Trecce di Berenice: cosa sono e perché si chiamano così?

Trecce di Berenice: cosa sono e perché si chiamano così?

7 Febbraio 2022 0 Di Redazione

Il fenomeno delle “Trecce di Berenice” avviene nelle moderne Formula 1 e negli aerei di linea e si spiega grazie a semplici regole fisiche.

Ci sarà sicuramente capitato, mentre guardiamo una gara di Formula 1, di vedere dei lunghi vortici grigi in prossimità degli alettoni posteriori. Questo fenomeno vale anche per i moderni aerei di linea e prende il nome di “Trecce di Berenice”. L’etimologia risale a circa 22 secoli fa, quando la regina Berenice Evergete (o anche semplicemente Berenice II), regina dell’attuale zona della Cirenaica, in Libia, promise di donare una ciocca dei suoi capelli alla dea Afrodite qualora il marito e fratello Tolomeo Evergete (o Tolomeo III) fosse tornato sano, salvo e vittorioso. Così fu. Adagiò i capelli nel tempio della dea, ma il giorno dopo scomparvero. Non si sa precisamente il perché ma l’astronomo Canone di Samo, dopo aver individuato una nuova costellazione nel cielo, disse al re che i capelli di Berenice erano andati a unirsi alle costellazioni.

Il fenomeno delle "Trecce di Berenice" avviene nelle moderne Formula 1 e negli aerei di linea e si spiega grazie a semplice regole fisiche.

La spiegazione fisica

Per approfondire il discorso delle “Trecce di Berenice” non si può, tuttavia, ricorrere al semplice mito. Vi è ovviamente una spiegazione scientifica dietro questo fenomeno. Le ali dei comuni aerei di linea e delle moderne Formula 1 sono progettate in modo tale da creare due zone: una a maggiore e una a minore pressione. Essendo però le ali dei profili finiti, che hanno quindi un inizio e una fine, è inevitabile che la zona a maggior pressione incontri e controbilanci quella a minor pressione. I due flussi quindi si uniscono tra loro, la pressione si abbassa in prossimità della zona di avvitamento e l’aria in questione, qualora presentasse dei valori abbastanza alti di umidità, andrebbe a condensarsi formando quei bellissimi vortici conosciuti come, appunto, “Trecce di Berenice”. Questo fenomeno, pur essendo spettacolare, rappresenta una problematica per gli ingegneri dal momento che esso si oppone all’avanzamento. La soluzione è di studiare delle appendici aerodinamiche in grado da limitarne l’intensità.

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