Ecco come ha fatto la pole Leclerc: l’analisi dei dati

Altra grande pole position per Charles Leclerc che conquista la sesta partenza dal palo della stagione. Vediamo come ha fatto.

Il migliore del sabato è un’altra volta Charles Leclerc, che conquista a Baku la sua 15a pole position in carriera e con Ferrari, eguagliando Felipe Massa. Il monegasco, nell’ultimo tentativo del Q3, ha tirato fuori l’ennesimo capolavoro mettendo insieme tutti i pezzi giusti per costruire un gran giro di qualifica. Vediamo come ha fatto attraverso l’analisi dei dati, per i quali si ringrazia il canale Twitter F1 Data Analysis.

Ferrari regina delle curve a 90°

Una parte importante nella pole di ieri l’ha giocata sicuramente la F1-75. La monoposto di Maranello, infatti, è sembrata competitiva sia nelle mani di Leclerc che nelle mani di Carlos Sainz, anche lui in lizza fino all’ultimo per la prima posizione in griglia. La Ferrari fa della trazione in uscita di curva la sua arma vincente, e in questo campo è la regina, come mostrano i microsettori dell’immagine sottostante.

Nonostante Red Bull guadagni molto nei rettilinei e nei tratti più veloci, Ferrari riesce a guadagnare invece, come già detto, in trazione. Vuol dire che la monoposto in uscita di curva è molto stabile e permette ai piloti di andare molto presto sul gas senza temere uno slittamento eccessivo degli pneumatici posteriori, che potrebbe causare un testacoda.

Promossa la nuova ala posteriore

A Baku Ferrari ha inoltre introdotto una nuova ala posteriore, quella che avremmo dovuto vedere a Miami ma che è stata invece posticipata. Questa nuova ala per circuiti da medio-basso carico ha permesso alla rossa di riavvicinarsi a Red Bull in termini di velocità massima. Infatti, eliminando il drag che generava l’ala vecchia, la F1-75 ha toccato una punta di 334 km/h con Leclerc, mentre la Red Bull si è spinta fino a 336 km/h, solo 2 km/h in più rispetto al team italiano.

Seguendo il grafico si nota chiaramente che ora Ferrari è molto più vicina a Red Bull in termini di velocità sul dritto, se non in linea con le prestazioni del team di Milton Keynes. Una F1-75 che quindi ha sia grandi doti in termini di trazione ma che sta trovando anche una grande velocità sul dritto grazie al lavoro degli ingegneri di Maranello. Sicuramente questa nuova ala ha contribuito alla grande prestazione di Leclerc.

Charles, che pilota!

Ed ecco che arriviamo alla variabile più significativa di questa grande pole position: il pilota. Charles Leclerc in qualifica è un mago e lo sta dimostrando. Lo mostrano anche i dati, che ci regalano un quadro perfetto di come Charles, con la sua guida, riesce a stare davanti a tutti.

Dalla telemetria si possono notare due cose principali, che sono anche quelle che hanno fatto la differenza ieri.

La prima è che Charles è l’unico pilota che anche in frenata e in curva, la maggior parte delle volte, non rilascia mai l’acceleratore. Questo perché utilizzando il gas anche nelle fasi di decelerazione riesce a influenzare maggiormente a proprio piacimento il comportamento della vettura. L’utilizzo dell’acceleratore in curva porta due benefici. Si riesce a far “voltare” meglio la monoposto con il posteriore e si riesce a tenere il turbo sempre in pressione, così da annullare un eventuale turbo-lag, ovvero un’eventuale carenza di potenza data dal turbo, anche se al giorno d’oggi in F1 il turbo-lag è pressoché inesistente. Tenere in pressione il turbo significa anche avere più picco di potenza in uscita di curva, quindi, così da poter guadagnare centesimi preziosi.

La seconda cosa che si nota dalla telemetria è che Charles riesce a frenare, il più delle volte, più tardi dei suoi rivali, anche grazie alla grande stabilità in frenata della F1-75. Ciò ovviamente si tramuta in un guadagno nel tempo sul giro non indifferente. Dalla telemetria si nota che il monegasco frena molto più tardi degli altri in curva 2 e poi nella penultima frenata segnata sul grafico.

Conclusioni

Oggi la pole di Charles Leclerc è opera di tre fattori principali, come abbiamo visto. La grande trazione della monoposto di Maranello in uscita dalle curve lente, la nuova ala che ha portato enormi benefici in termini di velocità massima sul dritto e, fattore più importante, il grande manico di Leclerc che con il suo stile di guida trova sempre qualche decimo in più. Il mix di questi tre fattori ha fatto sì che il monegasco si portasse a casa la sua 6a pole position della stagione, confermando il suo grande stato di forma nel giro secco.

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