Vasseur: “Audi rappresenterà un punto di svolta”
8 Novembre 2022Frédéric Vasseur ha sposato di buon grado il progetto Audi. Il Team Principal della scuderia elvetica ritiene che l’approdo dei tedeschi costituirà un punto di svolta per Sauber, che attualmente naviga nelle acque del centro gruppo.
In vista del GP del Messico, dopo mesi di supposizioni e speculazioni, Sauber ha ufficializzato un’importante collaborazione tecnico-finanziaria con i tedeschi dell’Audi. A partire dal 2026, anno in cui entrerà in vigore il nuovo regolamento sui propulsori turboibridi, Audi figurerà tra i principali partner della scuderia elvetica in qualità di motorista e sponsor.
La notizia del matrimonio tra il team svizzero e i costruttori tedeschi ha generato una certa curiosità tra gli appassionati del Motorsport, che sin da ora osservano con particolare attenzione l’ambizioso progetto che si sta profilando all’orizzonte. Anche l’attuale Team Principal Sauber, Frédéric Vasseur, è particolarmente soddisfatto dell’imminente collaborazione con Audi. L’ingegnere francese ritiene che il contributo dei tecnici tedeschi sarà fondamentale per la scuderia di Hinwil, che così facendo avrà modo di compiere un grosso passo in avanti in termini di competitività.
Intervistato ai microfoni di Motorsport.com, Vasseur ha spiegato in che modo la partnership con Audi potrà favorire la crescita della Sauber. “È importante sottolineare che in un futuro a breve termine la partnership non avrà un grande impatto se non per il fatto di renderci più attraenti agli occhi degli sponsor. Ma a medio termine sicuramente rappresenterà un punto di svolta. Ritengo che la Formula 1 stia diventando sempre più difficile e avere questo tipo di partnership sarà fondamentale. Negli ultimi dieci anni la serie ha fatto un enorme passo in avanti e, oggi, rimanere una squadra indipendente come noi è abbastanza impossibile dal mio punto di vista. Probabilmente era la scelta migliore che potessimo fare e siamo più che felici di avere questo tipo di accordo per il futuro” ha ammesso il francese.

Non solo Power Unit: la “dote” di Audi è anche a carattere finanziario
Sebbene il modello finanziario della F1 sia cambiato, soprattutto grazie al varo del budget cap, Vasseur è fermamente convinto che i fondi necessari per gli investimenti siano ancora proibitivi, ben oltre quanto un team di medio-bassa classifica (o un qualsiasi team non produttore) possa permettersi. “Stiamo lottando per trovare i fondi e raggiungere il limite imposto dal budget cap. Allo stato attuale siamo ancora lontani dalla soglia del regolamento e soprattutto dipendiamo troppo dai risultati” ha denunciato Vasseur. Come accennato poco prima, il livello tecnico raggiunto dalla Formula 1 nell’ultimo decennio è tale da fagocitare le finanze dei piccoli team, e neanche il budget cap sembra possa ripristinare gli equilibri economici tra le varie scuderie.
Tuttavia, come prontamente illustrato da Vasseur, i problemi economici del team elvetico saranno ben presto un lontano ricordo in virtù dell’imminente matrimonio con Audi, nel 2026. Grazie alla stretta collaborazione con i costruttori tedechi, Sauber potrà ulteriormente ridurre i fondi necessari per lo sviluppo della monoposto, raggiungendo con più facilità il limite imposto dal budget cap. Il piano di azione, già parzialmente delineato e confermato, prevede che la nuova Power Unit verrà prodotta negli stabilimenti tedeschi, mentre il resto del telaio continuerà ad essere assemblato ad Hinwil.

“È chiaro che ci divideremo completamente le operazioni. Audi sarà responsabile dello sviluppo del motore presso gli stabilimenti di Neuburg, in Germania, e il team si occuperà solamente del telaio e del coordinamento delle operazioni in pista. Nel futuro Audi acquisirà anche alcune azioni della società, ma non abbiamo ancora rivelato i dettagli e non lo farò di certo oggi. […] Pensiamo che questo sia un buon modo per organizzare la squadra. Abbiamo dato un’occhiata a cosa funzionava in passato nelle altre squadre e la cosa più importante che abbiamo notato è che non si tratta solamente di gestire. È soprattutto una questione di mentalità e di coesione. Si tratta di essere un’unica squadra e di non avere faide interne che si combattono tra loro” ha dichiarato in conclusione l’ingegnere francese.