Com’è fatta una Formula 2?

Com’è fatta una Formula 2?

15 Febbraio 2021 0 Di

Scopriamo come è fatta una monoposto di Formula 2.

Le vetture di F2, come quelle di F3, sono progettate da Dallara in collaborazione con FIA. La monoposto che corre attualmente è stata presentata nel 2017 a Monza ed ha iniziato a correre nel 2018.

L’auto è lunga 5,2 metri, larga 1,9 metri, alta 110 centimetri e l’interasse è di 3,1 metri. Il peso minimo, compreso il pilota e le telecamere televisive è di 755 chili. La monoscocca, progettata da Dallara, è in carbonio ed è dotata di cellula di sopravvivenza in carbonio, alluminio intrecciato a nido d’ape e Zylon (un polimero sintetico inventato negli anni ’80 e cinque volte più resistente del kevlar). La carrozzeria è in carbonio e kevlar intrecciati a nido d’ape, mentre le ali anteriori e posteriori (che montano il DRS) sono in carbonio. L’attuale generazione di F2 è la prima della storia a montare l’HALO, reso obbligatorio dalla FIA a partire dal 2018.

Le monoposto montano un motore Mecachrome 3.4 litri V6 turbo che eroga 620 CV a 8750 rpm e 570 Nm a 6000 rpm; ogni motore viene completamente revisionato e rifatto dopo 8000 km di impiego. Come la F3, le F2 montano il sistema di accelerazione fly by wire (tecnologia direttamente derivata dal mondo dell’aeronautica, che elimina il tradizionale cavo che collega l’acceleratore alle farfalle, che mandano in circolo la benzina e fanno accelerare il veicolo, e lo sostituisce con un cavo che si collega ad un motorino elettrico che comanda elettronicamente l’apertura delle farfalle in base ad una serie di parametri e di dati che arrivano dalla centralina. Questa tecnologia è in grado di gestire non solo l’apertura del gas, ma anche la chiusura delle farfalle ed il freno motore). Il cambio è costruito dalla Hewland ed è un cambio sequenziale a sei marce, azionato da un comando elettronico e idraulico tramite dei paddle al volante. La frizione in carbonio è progettata da ZF, e non è presente il sistema di avviamento a bordo, perciò per accendere il motore deve esserci un meccanico. Il serbatoio è quello standard previsto dai regolamenti FIA e contiene fino a 125 litri di carburante. L’elettronica delle vetture è fornita da Magneti Marelli, e prevede un sistema CAN di acquisizione dati, un sistema di registrazione dati, un’unità per la gestione dell’alimentazione del motore, un ricevitore e un sistema di tipo F1 per la gestione delle VSC e delle bandiere gialle o rosse.

Le sospensioni sono a doppi bracci trasversali con sistema push rod (un sistema composto da due triangoli sovrapposti che tengono il portamozzo alla loro estremità. Dalla parte inferiore del portamozzo parte un asse, detto puntone diagonale, collegato ad un bilanciere, collegato a sua volta alle molle), con doppi ammortizzatori e sospensioni a barre di torsione all’anteriore e sospensioni a molla al posteriore. Sono regolabili l’altezza da terra, il camber e l’angolo di punta. Gli ammortizzatori Koni hanno due regolazioni all’anteriore e quattro al posteriore. Anche le barre anti-rollio sono regolabili sia all’anteriore che al posteriore. I freni montano dei dischi e delle pastiglie in carbonio e delle pinze monoblocco Brembo a sei pistoncini. Il volante XAP ha un display elettronico, i paddle per le marce, la frizione e il pulsante per attivare il DRS. Lo sterzo è a pignone e cremagliera senza servosterzo. Dal 2020 le monoposto montano dei cerchi OZ in magnesio da 18″, dotati del TPMS , sistema che tiene sotto controllo la pressione delle gomme. Le gomme sono studiate appositamente per la Formula 2, sono prodotte da Pirelli, che porta tre mescole da asciutto e due da bagnato.

Le vetture di Formula 2 raggiungono, grazie alla loro aerodinamica e al motore, la velocità massima di 335 km/h (con l’assetto di Monza e con il DRS aperto), andando da 0 a 100 km/h in 2,9 secondi e da 0 a 200 km/h in 6,6 secondi, con una decelerazione massima in frenata di 3,5 G e con un’accelerazione laterale massima di 3,9 G.

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