F1 | GP Monaco: Sergio Pérez vince davanti Sainz e Verstappen
29 Maggio 2022Disastro Ferrari: un’incomprensione ai box costa ai due piloti una potenziale doppietta. Quarto Russell, ottavo Hamilton. A punti Sebastian vettel. Gara divisa in due dall’incidente di Schumacher.
Pregara
A 11 minuti dall’inizio della gara, la perturbazione prevista per le 16:00 anticipa i tempi e invade le stradine del Principato di Monaco. La pista comincia prima ad inumidirsi, poi a coprirsi completamente d’acqua e i piloti sono quindi costretti a montare gomme con battistrada per far fronte alla scarsa aderenza della pista. La scelta è tra gomme intermedie o da bagnato, ma i 20 piloti sono orientati sulla prima opzione.
La frenesia attorno le monoposto è tale che la direzione gara decide di posticipare il giro di formazione di 10 minuti, per dare il tempo ai meccanici di proseguire le proprie operazioni. La stessa direzione gara annuncia che la partenza verrà eseguita in regime di safety car data l’entità della pioggia; ciò costringe i piloti a montare gomme wet, condizione obbligatoria per avviare la gara con procedura rolling start. La partenza viene poi rimandata alle 15:16, in attesa di un miglioramento delle condizioni meteo.
Senza ulteriori indugi, alle 14:16 viene confermata la procedura di partenza con rolling start e le macchine cominciano ad accodarsi dietro la safety car per completare il giro di formazione. La pista però è ai limiti del praticabile e i piloti lamentano scarsa aderenza ma soprattutto scarsa visibilità. Viene quindi esposta bandiera rossa e le vetture rientrano in pit lane in attesa di un miglioramento delle condizioni meteorologiche.
Dopo quasi un’ora di attesa la pista sembra essersi sufficientemente asciugata e viene esposto il segnale dei 10 minuti. Piloti, meccanici e tecnici si preparano alla partenza, prevista per le 16:05, che verrà eseguita con gomme full wet e in procedura di rolling start.
Partenza e prima parte di gara
Per motivi burocratici la gara inizia con il giro di formazione. Giro che, nonostante le basse velocità della safety car, regala già i primi acuti: all’Hairpin Latifi perde il controllo della sua Williams danneggiando l’ala anteriore, mentre poche curve più avanti Stroll battezza le barriere del Principato ed è costretto ad una sosta anticipata.
Dopo un altro giro la safety car rientra ai box e comincia la gara vera e propria. Nessun pilota si assume particolari rischi, complice la scarsa aderenza dell’asfalto bagnato, peggiorata dalle gomme fredde. La classifica rimane quindi stazionaria in attesa che la pista si asciughi ulteriormente grazie al passaggio delle vetture. Al sesto giro i tempi cominciano a scendere e i piloti “più temerari” decidono di passare su gomma intermedia, emulando quanto fatto da Gasly e Schumacher poco prima della partenza.
Se nelle prime posizioni la situazione è piuttosto stabile, con un Leclerc sempre più leader della gara, nelle retrovie Tra l’undicesimo e il tredicesimo Gasly e Zhou danno spettacolo in pista, con il francese che riesce a portare a casa un buon sorpasso ai danni del pilota Alfa Romeo. Gasly è ora tredicesimo a caccia di Daniel Ricciardo, ma potenzialmente nella top-10 nel momento in cui i vari piloti si fermeranno per effettuare la sosta. La gomma intermedia da i suoi frutti e Gasly riesce a superare anche Ricciardo, scalando di un’altra posizione, ma soprattutto mostando un ritmo estremamente interessante – 7 decimi più veloce dei piloti su gomma full wet. La differenza è tale che il muretto Mercedes richiama Hamilton ai box per montare gomma intermedia e quindi per proteggersi da Gasly. L’inglese è ora nono, ma è il primo dei piloti con gomma verde.
La sosta di Hamilton instaura una reazione a catena. Pérez rientra ai box, tornando in pista dietro Norris ma davanti Russell; segue poi Norris, che rientra in pista in settima posizione. È poi la volta di Leclerc, che cede la leadership della gara al compagno di squadra, momentaneamente primo ma con gomma da bagnato estremo. Contemporaneamente anche Verstappen si ferma, per coprire la sosta di Leclerc.
