Caos penalità a Monza: ecco cosa ne pensano i piloti
15 Settembre 2022Diversi piloti hanno espresso la loro opinione sulla gestione delle penalità causate dai nuovi motori dopo quanto accaduto a Monza.
Come era prevedibile, anche quest’anno con l’andare avanti della stagione è venuta fuori la questione delle penalità e dei motori. Il regolamento permette alle squadre di utilizzare solamente 3 PU nel corso dell’intero campionato: questo limite sembra quasi impossibile da rispettare. Tutte le squadre, infatti, hanno bisogno almeno di 4 ma spesso anche di 5 motori diversi per completare la stagione.
La FIA ha stabilito delle penalità ben precise, a seconda del numero dei componenti cambiati e dall’infrazione che ognuno commette. Ad esempio Lewis Hamilton, che a Monza ha montato il quarto motore stagionale, è partito dal fondo. Verstappen, invece (che ha montato la quinta unità e quindi è alla seconda penalità), ha scontato solamente 5 posizioni.
Fin qui nessun problema, è tutto molto chiaro. Le difficoltà nascono in situazioni simili a quelle di Monza, in cui i piloti che scelgono di incappare in una penalità sono tanti. In questo caso specifico sono stati addirittura 9 e, viste le diverse situazioni e scelte di ognuno, le sanzioni variavano da pilota a pilota. La FIA ci ha messo davvero tanto ad ufficializzare la griglia di partenza, e molti piloti hanno colto l’occasione per parlare della questione, come riportato da racefans.net.
Alcuni, come Esteban Ocon, hanno sottolineato la scarsità di motori messi a disposizione delle varie squadre. 3 motori per 22 gare sono troppi secondo il francese, e non solo.
“[Queste penalità] sono un po’ difficili da comprendere, forse se ognuno avesse un motore disponibile in più sarebbe tutto più bello. Nessun costruttore riesce ad utilizzare così pochi componenti nel corso dell’intera stagione. Ci sono troppe gare in calendario, è semplicemente impossibile riuscirci. È un aspetto che la FIA dovrà rivedere in vista del prossimo anno” ha detto il pilota Alpine che ha scontato una penalità di 5 posizioni nell’ultimo GP.
Secondo il suo connazionale Gasly, invece, le sanzioni dovute al cambio di PU snaturano le corse, in quanto la griglia della domenica non è costituita dalla classifica dei tempi delle qualifiche. Di fatto, la posizione di partenza di ognuno dipende dalle penalità degli altri.
“Quando si sa che qualche pilota prende una penalità la posizione in griglia dipende dagli altri. Alcuni piloti hanno preso cinque posizioni qui perché altri sono partiti dal fondo, quindi aveva senso farlo. Penso che questo non dovrebbe far parte del DNA delle gare. In fondo, il pilota più veloce al sabato parte davanti a tutti domenica, ed è così che dovrebbe essere sempre” ha affermato.

Russell, poi, crede che ridurre i motori sia un’arma a doppio taglio. Da un lato questo limite imposto dalle penalità aiuta in termini di prezzi e sostenibilità, dall’altro, però, in questo modo ogni motore deve essere utilizzato per moltissimi chilometri, e questo potrebbe portare la FIA a cambiare qualcosa in futuro.
“Abbiamo tre motori da utilizzare per 22 gare. Non so quanti chilometri percorra ogni motore spingengo al massimo, ma sicuramente è una quantità enorme. È normale che si siano dei problemi di affidabilità nel corso della stagione. Sono sicuro che la F1 ci ripenserà un po’ dopo quello che è accaduto [a Monza]” ha aggiunto il pilota della Mercedes.
Sicuramente, come ha detto Russell, dopo le tante penalità prese dalle varie scuderie nel GP d’Italia la Formula 1 dovrà pensar bene a cosa fare. È certamente importante mantenere un limite, altrimenti vedremmo probabilmente un motore nuovo ogni gara. D’altro canto, però, un motore ogni 7 e più gare sembra davvero poco. Si riuscirà a trovare la giusta via di mezzo per risolvere questo problema per il 2023?