La “Prison F.C.” della Formula Uno: Un ex pilota Ferrari relegato al carcere.
2 Febbraio 2023Prende forma la nostra squadra, alle prese ora nello svelare la propria line-up.
Nel corso della storia molti sono stati i piloti noti per il loro cattivo temperamento, ma nel nostro caso si tratta di una vera e propria scelta a sorpresa. A ricoprire il ruolo di primo pilota nella nostra squadra è , infatti, l’irlandese Eddie Irvine. Di quali gesta si è macchiato l’ex cavallino per finire in questa rubrica? A breve lo scopriremo.
Eddie Irvine: gli inizi della sua carriera in Formula Uno

L’anglofono fa il suo debutto in classe regina nel 1993, alla guida della Jordan nel penultimo appuntamento del mondiale. Il week-end si dimostrò particolarmente fruttuoso, con il nostro protagonista che riesce ad assicurarsi una sesta piazza alla fine della gara. La grande prestazione di Irvine sorprese talmente tanto i direttori Jordan da convincerli ad offrirgli un contratto da titolare fino al ’95.
Nel suo primo anno in Formula Uno conquistò 5 punti piazzandosi quindicesimo nel mondiale; non prima di essere squalificato per una gara a causa di un grave incidente in cui furono coinvolti anche Jos Verstappen e Martin Brundle.
La stagione successiva Irvine riuscì ad andare sorprendentemente a podio con una Jordan 195 dalle prestazioni a dir poco sotto le aspettative; cosa che suscitò l’interesse della Ferrari, la quale era in cerca di un pilota da affiancare al tedesco Michael Schumacher.
Fra le mani dell’irlandese stava per passare un’opportunità d’oro.
Gli anni in Ferrari: l’occasione di una vita

Il primo anno in rosso non è per nulla facile per Irvine. La nuova F310 non nasce sotto la migliore delle stelle, e già i primi sviluppi pre-stagionali sono travagliati. Di conseguenza anche il mondiale risulta poco entusiasmante per l’intero team di maranello, che per tutto l’anno fatica a trovare il passo dei primi. Tutte queste difficoltà si tramutano , sfortunatamente, in un decimo posto nella classifica finale.
Annate povere di successi sono anche il 1997 e il 1998, in cui l’irlandese non riesce ad andare oltre il quarto posto iridato.
Quello del ’99 è decisamente il mondiale di Irvine che più ricorderemo. Con 4 primi posti e 5 podi, sfiora l’impresa di riuscire a vincere il mondiale con la Ferrari, ma è costretto ad arrendersi a un irresistibile Mika Hakkinen nell’ultima gara del campionato.
La fine dell’avventura

All’alba del nuovo millennio ritroviamo il celtico al volante della Jaguar, new-entry del circus. Il team di Solihull , però, è ancora acerbo per la Formula Uno e dimostrazione ne è la scarsa performance della R1. Anche le vetture successive non dimostrano sufficiente velocità, tanto da far raccogliere solo 18 punti in 3 anni ai propri piloti. Il tutto convince Irvine ad appendere il casco al chiodo a fine 2003.
La vicenda che non ti aspetti

Ciò che colloca Irvine in questa rubrica è un aneddoto che coinvolge persino figure politiche Lombarde. Nel Dicembre del 2008, infatti, l’oramai ex pilota si ritrova a fare serata in una famosa discoteca di Milano, l’ “Hollywood”. Da lì a poco, da un diverbio con il figlio dell’ex sindaca di Milano Letizia Moratti, scaturirà una furibonda colluttazione durata diversi minuti.
Nel caos generale, lo scozzese riporta gravi danni ai timpani che risulteranno irreversibili e in aggiunta verrà citato a giudizio. Alla fine dell’intero processo, Irvine verrà condannato a 6 mesi di reclusione per aver recato diverse lesioni al volto di Moratti Jr; incriminato a sua volta. Dopo i fatti appena raccontati, l’immagine del pilota non è mai stata la stessa.
ambizioso, perfezionista e in cerca di migliorarsi costantemente.