagione.
La squadra malese però riesce nell’impresa, e il 12 Febbraio 2010 viene presentata la “Lotus T-127”. Il nome del marchio torna in Formula Uno dopo ben 16 anni, e lo fa in modo spettacolare.

La lineup creata dal team è molto solida: i piloti titolari sono Jarno Trulli (esperto e molto abile in qualifica) e Heikki Kovalainen (approdato direttamente dalla Mclaren). Come riserva c’è il malese Fairuz Fauzy, scelto per motivi prettamente politici.
La stagione è molto positiva per le ambizioni della squadra: la T-127 , infatti, si classifica stabilmente a capo delle scuderie emergenti; mettendo dietro HRT e Virgin in entrambi i campionati.

Un inizio a dir poco invidiabile.
Stagione 2011: cresce l’ambizione di arrivare in alto
Spuntano nuovamente ulteriori problemi legali, che costringono la scuderia a cambiare nome in “Team Lotus”. L’umore però è alto e viene creata addirittura una junior accademy in GP2 e GP2 Asia.
A confermare le grandi aspirazioni vi è il fatto che il team riesce a chiudere un accordo con Renault per la fornitura dei motori e con Red Bull per la scatola del cambio: nasce così la T-128.

La coppia di piloti è la medesima dell’anno precedente, ma la competitività è nettamente migliore della vettura dell’anno prima. Messe nuovamente dietro HRT e Virgin, la T-128 riesce anche ad affacciarsi numerose volte a competere a centro gruppo. I punti a fine anno sono comunque 0, con 3 tredicesimi posti come miglior risultato; ma la via verso l’alto sembra essere oramai tracciata.

Curiosi di come continua la storia? Restate sintonizzati per la parte 2!
ambizioso, perfezionista e in cerca di migliorarsi costantemente.