Cosa manca a McLaren per poter lottare con Red Bull?
8 Novembre 2023Nonostante gli enormi passi in avanti compiuti negli ultimi mesi, la scuderia di Woking è ancora ben lontana dal lottare ad armi pari con Red Bull. Andrea Stella evidenzia le lacune da colmare prima di poter sfidare i campioni austriaci.
Gli aggiornamenti di metà stagione hanno notevolmente migliorato le due McLaren di Norris e Piastri, a tal punto che i due piloti di Woking sono passati dall’arrancare nelle retrovie al conquistare stabilmente la zona punti nell’arco di poche gare. A partire dal GP d’Austria, vero spartiacque della stagione degli inglesi, tutte le scuderie che fino a quel momento avevano animato le battaglie di centro gruppo hanno preso coscienza di dover fronteggiare un nuovo nemico per assicurarsi un posto tra le prime posizioni della classifica. Non è un caso che McLaren è il secondo team ad aver conquistato più punti nelle ultime 11 gare: 25 in più rispetto Ferrari, 50 rispetto Mercedes e addirittura 185 rispetto Aston Martin.
Ma non è finita qui. Se da un lato McLaren ha recuperato parecchio terreno rispetto le avversarie di centro gruppo, d’altro canto è altrettanto vero che negli ultimi appuntamenti stagionali gli inglesi hanno cominciato a mostrarsi al mondo sotto una nuova ottica, assumendo le sembianze di un qualcosa di più grande di una semplice squadra di centro gruppo. In Qatar è arrivata la prima vittoria targata Piastri e McLaren – seppure in una Sprint Race – cui poi ha fatto seguito il doppio podio nel tradizionale Gran Premio della domenica. In Brasile, teatro dell’ultimo weekend Sprint, Norris ha costantemente dato del filo da torcere a Verstappen, arrivando secondo sia al termine della Sprint che al termine della Gara. Tra la tappa in Medio Oriente e quella in Sud America un altro podio, sempre per mano di Norris, sempre alle spalle del solo Campione del Mondo.

A esclusione della parentesi di Singapore, che ci ha mostrato il lato più umano e meno alieno della coppia Verstappen-Red Bull, appare quindi evidente che l’unica scuderia avente facoltà di impensierire i Campioni austriaci sia proprio McLaren. Lo stesso Christian Horner, Team Principal Red Bull, identifica nelle “monoposto papaya” i concorrenti più vicini in pista in termini di prestazioni, sottolineando come gli avversari inglesi siano stati gli unici in grado di perturbare i collaudati equilibri tra Verstappen e il proprio muretto. È proprio il caso del recente Gran Premio del Brasile, dove Norris è stato sufficientemente veloce da minacciare Verstappen fino ad indurlo a elaborare una strategia per utilizzare al meglio le proprie gomme ed erogare in maniera ottimale la potenza della propria Power Unit.
Con i dovuti limiti del caso, è possibile dire che McLaren è attualmente l’anti Red Bull, sebbene le distanze tra le due squadre siano ancora parecchie e le battaglie tra gli alfieri austriaci e inglesi abbiano un copione già scritto. Ma quali passi dovrà compiere la scuderia di Woking per continuare l’evoluzione delle proprie prestazioni e sferrare l’attacco decisivo agli avversari di Milton Keynes? Ben Anderson, giornalista britannico, ha evidenziato due lacune fondamentali che McLaren avrà modo di colmare in vista dello sviluppo della prossima monoposto.
Questione di pneumatici
Una grande lacuna che gli ingegneri inglesi cercheranno di risolvere con la futura monoposto del 2024 sarà l’eccessivo degrado degli pneumatici. “Con gomme nuove siamo in grado di lottare per la Pole Position. Ma non appena le nostre gomme si degradano, sembra come se Verstappen e la sua Red Bull abbiano un degrado minore rispetto al nostro. Non possiamo fare molto con questa macchina” ha ammesso Stella al termine delle Qualifiche del GP del Brasile.
Effettivamente le due Red Bull RB19 sembrerebbero essere superiori nel modo in cui riescono a mantenere omogenea e costante l’aderenza dei propri pneumatici nell’arco di uno stint. Questo vantaggio risiede sia nella straordinaria aerodinamica delle due monoposto austriache, sia nella quantità di grip meccanico che le due monoposto riescono a generare durante le varie fasi di una sessione. Ambiti che, assicura Stella, saranno affrontati durante l’imminente pausa invernale, sebbene l’ingegnere italiano non sia sceso nei minimi dettagli del caso. “È una combinazione di entrambe le aree. Abbiamo fissato alcuni obiettivi in termini di sviluppo ma non posso dire in quale area e come. Non ci concentreremo, però, solo sull’aerodinamica“.
Sospensioni
Uno dei punti di forza delle due Red Bull è l’innovativo impianto sospensivo posteriore, un componente fondamentale delle due RB19 poiché consente alle monoposto austriache di produrre quantità di carico aerodinamico maggiori (e maggiormente omogenee) rispetto ad altre vetture. Su sollecitazione dell’intervistatore, Stella ha descritto le sospensioni come una componente prioritaria nella progettazione della prossima McLaren, dal momento che “agevolano lo sviluppo aerodinamico e svolgono un ruolo fondamentale nell’utilizzo degli pneumatici“.

Le sospensioni, ovviamente, non sono facili da sviluppare, né tantomeno lo sono a stagione in corso, quando l’attenzione degli ingegneri è rivolta su tutte quelle componenti della carrozzeria (cofani e appendici aerodinamiche in primis) in grado di apportare delle modifiche significative e in un arco di tempo limitato. Ma ottenere la giusta configurazione delle sospensioni è fondamentale nell’ottica degli sviluppi a stagione in corso, poiché stabilizza la piattaforma aerodinamica e nel lungo termine inficia positivamente sul degrado degli pneumatici.
L’impianto sospensivo, dunque, sarà uno degli ambiti su cui gli ingegneri di Woking – e non solo – investiranno maggiori risorse. “Tutti investiranno molto nello sviluppo delle proprie sospensioni, ne sono abbastanza sicuro” aveva affermato Stella diverse settimane fa.
Consistency is key
Volendo chiudere con una nota positiva, McLaren è una vera e propria campionessa di consistenza. A differenza delle scuderie rivali (Mercedes, Ferrari e Aston Martin), gli inglesi hanno dimostrato di essere l’unica squadra in grado di portare aggiornamenti in maniera costante nel tempo. Si è finora parlato del grande pacchetto di aggiornamenti schierato in Austria, ma a onor del vero andrebbero menzionati anche gli upgrade ricevuti nelle prime gare dopo la pausa estiva e culminati con il grosso pacchetto di Singapore.
Tutto ciò lascia presagire una maggiore consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza rispetto alle precedenti stagioni, un dato da non sottovalutare in ottica futura. La speranza, per il bene dello spettacolo, è che le distanze tra le varie scuderie tenderanno ad assottigliarsi nel breve termine e che McLaren si rivelerà all’altezza per sfruttare l’occasione.
