Ecco come la VSC e la Safety Car hanno rovinato la gara della Mercedes

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La VSC causata da Tsunoda e la successiva Safety Car causata da Bottas hanno sicuramente avuto un impatto sulla gara. Ecco come il suo ingresso ha rovinato i piani della Mercedes.

Se alla vigilia Zandvoort avrebbe dovuto essere una pista amica per la Ferrari, la realtà dei fatti è stata un po’ diversa. Leclerc è riuscito a rimanere attaccato a Max solo nelle prime fasi, ma da lì in poi la Red Bull ha dovuto fare i conti con la Mercedes. La scuderia di Brackley aveva pianificato una gara ad un sosta, montando la gialla in partenza per poi passare alla bianca. La strategia stava funzionando, quando Tsunoda e Bottas hanno inevitabilmente e involontariamente condizionato la gara, causando rispettivamente una Virtual Safety Car e poi una Safety Car.
Ma queste ultime hanno davvero rovinato la gara della Mercedes? Andiamo a scoprirlo.

La Virtual Safety Car

Nel corso del giro 47, Tsunoda si ferma per la seconda volta a bordo pista, stavolta definitivamente. La direzione gara opta per una Virtual Safety Car, e Max Verstappen ne approfitta per effettuare la sosta e montare la gomma hard. Prima di questo episodio, Hamilton e Russell montavano la hard, mentre Verstappen la media. Senza la VSC, con ogni probabilità i due piloti della Mercedes sarebbero arrivati in fondo, mentre l’olandese avrebbe dovuto fermarsi.

Hamilton ha mostrato grande costanza nel suo stint di 18 giri con gomma hard. L’inglese (se escludiamo i giri in cui è stato ostacolato da Vettel e da Perez) solo una volta non è riuscito a scendere sotto il muro del 16. Molto simile il ritmo di Russell, il che dimostra la competitività della W13 su questo tracciato.
In questo frangente, infatti Hamilton ha guadagnato 6,2 secondi a Verstappen, ossia oltre 3,5 decimi al giro (sarebbero circa 6 al giro se non fosse per quanto accaduto con Vettel e Perez). L’olandese, passato alla gomma gialla al giro 18, in un’ipotetica gara lineare sarebbe arrivato attorno al giro 52-55 per poi montare probabilmente un’altra gomma gialla.

Continuando a guadagnare oltre mezzo secondo al giro, Hamilton si sarebbe avvicinato ulteriormente al suo rivale, che al giro 47 aveva 14 secondi di vantaggio. Se, come detto sopra, Verstappen fosse andato avanti fino al giro 52-55, l’inglese avrebbe ridotto il suo distacco a circa 10 secondi. Quindi, il pilota della Red Bull sarebbe uscito dai box 8/9 secondi dietro Lewis e 5/6 dietro Russell. A questo punto avrebbe avuto poco meno di 20 giri per chiudere il gap e tentare il sorpasso su entrambi. Ci sarebbe riuscito?

La risposta, dati alla mano, è: sì, ma avrebbe faticato molto. Il modo migliore per ricostruire un ipotetico ritmo di Max con gomma media nuova è guardare il ritmo che ha avuto Perez dopo l’uscita della Safety Car. Il messicano ha girato mediamente in 1:15.2. Considerando, però, che nel corso dell’intera gara Verstappen ha girato mediamente 6 decimi al giro più veloce di Perez, il campione del mondo in carica avrebbe potuto girare attorno al 14.6. Le due Mercedes, che verso la fine dello stint con la bianca erano persino più veloci rispetto all’inizio, sarebbero probabilmente riuscite a mantenere il ritmo del 15 basso per l’intera durata della gara. Questo dato è confermato anche dalla costanza di Alonso, che con gomma hard ha mantenuto sempre lo stesso ritmo per oltre 30 giri.

Considerando anche l’effetto della gomma nuova, Verstappen avrebbe recuperato Russell in una decina di giri. Mezzo secondo al giro è una differenza che avrebbe permesso al pilota della Red Bull di sorpassare la W13 numero 63, ma non è detto che ci sarebbe riuscito facilmente. Proprio qui si sarebbero probabilmente decise le sue chance di vittoria: se Verstappen si fosse liberato in un giro o due di Russell, avrebbe avuto a disposizione altri 6/7 giri per recuperare 3 secondi ad Hamilton e per superarlo. Non un compito impossibile, ma sicuramente non scontato. In conclusione, senza la VSC Hamilton e la Mercedes avrebbero avuto una grande chance di portare a casa la prima vittoria stagionale.

Ecco come la Safety Car e la VSC hanno rovinato la gara della Mercedes

La Safety Car

Discorso diverso, invece, per la Safety Car causata da Bottas. Mercedes ha infatti reagito al pit stop sotto VSC di Verstappen con entrambi i piloti, montando sia ad Hamilton che a Russell una gomma gialla nuova. La speranza, probabilmente, era quella che la VSC causata da Tsunoda si trasformasse in SC. Ma la direzione gara ha deciso diversamente, e Lewis si è ritrovato 11 secondi dietro Verstappen.

La vettura di sicurezza è entrata in pista a 18 giri dalla fine, e Hamilton nei 4 giri tra VSC e SC ha guadagnato mediamente 3/4 decimi a Verstappen. Con questo ritmo, l’inglese non sarebbe riuscito a chiudere il gap con l’olandese. L’unica possibilità per la Mercedes sarebbe stata quella di fermare sia Hamilton che Russell quando tutte le vetture sono passate all’interno della pit lane, ossia nel corso del 58° giro. In quel caso, Lewis sarebbe probabilmente uscito davanti a Verstappen. A parità di gomma, avrebbe avuto qualche chance in più di uscire vincitore dalla battaglia.

Per concludere, quindi, la VSC e la Safety Car insieme hanno rovinato i piani della Mercedes. Ai tedeschi, però, non sarebbe bastato evitare uno dei due episodi. Infatti, l’ingresso della vettura di sicurezza ha “solamente” privato la scuderia di Brackley di un doppio podio (P2 e P3). Il vero problema è stata la Virtual Safety Car causata da Tsunoda.

Ad ogni modo, Mercedes deve essere soddisfatta del weekend olandese. I passi in avanti fatti dalla W13 sono evidenti, e la scuderia tedesca sta mano mano diventando la seconda forza in griglia. E, prima o poi, l’occasione giusta per vincere arriverà.

I dati del passo gara sono stati tratti da motorsportstats.com.

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