F1 | Pirelli Preview – GP del Giappone: Duri con un occhio al futuro
20 Settembre 2023Il circuito di Suzuka, che fa da sfondo al GP del Giappone, richiede grande sforzo lato gomme. E quindi vediamo le scelte di Pirelli!
Il circuito di Suzuka, sito nella Prefettura di Mie, sarà il palcoscenico del GP del Giappone, tornato in calendario l’anno scorso dopo un biennio di assenza causa Pandemia. Come il circuito di Silverstone, Suzuka è una pista che richiede molto alle vetture e soprattutto alle gomme. E quindi vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere lato pneumatici con la nostra classica Pirelli Preview!
Caratteristiche della pista

Come già accennato, Suzuka è una pista che richiede molto agli pneumatici, data la conformazione tortuosa ma allo stesso tempo veloce del layout.
“È impegnativa sia per i piloti che per gli pneumatici” dice Mario Isola sul sito di Pirelli. “Essi sono soggetti a carichi laterali e verticali assai rilevanti, in termini assoluti e per la durata con cui vengono esercitati. Le sollecitazioni sono equamente distribuite fra tutte le gomme, con dieci curve a destra e otto a sinistra”.
Infatti, come si vede dalla tabella di Pirelli, lo stress sugli pneumatici è massimo [5], così come le forze laterali esercitate [5]. Anche la deportanza ha un alto livello [4]. Non incide molto la frenata [2], anche se non sono da sottovalutare le varie staccate, soprattutto quella prima dell’ultima chicane e dopo la famosa curva 130R.
Livello medio per la trazione [3], per il grip generale dell’asfalto [3] e per l’evoluzione della pista durante la sessione [3]. Alta invece l’abrasività dell’asfalto [4], che è tra le più alte del calendario. L’usura e il degrado quindi sono fattori da tenere in grande considerazione.
Si percorreranno un totale di 53 giri, pari a 307,471 Km, dal momento che il circuito è lungo ben 5,807 Km. Il giro record in gara appartiene a Lewis Hamilton che nel 2019 ha fermato il cronometro sull’ 1:30.983.
Le scelte di Pirelli

Premesso dunque l’impatto della pista sugli pneumatici, Pirelli porterà la gamma più dura a disposizione. Vedremo quindi la mescola C1 come gomma dura, la mescola C2 come gomma media e la mescola C3 come gomma morbida.
“In Giappone portiamo il tris C1-C2-C3″ dice Isola. “È uguale a quello dell’anno scorso solo nominalmente. La C1, com’è noto, è infatti una mescola introdotta quest’anno e che si posiziona fra la C2 e la vecchia C1, che ora si chiama C0″.
In più, durante le libere del venerdì Pirelli darà la possibilità a tutti i team di provare un’evoluzione della mescola C2 per raccogliere dati in vista del 2024.
“Il venerdì di questo gran premio offrirà alle squadre la possibilità di provare una nuova versione della mescola C2 con l’obiettivo di omologarla per la prossima stagione. Tale evoluzione dovrebbe fornire più grip rispetto alla mescola attuale, posizionandosi meglio tra C1 e C3. Ogni pilota avrà a disposizione due set di gomme supplementari in aggiunta ai soliti 13 treni di gomme, da utilizzare sia nelle FP1 che nelle FP2. Questi test proseguiranno poi in Messico dove si testerà un’evoluzione della mescola C4″ ha spiegato Isola.
In ultimo, occhio anche alle alte temperature che si stanno registrando in Giappone. Se si dovesse rimanere attorno ai 30°C di temperatura dell’aria, il degrado termico degli pneumatici diventerebbe un fattore ancora più determinante di quanto non lo sia già a Suzuka.

Pirelli indica, come pressioni minime al via, un minimo di 25,0 psi all’anteriore e 23,0 psi al posteriore. Il limite di angolo di campanatura è invece fissato a -2,75° per l’anteriore e -1,50° per il posteriore.
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