Helmut Marko svela una caratteristica particolare della RB19

Helmut Marko sostiene che la RB19 sia adatta sia allo stile di guida di Verstappen che a quello di Perez

Red Bull è stata accusata varie volte di progettare una macchina favorevole allo stile di guida del loro pilota di punta, Max Verstappen.

Il team austriaco ha sempre negato che questo avvenga, e Max ha recentemente risposto a questa domanda.

“Non credo la vettura sia fatta per il mio stile di guida. Credo che un pilota debba sapersi adattare alla macchina che gli viene data. Anch’io ho fatto così quando sono arrivato nel team.”

“Se mi venisse mai chiesto qual è il mio stile, non riuscirei a rispondere, perché esso si adatta alla vettura che mi viene data. A volte è difficile, ma credo che riuscire ad adattarsi sia la chiave.”

Le parole di Marko e di Perez sulla RB19

Helmut Marko, Racing Advisor di Red Bull, ha spiegato ai microfoni di Sky Germany che la RB19 sembra essere un compromesso tra i due stili guida.

“L’anno scorso, Checo fece molto bene all’inizio, ma con gli aggiornamenti Max si sentiva molto meglio, e i risultati si sono visti.”

“La differenza sta nel fatto che Max vuole un’anteriore più stabile, mentre per Checo i problemi sono altri.”

“Nonostante ciò, credo che gli ingegneri abbiano trovato una soluzione che permetta ad entrambi di poter dare il meglio di sé.”

Infatti, Sergio Perez è sembrato piuttosto felice della nuova macchina.

Già in passato Perez aveva espresso opinioni positive sullo sviluppo della RB19, ma ora, dopo i test, ne ha la conferma.

“Gli scorsi giorni sono stati molto intensi. I test sono corti, perciò bisogna cercare di completare tutti gli obiettivi in pochissimo tempo.”

“E’ andata molto bene. Credo di aver compreso la macchina. Abbiamo fatto tantissimi giri e non abbiamo avuto problemi di affidabilità.”

“Gli ingegneri a Milton Keynes hanno lavorato tantissimo, e il risultato si vede: la macchina sembra veloce e in futuro potremo migliorarla ancora di più.”

“Ma solo questo weekend scopriremo veramente dove siamo, perché i test non offrono sempre il quadro generale.”