Al 22° giro la gara cambia improvvisamente piega e lo fa a partire dal pit stop di Sainz. Gomma bianca per lo spagnolo che, seguendo la strategia precedentemente concordata, passa direttamente dalla gomma full wet alla gomma hard. Nello stesso giro rientra ai box anche Leclerc che, nonostante si sia fermato pochi giri prima, è chiamato dal muretto per montare gomme slick. L’ingegnere di pista, tuttavia, commette un errore di strategia ed intima a Leclerc di ritornare in pista, ma ormai è troppo tardi: Leclerc è già nella corsia dei box, pronto ad effettuare la propria sosta.
L’incomprensione costa cara al monegasco: Leclerc scivola in quarta posizione dietro Pérez, Sainz e Verstappen. Ironia della sorte, i tre piloti hanno già effettuato la loro sosta e quindi, con svantaggio di mescola (gomma media per le Red Bull, dura per le Ferrari), le possibilità di sorpasso da parte di Leclerc sono minime. L’unica cosa che tiene viva le speranze del pilota monegasco è una potenziale penalità da applicare a Verstappen e Pérez. I due piloti Red Bull, infatti, nell’uscire dalla corsia dei box, transitano sulla linea gialla oltrepassandola con una ruota. Un’eventuale penalità potrebbe favorire uno sconfortato Leclerc, relegato ai margini del podio dopo una gara condotta in testa fino alla tragica danza dei pit stop; tuttavia la direzione gara decide di non investigare i due piloti.
Al 28° giro uno spaventoso incidente di Mick Schumacher interrompe nuovamente la gara. Con buona probabilità il pilota tedesco ha incontrato una una pozza d’acqua fuori traiettoria e ha perso il controllo del veicolo, distruggendo in due parti la Haas VF-22. Fortunatamente Schumacher è cosciente ed incolume. La direzione gara espone bandiera gialla e la safety car rientra in pista per i lavori di messa in sicurezza del circuito, ma dopo pochi giri viene esposta bandiera rossa. I danni alle barriere tecpro sono tali da richiedere l’intervento delle gru, con potenziale rischio per le macchine in pista. I piloti rientrano quindi in pit lane e il cronometro della gara non viene fermato. La bandiera rossa va a vantaggio dei meccanici Hamilton che, senza effettuare una sosta, riescono a cambiare l’ala anteriore della vettura numero 44.

Seconda parte di gara
Nel completo la bandiera rossa sottrae circa venti minuti dal monte orario destinato alla gara. I piloti rientrano in pista seguendo la safety car e alle vetture doppiate viene concessa la possibilità di sdoppiarsi. Alla ripartenza Pérez non si fa ingannare e riesce a mantenere la leadership della classifica, nonostante un piccolo bloccaggio; d’altro canto Sainz è altrettanto bravo a rimanere alle spalle di Pérez, ma ciò non basta per rimanere sotto il secondo di distanza, fondamentale per l’attivazione del DRS.
Se la battaglia nelle posizioni in testa è momentaneamente assopita, diversamente si può dire nel midfield. Alonso, settimo, tiene testa al sette volte campione del mondo Lewis Hamilton. L’inglese, già prima della bandiera rossa, tenta invanamente di sorpassare l’ex compagno di squadra in McLaren, ma è come incollato agli scarichi dello Spagnolo. Lo stesso Alonso, nonostante le manovre di lift and coast a causa delle alte temperatuure, riesce comunque a segnare il miglior crono su gomma gialla. Nel mentre Norris, sesto ma con ampio vantaggio su Alonso, rientra ai box per montare gomma gialla e strappa dalle mani di Alonso il punto addizionale del giro veloce.
Negli ultimi 11 minuti la lotta si infiamma. Le due Red Bull, soprattutto quella di Pérez, girano più lente a causa del graining, e le due Ferrari si avvicinano scendendo sotto il secondo di distacco. Pérez funge da vero e proprio tappo e ora i quattro piloti sono racchiusi in appena due secondi: tutti, quindi, hanno la possibilità di utilizzare il DRS. A 6 minuti dal termine della gara i tempi di Pérez sono crollati e Sainz è ora vicinissimo al retrotreno del pilota messicano. Sainz ha la concreta possibilità di vincere la gara ma il tempo è poco e lo spazio in pista per portare a casa un sorpasso è minimo. Nemmeno il giro addizionale riesce a stravolgere la classifica: Sergio Pérez vince il GP di Monaco davanti Sainz e Verstappen. Solo quarto Leclerc, autore di una buona gara fino all’errore fatale ai box.
Di seguito la classifica finale del GP di Monaco. Tempi e ordine di arrivo forniti dal sito www.formula1.com.
