Bottas si confessa: “Sono stato veramente duro con me stesso”
8 Novembre 2022Valtteri Bottas, ora pilota Alfa Romeo, ha raccontato della sua esperienza in Mercedes e delle difficoltà incontrate nel team di Brackley.
L’esperienza di Valtteri Bottas in Mercedes non è stata memorabile. Certo, il finlandese ha raccolto pole position e vittorie togliendosi qualche bella soddisfazione, ma non è mai stato in lotta per il titolo mondiale e si è costruito l’immagine di un pilota che sa essere molto veloce quanto fragile mentalmente e nel corpo a corpo in gara.
Il passaggio in Alfa Romeo, nonostante le difficoltà incontrate a metà stagione tra ritiri e prestazioni della monoposto non eclatanti, gli ha ridato tranquillità e la consapevolezza di poter fare ancora bene, senza sentire il peso della pressione di un top team.
Troppo duro
Riflettendo sugli anni in Mercedes ai microfoni di racefans.net, Bottas ha confessato che le stagioni a Brackley sono state veramente stancanti a livello mentale. “Specialmente nei primi due anni sono stato veramente duro con me stesso. Volevo tutto subito ed era difficile gestire questa cosa quando non arrivava, in particolare il titolo mondiale nei primi due anni“.
“È stato duro da accettare. Sono stato veramente durissimo con me stesso, e a volte essere più tranquillo avrebbe sicuramente aiutato” ha detto il finlandese, che non ha nascosto questo suo lato fragile che, purtroppo, hanno visto anche i tifosi a casa.

Il suo nuovo ruolo di pilota di punta di Alfa Romeo sembra aver aiutato Valtteri, che, per sua stessa ammissione, ora è più tranquillo: “Ovviamente in Alfa è diverso, non lottiamo per vittorie o titoli mondiali quindi è una sensazione diversa e per certi versi sento meno pressione. Ma ciò anche per l’ambiente all’interno del team”.
Infatti il team di Hinwill è in lotta con Aston Martin per il 6° posto nel mondiale costruttori e inevitabilmente dentro al team non c’è la pressione di vincere le gare. Questo, assieme alla certezza di un contratto pluriennale, ha permesso a Bottas di cambiare, per certi versi, il suo approccio alla F1.
“Volevo sempre fare il meglio che potevo e provare ad avere sempre il weekend perfetto ed essere la versione migliore di me stesso, questo non è cambiato. Però ora ho capito che bisogna anche accettare il fatto che che stiamo puntando agli anni a venire e che nulla accade dal giorno alla notte. Il team non può saltare da un 9° o 8° posto ad un 1° o 2° posto. Non funziona così, quindi bisogna accettare il fatto che ci vuole tempo”.
Obiettivo 2026
Ovviamente il team sta lavorando in vista 2026, quando Audi diventerà anche motorista del team, oltre a partner. E Bottas, che non vuole perdere l’occasione di ritornare a competere per qualcosa di importante, ha piena fiducia nel marchio di Ingolstadt. “Penso che l’entrata di Audi dimostri che loro credono di poter vincere con Sauber e che abbiamo le potenzialità, anche come strutture. Dobbiamo ancora aspettare qualche anno, ma non posso essere che felice”.

“Ovviamente per il prossimo anno non cambia nulla. Il mio focus è finire bene l’anno e concentrarmi nel fare un buon 2023, sperando di avere una buona macchina” ha detto Valtteri, che non ha fretta.
“Penso però che il futuro del team sia abbastanza entusiasmante. È una grande opportunità e una cosa positiva per il team, che ha dimostrato di avere le strutture necessarie a convincere Audi a puntare su questo progetto”.
L’esperienza non ha prezzo
Bottas, che quest’anno ha corso assieme al debuttante Guanyu Zhou, si è poi lasciato andare ad una comparazione tra il Valtteri di adesso e quello che ha debuttato in F1 nel 2013. “Più vai avanti con l’età e più fai esperienze e impari cose su te stesso. Lo sport è un’ottima scuola di vita”.
“È un ambiente ad alta pressione. Ci sono sempre degli alti e bassi e impari veramente sulla tua persona, come ad esempio gestire la pressione o le delusioni. Ogni anno è diverso e impari sempre qualcosa in più. Oggi guardo al Valtteri di 5-8 anni fa e ho un’immagine molto più larga di tutto ciò. Accetto molte cose in più e mi trovo meglio con me stesso. È stata una bella scuola” ha concluso Bottas.

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