Steiner parlerà con la FIA per rivedere i criteri di attribuzione della bandiera nera e arancione
9 Agosto 2022Durante lo scorso GP d’Ungheria, Magnussen ha ricevuto la seconda bandiera nera e arancione del 2022. Guenther Steiner ha quindi dichiarato di voler parlare con la FIA per rivedere il processo dietro l’attribuzione di tale bandiera.
Nel mezzo della pausa estiva, Guenther Steiner torna a parlare dello scorso Gran Premio d’Ungheria. Il Team Principal della Haas ha criticato la FIA per quella che ritiene essere un’applicazione zelante della bandiera nera e arancione nelle ultime gare. Bandiera che, tra Canada e Ungheria, ha effettiamente rovinato due gare a Kevin Magnussen e, di riflesso, alla Haas.
La bandiera nera e arancione viene sventolata quando si ritiene che un’auto presenti un rischio per il conducente e per gli altri piloti in pista, a causa di problemi meccanici o di carrozzeria allentata. Quando tale bandiera viene esposta, accompagnata da un cartello che indica il numero della vettura coinvolta, il destinatario è immediatamente obbligato ad entrare i box per risolvere il problema. Se il guasto è troppo grande per essere risolto, il pilota è costretto al ritiro.

Nonostante la bandiera nera e arancione sia stata usata raramente in Formula 1 negli ultimi anni, nel corso del 2022 è stata mostrata ben due volte a Kevin Magnussen. La prima in Canada, dove la FIA ha preso tale decisione in seguito al team radio di Ocon, che aveva prontamente segnalato come l’ala anteriore del danese fosse piegata. La seconda, invece, durante lo scorso GP d’Ungheria, dove l’endplate danneggiato si stava inclinando da un lato, rischiando di rompersi.
In entrambi i casi, l’esposizione della bandiera ha rovinato la gara del pilota danese. A Montréal, infatti, Kevin Magnussen ha terminato la gara in diciassettesima ed ultima posizione, davanti ai soli ritirati Tsunoda, Schumacher e Pérez. In Ungheria, Kevin era in lizza per la zona punti, ma il conseguente pit-stop non programmato lo ha condannato ad un modesto 16° posto. Tutte occasioni sprecate che il Team Principal della Haas fatica a digerire.
Gunther Steiner non è contento delle decisioni
In un’esclusiva rilasciata da RacingNews365.com, Gunther Steiner ha raccontato tutta la sua amarezza in merito alle decisioni adottate dalla direzione gara. Soprattutto per quanto riguarda la tappa in terra magiara, il Team Principal ha affermato che non c’era bisogno di costringere il danese a un pit-stop, poiché il danno all’ala non rappresentava un pericolo per gli altri piloti.
“In Ungheria non c’era assolutamente bisogno della bandiera nera e arancione” ha esordito Steiner ai microfoni della testata olandese. Il manager trentino ha poi proseguito svelando le dinamiche che normalmente si celano dietro una bandiera nera e arancione, ma che tuttavia in Ungheria non sono state rispettate. “È stato concordato tra i Team Manager e la direzione gara che, in caso di criticità sulla monoposto, la direzione gara avrebbe contattato il team per chiedere cosa ne pensassero dei danni. Questo perché la scuderia conosce meglio la vettura rispetto la direzione gara, sa meglio come è costruita. In Ungheria però tutto ciò non è successo, il che è stato molto deludente. Non abbiamo neanche avuto il tempo di lamentarci perché dovevamo subito rientrare nella corsia dei box. Non c’è stata la possibilità di reagire“.
Il leader della Haas ha aggiunto che intende parlare con la FIA al fine di rivedere il processo riguardo l’attribuzione della bandiera. “Dopo la pausa estiva parlerò con la Federazione perché questo non è corretto. Quando abbiamo ispezionato la parte rotta abbiamo visto che non c’era affatto bisogno di sostituirla. Non c’era pericolo che questa parte cadesse o potesse ferire qualcuno.
“Dal mio punto di vista penso che la bandiera in se sia stata sbagliata. Parlerò con la Federazione ed esamineremo perché è stata esposta, ma è chiaro che ciò non potrà ridarci indietro la nostra gara. Tutto questo non risolverà ciò che è stato fatto e che ha distrutto la gara di Kevin in Ungheria” ha affermato in conclusione Gunther Steiner.