Le Mercedes e un nuovo “buco nero”.
6 Novembre 2023Nel GP del Brasile abbiamo visto delle Mercedes in affanno continuo durante tutto il weekend, partendo dalla Sprint Race per finire alla gara di domenica. Ma quali sono stati i fattori che hanno fatto sprofondare il team di Brackley? Andiamolo a scoprire.
Dopo la vittoria di George Russell dell’anno scorso qui a San Paolo e che aveva convinto gli ingegneri della Mercedes a continuare con la filosofia “zero sidepod”, ci si aspettava tutt’altro weekend dal team di Toto Wolff. Analizzando il weekend gli unici risultati sugli standard della Mercedes sono state le due qualifiche della Sprint e della gara, premettendo che la qualità delle Frecce d’Argento non è di certo la qualifica. Ma partendo quarto e quinto nella Sprint e nella gara quinto e sesto, cosa ha affossato le Mercedes in gara?

Nuovo (af)fondo.
Dopo la bandiera rossa dispiegata al terzo giro, Lewis Hamilton alla ripartenza si ritrovava in terza posizione. Ma alla fine della gara il sette volte campione del mondo ha concluso in ottava posizione. Questo tracollo di prestazione in gara da parte della Mercedes non si era mai visto quest’anno e secondo Sir Lewis si è verificato a causa del fondo. Hamilton sostiene che il fondo non abbia generato abbastanza carico aerodinamico e che gli ingegneri abbiano dovuto compensare con un’ala posteriore più carica che, per paura di un’altra squalifica, ad inizio weekend avevano già dovuto aumentare le altezze minime da terra. Risultato? Le Mercedes sul dritto erano “ferme” e col DRS aperto a loro favore non riuscivano a chiudere il gap con le Alpine. Quindi le Frecce d’Argento perdevano tantissimo tempo sui rettilinei e inoltre scivolavano con le ruote in curva, a causa delle temperature elevate e la mancanza di grip nelle curve.

Nuove riflessioni a Brackley.
Con un risultato così disastroso, Toto Wolff di sicuro non potrà dormire sogni tranquilli. Quest’anno, i weekend in cui si è corsa una gara sprint, la Mercedes ha trovato difficoltà nel portare un buon setup dal simulatore e con una sola sessione di prove libere a disposizione, il lavoro diventa sempre più arduo. Ieri in gara sul rettilineo Gasly (in Alpine) col DRS aperto, ma di fianco ad Hamilton e quindi senza scia, rifilava più di 30 km/h al numero 44 (Gasly 328 km/h; Hamilton 296 km/h). Il GP di Las Vegas programmato tra due settimane farà venire gli incubi a tutti gli addetti ai lavori del team di Brackley durante l’attesa. Il tracciato americano è stato criticato duramente per la sua configurazione, a causa dei tre rettilinei (di cui uno lungo quasi 2 km, da curva 12 a curva 14). E con le Frecce d’Argento così in affanno in termini di velocità massima, non si prospetta essere un circuito che sposa le caratteristiche della W14 B.
Non sembrano essere finiti qui dunque i problemi per Mercedes.
