WRC | Il Post-Rally – Croazia: Evans granitico. Peccato per Neuville

WRC | Il Post-Rally – Croazia: Evans granitico. Peccato per Neuville

24 Aprile 2023 0 Di Sebastiano Vanzetta

Spuntiamo la casella anche del quarto round del mondiale, che in Croazia, nel segno di Craig Breen, ci ha regalato sorprese.

Elfyn Evans torna alla vittoria dopo 18 mesi e capitalizza l’errore di Thierry Neuville per portarsi a casa una vittoria che certifica il suo ritorno tra i top driver del mondiale WRC. Il gallese ha portato a casa una gara misurata, dove è andato veloce quando bisognava spingere e ha gestito dove invece si sarebbe rischiato.

Dietro di lui un ottimo Ott Tänak porta a casa punti pesanti, così come Esapekka Lappi. Un po’ di amaro in bocca, invece, per Sébastien Ogier e Kalle Rovanperä.

Facciamo il punto della situazione con il nostro Post-Rally!

Toyota: Evans granitico! Peccato per Ogier, Rovanperä “sni”

Vince di nuovo una Toyota, ma stavolta è quella di Elfyn Evans. Il gallese era in crescita, e già a Monte-Carlo aveva fatto vedere quella velocità che l’anno scorso, con il passaggio alle vetture Rally1, gli era mancata. Già dalle prime fasi del venerdì, Evans si è dimostrato competitivo tenendo il passo di Neuville, ereditando la leadership una volta che il belga si è fatto da parte per via di un incidente. Evans, come Tänak in Svezia, ha vinto più con la costanza che con la velocità, tenendo a bada proprio l’estone senza però svenarsi, visto che ha vinto una sola speciale. Grande prestazione per Elfyn che si rilancia a tutti gli effetti per il mondiale, visto che aggancia Ogier in testa a 69 punti.

Kalle Rovanperä, che nell’ultima giornata scavalca Ogier e si prende il 4° posto consecutivo di fila. Il finlandese si è dimostrato, come sempre, veloce, ma la foratura della SS2 gli ha impedito di lottare per qualcosa di più del piazzamento ai piedi del podio. Il bottino, considerato l’inizio del venerdì mattina, è buono, ma dobbiamo considerare che Ogier ha preso penalità e ha subito a sua volta una foratura. Kalle sembra essere meno marziano rispetto all’anno scorso, segno che probabilmente deve scattargli qualcosa nella mente, o che sta continuamente sbagliando le scelte nel set-up. Qualsiasi cosa sia bisogna intervenire in fretta, anche perché a livello di vittorie e di punti in campionato è attualmente il 3° pilota Toyota.

Peccato invece per Sébastien Ogier, 5°. Il francese, come al solito, è il pilota che vince più prove speciali, ma questa volta viene fermato prima da una foratura nella SS2 e poi da una penalità per non aver allacciato bene le cinture nella ripartenza dopo il cambio gomma. Senza di essa, Séb si sarebbe giocato il terzo posto. Ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Certo è che ci si aspettava più resistenza nei confronti del tentativo di recupero di Rovanperä, anche se forse non lottando per il titolo Ogier ha preferito portare la macchina (e punti) a casa. Dalla Croazia ci portiamo via il fatto che solo cause esterne, al momento, lo possono fermare.

Buon 6° posto anche per Takamoto Katsuta. Il giapponese non fa segnare tempi stratosferici, ma si astiene da errori e torna casa con dei buoni punti. Può essere un punto di ripartenza per Takamoto.

M-Sport: Soli(d)to Tänak, Loubet…mah

M-Sport rialza la testa dopo il disastroso Rally del Messico, e si porta a casa un bel bottino di punti. Ott Tänak fa l’Ott Tänak si dimostra come sempre solidissimo e veloce nonostante i problemi. La Puma Rally1 accusa qualche problemino di troppo (solite noie allo sterzo e un problema al freno a mano), ma l’estone non lo dà a vedere e fino a sabato sera non molla l’osso sulla vittoria. Ott ci prova ad andare più veloce, ma a livello di vettura manca ancora qualcosa. Peccato perché il campione del mondo 2019 sta guidando come forse non faceva proprio dal 2019, e questo 2° posto lo certifica. Il mondiale rimane a portata di mano, ma serve trovare un pizzico di velocità in più.

Gara senza infamia e senza lode di Pierre-Louis Loubet, che si tiene lontano dai guai ma che non è mai abbastanza veloce. Il francese agguanta un 7° posto che però ha poco sapore. È vero, anche la sua Puma ha sofferto di qualche problemino, però è ora di dimostrare qualcosa. Loubet probabilmente ha ancora tanto da imparare, ma chi ha il talento non aspetta il momento giusto, guida il più velocemente possibile e basta. È ora di far vedere qualcosa di più.

Nota a margine per la Puma Rally1. L’auto non è male, ma i piloti sono costretti ad ogni rally a lottare contro qualche noia meccanica che li rallenta. Se Monte-Carlo poteva essere un fuoco di paglia, la Croazia certifica che la vettura di M-Sport è fragile. Non una buona caratteristica per lottare per il mondiale. Serve rivedere i processi di produzione o il design di qualche componente, magari buttando un occhio soprattutto allo sterzo…

Hyundai: Buon Lappi, Neuville brucia tutto

Che il weekend di Hyundai non sarebbe stato dei più facili lo si sapeva. Il team coreano veniva dalla tragedia pre-evento di Craig Breen e comprensibilmente ha fatica a presentarsi in Croazia con lo spirito giusto. La gara, però, è la gara, e come avrebbe voluto Craig bisogna spingere a tavoletta.

