F1 | Gara – GP dell’Azerbaijan: vince Verstappen. Disastro Ferrari!
12 Giugno 2022Altra vittoria per Max Verstappen che allunga nel mondiale. Disastro per le due Ferrari, ritirate entrambe per problemi tecnici.
Quinta vittoria stagionale per Max Verstappen, che vince per la prima volta in carriera il GP dell’Azerbaijan davanti a Sergio Perez che completa una bella doppietta Red Bull. Giornata disastrosa per le due Ferrari, ritirate entrambe per problemi tecnici, prima con Sainz per problemi all’idraulica e poi con Leclerc per problemi al motore. Ne approfitta Russell, che va per la seconda volta in stagione a podio. Buona gara anche per Hamilton, Gasly e Vettel.
Di seguito il resoconto della gara.
La partenza, primi giri di gara e primo colpo di scena
Alla partenza scatta benissimo Sergio Perez che scavalca subito Charles Leclerc infilandosi all’interno, mentre il monegasco nel tentativo di tenere la posizione va lungo e al bloccaggio, fortunatamente senza perdere ulteriori posizioni. George Russell, intanto, guadagna qualche posizione e si mette 5° dietro alle due Ferrari e alle due Red Bull.

Perez allunga a 2 secondi su Charles, mentre l’alfiere della Ferrari non riesce a staccare Max Verstappen suo diretto inseguitore. Già al primo giro esce una comunicazione di investigazione per Nicholas Latifi, reo di aver infrante le regole della griglia di partenza. Infatti il canadese arriva lungo alla piazzola di partenza e si fa spingere all’indietro. Manovra non consentita che gli causa una penalità Stop&Go di 10 secondi da scontare ai box.
Mentre Perez tiene Charles a debita distanza, Verstappen si mette sotto al secondo rispetto a Leclerc. Al 10° giro, però, primo colpo di scena con Carlos Sainz, al momento 4°, che va lungo in Curva 4 per un problema idraulico che coinvolge anche i freni. Ritiro quindi per lo spagnolo che obbliga i commissari a far uscire la Virtual Safety Car.

Virtual Safety Car, ripartenza e altro colpo di scena
All’avviso di Virtual Safety Car Ferrari richiama subito Leclerc ai box per montare gomma dura e tentare di stare davanti a Red Bull grazie al tempo ai box che si dimezza. Il pitstop però è lungo e Charles perde qualche secondo, rientrando comunque 3°. Le due Red Bull, però, non si fermano ed restano fuori con gomma media, anche se Perez comincia a faticare sul ritmo gara.
Sebastian Vettel, intanto, tenta il sorpasso su Ocon ma va lungo in frenata. Con una grande mossa riesce a girarsi e rimettersi in pista perdendo solo 6 secondi, non pregiudicando troppo la sua gara. Al 15° giro, mentre Leclerc inanella una serie di giri veloci, Verstappen sorpassa Perez all’interno di curva 1, prendendosi così la 1a posizione, sia grazie alle difficoltà del messicano che deve ancora fermarsi, sia al team radio dai box che intima Checo a “Non lottare“.

Al 17° giro rientra ai box Perez per montare le hard. Anche per lui pitstop lungo. Al giro successivo Lewis Hamilton passa Ocon, mentre al 19° giro rientra anche Verstappen. I due piloti della Red Bull, però, sono entrambi dietro a Leclerc, che guadagna così la testa della corsa.
La gioia dei ferraristi dura poco, perché al 21° giro l’unità termica della Power Unit del monegasco cede, costringendolo al secondo ritiro stagionale per problemi tecnici. Giornata nera dunque per Ferrari, che torna a casa da Baku con un doppio zero molto pesante sia per il mondiale piloti che per quello costruttori. Charles rientra ai box con il posteriore fumante, terminando così il suo weekend.

Seconda parte di gara
Gara ora tutta in discesa per i piloti Red Bull che possono dunque gestire senza problemi il vantaggio su George Russell, 3°. Al 24° giro, però, altro problema per un motorizzato Ferrari. Guanyu Zhou, che fino a qui aveva fatto una bella gara ed era in lotta per la zona punti, è costretto a fermarsi anche lui per un problema idraulico. Peccato per il cinese, che stava facendo la sua miglior prestazione dal Bahrain. Al 25° giro Vettel effettua un bel sorpasso su Ocon.
Al 33° giro altro problema per un motorizzato Ferrari. A pagare problemi di affidabilità, questa volta, è Kevin Magnussen, che viene fermato da un problema apparentemente simile a quello di Leclerc. Giornata nera per i team che montano le Power Unit di Maranello, sulle quali ora cresceranno seri dubbi in termini di affidabilità.

Il danese si ferma in pista, costringendo i commissari a far uscire di nuovo la Virtual Safety Car. Verstappen ne approfitta per rientrare e montare un nuovo set di gomme hard, perdendo così poco tempo e rimanendo in 1a posizione. Rientra anche il compagno Perez, che subisce per la seconda volta un pitstop lungo.
Al 36° giro Hamilton passa Yuki Tsunoda in curva 1 e si mette a caccia di Pierre Gasly in 4a posizione. L’inglese, nonostante la piccola rimonta, soffre tantissimo di porpoising, tant’è che si apre in radio lamentando un gran dolore alla schiena proprio a causa dei saltellamenti della sua W13. Tsunoda, intanto, ha problemi con il DRS che si apre solo a metà. Gli viene esposta bandiera nera col cerchio arancio per obbligarlo a fermarsi ai box per risolvere il problema tecnico, con il nipponico che rientra poi in pista, il tutto nel corso del 39° giro.

Al 44° giro Hamilton passa Gasly e si issa in 4a posizione. Esce una comunicazione di un’altra investigazione su Latifi per aver ignorato le bandiere blu e, poco dopo, viene comminata al canadese una penalità di 5 secondi. A 3 giri dalla fine, Lance Stroll si ritira in via precauzionale, mentre nelle ultime tornate alle due McLaren viene ordinato di mantenere le posizioni, con un Lando Norris visibilmente irritato.
Vince la gara Max Verstappen davanti al compagno Sergio Perez e a George Russell che conquista il suo secondo podio stagionale. 4° un buonissimo Lewis Hamilton, seguito dagli altrettanto buonissimi Pierre Gasly e Sebastian Vettel. 7° Alonso, 8° Ricciardo e 9° Norris. Chiude la Top 10 Esteban Ocon.
Classifica finale di gara

