Le possibili strategie del GP degli USA

Le possibili strategie del GP degli USA

23 Ottobre 2022 0 Di Daniele Donzelli

Analizziamo le possibili strategie per il GP del Texas, cercando di capire quale potrebbe essere la più vantaggiosa.

Le qualifiche di ieri notte hanno visto come protagonista Carlos Sainz, che ha battuto Leclerc e Verstappen di pochi millesimi. Lo spagnolo avrà tutte le carte in regola per giocarsi la vittoria (sarebbe la sua seconda stagionale) ma dovrà essere perfetto. Allo stesso modo, la squadra dovrà essere perfetta, in particolare con la strategia: quale potrebbe essere la migliore? Andiamo a scoprirlo!

Una o due soste?

La prima delle domande che tutte le squadre e gli appassionati si pongono riguarda il numero di soste. Spesso nelle edizioni precedenti è risultato piuttosto complicato completare la gara effettuando un solo pit stop. I pochi long run completati nel corso delle prove libere, inoltre, hanno dimostrato che il degrado è elevato. È molto probabile, perciò, che la maggior parte delle squadre sceglierà una strategia a 2 soste.

Il secondo punto interrogativo riguarda la gomma che i piloti monteranno al via. La mescola più gettonata sarà probabilmente la media, che sembra il giusto compromesso. La strategia più veloce, teoricamente, prevede 2 soste: gialla-bianca-gialla. Il primo pit stop dovrebbe arrivare tra il giro 14 e il giro 19, mentre il secondo tra la tornata 35 e la 42. L’ultima fase della gara può anche essere percorsa con la soft e con la hard, e ovviamente il momento del pit stop e la durata dello stint centrale varierebbe, come spiegato dall’immagine sottostante.

Le possibili strategie del GP degli USA
Immagine tratta da f1.com

L’altra opzione per la partenza è la gomma soft, che garantisce un più grip e quindi un migliore spunto e un vantaggio nei primi giri, non si è comportata benissimo nelle prove libere. Molti potrebbero quindi decidere di scartare questa soluzione, anche se non è da escludere che qualcuno possa prendersi un rischio.

Una mossa del genere potrebbe essere, ad esempio, adatta ad una delle due Mercedes. Hamilton e Russell partiranno in seconda fila, e un eventuale vantaggio di mescola gli permetterebbe di infastidire i primi 2. Considerando che molto probabilmente la gara sarà di due soste, basterebbe allungare di qualche giro gli stint successivi per completare senza troppi problemi la corsa.

Un altro elemento che potrebbe invogliare Hamilton e/o Russell a fare una scelta del genere riguarda le gomme disponibili: entrambi gli inglesi hanno una sola gialla nuova, e dovrebbero rinunciare al compound fresco nel primo o nell’ultimo stint. In entrambi i casi la gomma nuova ha una certa importanza, perciò c’è sicuramente questa possibilità, considerando anche che Mercedes non ha assolutamente nulla da perdere.

Da segnalare poi il fatto che Sainz è l’unico tra i piloti di vertice ad avere a disposizione una soft nuova, che potrebbe risultare utile in casa Ferrari. La spagnolo potrebbe, ad esempio, utilizzarla nella prima o nell’ultima parte di gara avendo così un vantaggio sugli altri.

Difficile infine ipotizzare che qualcuno scelga la gomma hard nel primo stint. La gomma bianca, infatti, complica molto la vita ai piloti al via e nei primi giri.

Le differenze tra le varie gomme

Secondo i delta stimati dalla Pirelli, la differenza sul singolo giro tra la media e la soft è di 4 decimi, mentre la hard paga 1.25 secondi alla mescola più veloce. Si tratta di una differenza abbastanza importante. Considerando che al 99% tutti utilizzeranno almeno una volta la hard nel corso della gara, qualcuno potrebbe optare addirittura per una strategia a 3 soste. Teoricamente, infatti, basterebbero una ventina di giri con gomma soft o media per recuperare una sosta extra contro un pilota che gira con le hard usate.
Il tempo che si perde per fare una sosta, infatti, è di soli 20 secondi (14 n caso di SC o VSC). In altri tracciati il tempo perso è molto di più, perciò anche la strategia a 3 stop rientra tra le possibilità per qualcuno che vuole tentare qualcosa di diverso.

Ci sono, infine, le variabili che non si possono prevedere, come le Safety Car e il meteo. Storicamente, ad Austin la vettura di sicurezza non viene impiegata frequentemente (come si può vedere nell’immagine). Anche il meteo non doverebbe riservare sorprese in termini di precipitazioni. L’incognita principale riguarda la temperatura, che potrebbe essere un fattore importantissimo in termini di gestione delle gomme.

Non resta che aspettare la gara (ore 21) per vedere cosa decideranno i vari team!

Le possibili strategie del GP degli USA
Immagine tratta da f1.com
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