E tra le strade croate abbiamo visto un copione già scritto, una Hyundai che si mette in testa il sabato per poi mandare tutto in fumo al sabato, e una che ci mette una pezza e arriva a podio. Questa volta, rispetto al Messico, le parti sono invertite, e il ruolo di fuochista va stavolta a Thierry Neuville. Il belga si prende la leadership al venerdì, salvo poi bruciare tutto il sabato mattina, quando una frenata sbagliata lo manda contro una roccia a lato della strada e pone fine alle speranze di vittoria. L’errore è tutto di Neuville, come ha ammesso, e resta il rammarico per non aver vinto nel segno di Craig. La vittoria nella Power Stage è una magra consolazione per Thierry, che ora è l’ultimo dei 5 piloti in corsa per il mondiale.

La parte del pilota che mette una pezza al weekend va invece a Esapekka Lappi. Il finlandese non è mai velocissimo, ma come altri piloti si tiene fuori dai guai e alla fine, godendo delle “disgrazie” altrui, quatto quatto agguanta il primo podio in Hyundai, risultato che gli era sfuggito sia in Svezia che in Messico. Bene così.

Parlando della i20 N Rally1, si ripresenta il problema manifestatosi anche sull’asfalto di Monte-Carlo, ovvero la difficoltà per i piloti di settare la vettura per l’asfalto. Come ad inizio anno, sia Neuville che Lappi hanno dichiarato di faticare nel capire cosa manchi in termini di set-up per andare più veloci. A questo punto si può iniziare a sospettare che la Hyundai sia un animale da sterrato, piuttosto che da asfalto.

WRC-2: Rossel da favola! Fourmaux costante

Per il WRC-2 a vincere il rally, questa volta più che meritatamente, è Yohan Rossel. Il francese è stato velocissimo nelle prime fasi della gara, e nelle prime fasi di gara si è messo in tasca un bottino tale da permettergli di gestire fino alla fine. Certo, Gryazin lo ha avvicinato molto, ma Rossel se l’è scrollato di dosso facilmente. Una gara da Ogier, in tutto e per tutto. Ciliegina sulla torta, Yohan torna in testa al campionato.

Dietro di lui si stagliano le Skoda di Toksport. Nikolay Gryazin, 2°, è veloce e impensierisce più volte Rossel, portando a termine una buonissima gara. Oliver Solberg, pur non facendo valere questo rally, tra spin di 180° e problemi di set-up fa comunque 3°, segno che ora sul suo talento non ci sono più dubbi e che gli altri farebbero bene a guardarsi le spalle in Portogallo.

Emil Lindholm, (3° dal momento che il risultato di Solberg non conta) solido e veloce. Sta mostrando il perché l’anno scorso sia diventato campione WRC-2. 6° un altrettanto buono Sami Pajari, che non vedevamo dalla Svezia e che nonostante provenga dal WRC-3 sembra poter stare benissimo tra i piloti di WRC-2. Tra di loro si infila Adrien Fourmaux. Il pilota di M-Sport fa un’ottima gara per l’auto che ha a disposizione e si dimostra veloce in più speciali. Dopo un brutto 2022 in Rally1, questo step indietro gli sta facendo bene e si vede. Fa peggio il suo compagno Grégoire Munster, vittima di un incidente. Si parla di lui per una possibile comparsata sulla Puma Rally1 a fine stagione, ma per ora non se la sta guadagnando.

Attardato Gus Greensmith, vittima di numerosi problemi, mentre veramente un peccato l’incidente per Nicolas Ciamin, che stava lottando per il podio. Peccato anche per il ritiro di Mauro Miele, fino all’ultima speciale era in top 10 di Rally2.

Junior WRC

Molto scombussolato il weekend del Junior WRC, che in Croazia corre il secondo round dell’anno. Vince Eamonn Kelly, pur non vincendo alcuna speciale, beneficiando dei problemi che poco prima della penultima prova hanno fermato Laurent Pellier, che era comodamente in testa. Problemi nel weekend anche per il leader del campionato William Creighton, vittima di un incidente al sabato mattina.

2° posto per il belga Tom Rensonnet, mentre da lui in poi tutti i piloti sono rientrati in gara con la regola del Super Rally, quindi dopo essersi ritirati. È il caso di Roberto Blach, 3° dopo un incidente al venerdì. Gara anomala, quindi, che vede la classifica stringersi, nonostante Creighton abbia un vantaggio su Pellier di 21 punti.

Questione gomme

Abbiamo visto tanti piloti, in tutte le categorie, forare. Su tutti, sia Ogier che Rovanperä sono stati fermati da una foratura nella SS2 che ha fatto perdere loro del tempo. Il francese, poi, ne ha subita un ‘altra, senza conseguenze il venerdì sera.

È vero che il Rally di Croazia, con le sue strade sconnesse e sporche, non è il miglior amico degli pneumatici, ma i problemi alle gomme sono stati davvero tanti. È il terzo rally di fila, dopo Svezia e Messico, che accade qualcosa su questo lato, e tanti stanno cominciando a lamentarsi nelle interviste degli pneumatici Pirelli.

Che i piloti non fossero contenti del costruttore italiano lo si sapeva, ma mai come ora c’era stata una tale continuità nei problemi e nelle forature. Pirelli dovrà veramente mettere mano alla sua gamma rallystica, perché oramai la fragilità del loro prodotto è acclarata, e dare la colpa alle pressioni non basta più

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