Button: “Se i piloti non parlano, non cambia nulla”.

Button: “Se i piloti non parlano, non cambia nulla”.

15 Ottobre 2023 0 Di Mattia Santullo

Il GP del Qatar ha rappresentato sicuramente un “unicum” nella stagione 2023 della F1. Il GP corso sul tracciato di Losail è stato caratterizzato da due problematiche fondamentali: il degrado delle gomme e, soprattutto, i problemi fisici accusati dai piloti durante e dopo la gara.

Ed è proprio su questo che è intervenuto Jenson Button, ex pilota di F1 nonché campione del mondo con la Brawn GP nel 2009. L’inglese sottolinea come possa essere stata la configurazione del tracciato uno dei principali problemi. Ma questo non è stato l’unico concetto espresso da Button.

Il problema più grande riscontrato in Qatar

“Non sentivo quanto facesse caldo [Button non era presente, ndr] ma non credo che sia questo il problema… insomma, abbiamo fatto molte gare con molto caldo. Penso piuttosto che il problema risieda nel fatto che i piloti erano ad alta gravità sull’intero tracciato”.

“Quello che sto cercando di dire è che i piloti abbiano dovuto esporre i loro corpi ad una forza G laterale molto alta per tantissimo tempo e che quindi non siano stati in grado di respirare dal momento che l’ossigeno non riusciva ad entrare nel sangue”.

In seguito, è stato chiesto a Button se dal suo punto di vista sia possibile attuare alcune migliorie per regolare la temperatura dei piloti all’interno dell’abitacolo: “A parte l’aria condizionata non si può fare nulla e di tutto ciò non se n’è mai parlato per le vetture che hanno un abitacolo aperto”.

“In Indycar, invece, l’abitacolo è abbastanza chiuso e i piloti non hanno il servosterzo quindi so che anche loro soffrono. Tuttavia non sono sottoposti agli stessi G laterali di una F1. Quando ho corso in NASCAR è capitato che in una gara ad Austin mi sia dovuto fermare, non ce la facevo più. Ebbi problemi anche quando corsi in F1 nel 2017 sul circuito della Malesia: la mia bottiglia d’acqua si era rotta  e ho avuto grossi problemi in gara”.

Button ha quindi concluso: “Se i piloti non inizieranno a parlare, tutto questo non cambierà. Può diventare tutto estremamente pericoloso”.

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